Piazza Plebiscito invasa di topi durante il Concerto per Pino Daniele. Mentre il suo pubblico resta escluso

  • Postato il 19 settembre 2025
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Come vogliamo chiamarlo? Forse 2001 Topi – anziché nello Spazio – nelle viscere di Piazza Plebiscito!

Adesso che San Gennaro faccia o no il miracolo (comunque l’ha fatto) è irrilevante in una città ritornata al Medioevo grazie all’amministraziante del sindaco Manfredi che adesso ha due soli pallini: piazzare la sua pedina, la foglia di Fico, alla Regione al posto di De Luca e diventare segretario di un Pd allo sbando. Visto quello che sta facendo a Napoli ha sicuramente buone referenze.

A giugno scorso su questo blog già scrivevo di un’invasione di topi a piazza Plebiscito, pensate un po’: era il giorno dell’inaugurazione dell’illuminazione della piazza, presenti sindaco e autorità. E zoccole squittenti e scodinzolanti. Magari una derattizzazione si poteva fare, o no? Parlavo con un super militare in carriera proprio lì nella caserma dell’esercito che si affaccia sulla piazza. Il ventre poroso della piazza è infestato da un esercito di zoccole (indisciplinate, grandi e pelose come gatti), ogni zoccola può partorire fino a 400 zoccolette. Per i tipi precisetti della zoologia, ogni topessa fa 14 cuccioli per cucciolata e e può fare 12 cucciolate in un anno. Immaginatevi lì sotto cosa ci cova: una legione onnivora di roditori che esce fuori dai buchi della città (porosa dicevamo) per rovistare nei bidoni della spazzatura.

Adesso Giorgia canta e io continuo a ballare con i topi in piazza Plebiscito. Anche loro sono ammaliati dalla sua voce, escono ed entrano dalle cavità del muro regio di cinta di piazza Plebiscito. Praticamente 70, 80 metri li separano dal palco. Perché i pertugi ci sono anche dall’altra parte.

Giorgia & Friends facevano parte del pacchetto Concerto per Pino Daniele. Che a lui non sarebbe piaciuto per nulla, non per le bestiole, ma per il fatto che il suo pubblico, la sua tifoseria è rimasta esclusa in una città transennata, traffico paralizzato, esercenti incazzati e proteste dei cittadini. Mentre il non-sindaco Manfredi come Paperone conta i soldi. Ma vieta la richiesta di accesso agli atti pubblici: a quanto “svende” la nostra Piazza?

Ieri mentre passavo per rientrare a casa a Monte di dio all’altezza di Palazzo Salerno, sede del Comando dell’Esercito, mi sono fermata per fare una foto ricordo. Sono stata allontanata in malo modo dal responsabile security: ho osato fermarmi su suolo pubblico. Ordinanza comunale, mi viene detto. Chiedo di mostrarmela. Senza fretta, anche domani al mio avvocato. Chi dice che io non posso sostare 5 minuti su suolo pubblico blindato per un concertino che neanche dovrebbe avere luogo? Il sindaco.

Come fece notare l’avvocatissimo Giuseppe Russo con una lettera aperta pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno: Piazza Plebiscito chiusa per ‘Musica’ protestando contro il lockdown forzato di un intero quartiere, Montedidio Chiaia. Tra rimbalzi di responsabilità, illeciti amministrativi, provvedimenti fantasmi, silenzi imbarazzanti… praticamente la piazza si chiude da sé.

Il giorno prima e il giorno prima ancora chiacchiero con i giovanissimi vigilantes per informare mia madre, anziana signora di 90 anni che abita a Monte di Dio, quando può uscire di casa. I ragazzi hanno 18 anni e dicono di lavorare per 5 euro all’ora. Io lo chiamo sfruttamento giovanile, voi? Oggi dai 5 euro di mancia a chi ti porta la pizza a casa. Altri ragazzi invece della security dicono di lavorare dalle 8 del mattino a mezzanotte senza contratto, senza straordinari, senza assicurazione. Chi è competente per favore faccia i suoi controlli. E la Rai lo sa? Visto che il concerto è da loro sponsorizzato.

Ps. Come si evince dalla foto la piazza non è neanche sold out… Ovviamente le poltroncine che costano dai 100 euro in su per non lasciare i buchi sono state tolte. Per non guastare il bello della diretta.

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Il Fatto Quotidiano

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