Porsche frena sull’elettrico e manda in rosso la borsa
- Postato il 24 settembre 2025
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- Di Virgilio.it
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Nuova frenata per Porsche sul fronte elettrico. La Casa di Stoccarda ha deciso di mantenere in vita i motori termici ben oltre il 2030, rallentando la corsa verso una gamma a batterie che sembrava ormai segnata. Una scelta che porta con sé conseguenze non solo industriali, ma anche finanziarie: la Borsa di Francoforte ha subito reagito con un pesante segno meno, trascinando con sé l’intero settore automotive.
Niente nuovi modelli elettrici
Il progetto più emblematico di questo cambio di rotta riguarda il futuro del progetto che si va a posizionare sopra la Cayenne. Quello che internamente viene chiamato con il codice K1, e che avrebbe dovuto rappresentare l’ennesima evoluzione elettrica della Casa, non sarà a batteria. Il nuovo modello sarà infatti proposto con motori a combustione e versioni ibride plug-in, a conferma di come Porsche creda ancora nel ruolo dei propulsori tradizionali, almeno per i segmenti più alti e redditizi. Una decisione che sorprende solo in parte: i SUV del marchio continuano a rappresentare la fetta più importante delle vendite e l’attuale rete infrastrutturale, il calo di vendite e la svalutazione delle vetture elettriche degli scorsi anni, non convince sul passaggio immediato al full electric.
Per l’elettrico si vedrà
Questo non significa che Porsche abbia chiuso le porte alla mobilità a batteria. I modelli già annunciati, come la Macan, Taycan e la nuova Cayenne, rimangono confermati, ma i progetti futuri vengono spostati più avanti nel tempo, come la nuova piattaforma condivisa all’interno del Gruppo Volkswagen, rinviata dal 2030 a data da destinarsi.
Un segno di una difficoltà rimarcata ed evidente in tutto il mercato, specialmente in quello del lusso. Le vendite delle auto elettriche aumentano per forza di cose, ma le vendite totali diminuiscono. E se una delle Case che per prime ha creduto nell’elettrico frena in questo modo, vuol dire che la strada non è così lineare come sembrava solo pochi anni fa. L’obiettivo è trovare un equilibrio, come spiega l’amministratore delegato Oliver Blume: “Queste decisioni si basano sulle iniziative precedentemente annunciate e ci aiutano a raggiungere un portafoglio molto equilibrato. Ciò aumenta la nostra flessibilità e rafforza la nostra posizione in un contesto al momento altamente volatile”.
La reazione dei mercati
Come spesso succede la Borsa non ha risposto bene: alla chiusura di lunedì il titolo Porsche ha perso il 7,2%, riprendendosi rispetto a un calo che a metà giornata era ben più pesante. Questa negatività verso l’elettrico è poi andata a discapito di tutto il mercato, con Volkswagen che ha lasciato sul terreno circa il 5% mentre il colosso cinese BYD ha perso oltre 4 punti percentuali, in buona parte dovuto alla notizia di vendita della holding di Warren Buffett, Berkshire Hathaway, dopo ben 15 anni di partecipazione all’azienda cinese.
Il messaggio è chiaro: l’elettrificazione è una partita aperta, ma nessuno è disposto a puntare tutto senza rete di sicurezza. Porsche sceglie una via più prudente, mantenendo benzina e ibridi al centro della propria strategia. Una mossa che, se da un lato rassicura i clienti più legati alla tradizione, dall’altro fa capire quanto il futuro dell’automotive sia ancora in fase di definizione.