“Perdonaci Paolo se non abbiamo saputo aiutarti e scusami se ti hanno dato il mio nome”: Nino D’Angelo commenta il suicidio del 14enne
- Postato il 16 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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L’opinione pubblica è scossa dalla vicenda di Paolo Mendico, il 14enne che si è tolto la vita lo scorso 11 settembre, prima di andare a scuola, a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina.
Secondo quanto denunciato dai familiari dell’adolescente, alunno dell’istituto tecnico informatico Pacinotti di Fondi, il giovane era “vittima di bullismo e riceveva spesso insulti e offese sui social da parte di alcuni compagni di scuola”.
“Lo chiamavano Paoletta, per i suoi capelli lunghi, o Nino D’Angelo”, ha rivelato il padre Giuseppe Mendico. La procura di Cassino indaga per istigazione al suicidio, mentre il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha disposto ispezioni nelle scuole frequentate dal giovane.
La procura ha disposto il sequestro dei telefoni cellulari del 14enne e di tutti i dispositivi mobili. Gli investigatori che hanno ascoltato la dirigente scolastica dell’istituto scolastico che frequentava la vittima.
A commentare la triste vicenda è intervenuto lo stesso Nino D’Angelo: “Come si fa a trovare una ragione, una spiegazione a questa cosa. Io mi sento piccolo piccolo e non so trovarla. Qual è potuta essere la solitudine che ha confuso i pensieri di questo ragazzino di nome Paolo, fino a portarlo a fare un gesto simile”.
E ancora: “Dov’eravamo noi, tutti noi che oramai sappiamo sempre poco dei nostri figli, e dov’erano le parole che avrebbero dovuto far capire agli amici di Paolo che certe cose non si possono dire, fanno troppo male, che possono uccidere un ragazzino della loro stessa età. Perdonaci Paolo se non abbiamo saputo aiutarti e scusami se ti hanno dato il mio nome”.
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