“Per una torta mi hanno pagato 20mila euro. La morte non mi fa paura, da bambino allestivo le camere ardenti dei defunti”: così Ernst Knam
- Postato il 4 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“È stato un terremoto! All’inizio ero perplesso, non me l’aspettavo, anche perché l’ultima stagione è andata da record: è come se il Milan vincesse scudetto e Champions League e cambiasse allenatore. Ma poiché il format madre inglese è condotto da una figura comica, anche in Italia si è fatta questa scelta. Nulla contro Benedetta”. Ernst Knam commenta così l’ingresso di Brenda Lodigiani come conduttrice della nuova stagione di Bake Off Italia, al via domani venerdì 5 settembre su Real Time. Lodigiani subentra a Benedetta Parodi, storica padrona di casa della trasmissione. “È una bravissima professionista, ci siamo divertiti molto a girare” dice Knam di Lodigiani. “Prima il programma era più impostato, in questa nuova versione ci sono canti, balli e tante risate”.
Dal 2014 per tutti in Italia Knam è il “Re del cioccolato”, un appellativo che non ama come spiega nell’intervista al Corriere della Sera: “Non mi è mai piaciuto quel nome. Non volevo fare il programma e non volevo che si chiamasse così, mi sembrava ingiusto auto-coronarmi re. Ma Paolo Dago, della casa di produzione Zodiak, poi Banijay, è venuto da me tutti i mesi, per 11 volte, provando a convincermi. Aveva visto qualcosa, pensava funzionassi in tv. Alla fine il mio collaboratore Davide Buggini si è messo in ginocchio: ‘Diciamogli di sì, è un treno che non torna’. Avevano ragione loro, la tv mi ha cambiato la vita. Ma sempre alle mie condizioni: non seguo copioni, dico quello che penso”.
Noto già da anni l’aneddoto che riguarda Carlo Cracco, ma che non manca mai nelle interviste al pasticciere: “Al ristorante di Gualtiero Marchesi, a Milano, ero il responsabile della pasticceria. I ragazzi della cucina dovevano passare tre mesi con me. Nell’anno in cui Oldani, Berton e Cracco erano nella stessa brigata Carlo capitò prima delle vacanze estive, perciò gli feci pulire le fughe delle piastrelle con lo spazzolino da denti. Oggi quando ci vediamo ci ridiamo su” racconta. Anche i suoi inizi non sono stati dei più semplici. Nel 1992 aprì una pasticceria a Milano, “l’unica che non faceva mignon, solo torte. Dicevano: ‘Il tedesco non mangerà il panettone’. Sono 33 anni che mangio panettone e colomba” puntualizza.
Per la sua professione Knam ha sacrificato la vita privata: “A lungo non l’ho avuta, lavoravo e basta” ammette. “Poi alla scuola serale di somministrazione ho conosciuto la mia prima moglie, brasiliana: era la governante della sindaca Moratti. Il matrimonio è finito perché lavoravo troppo: le mie giornate duravano 48 ore. Adesso l’ho ridotto moltissimo”.
In tanti anni di dolci e torte una gli ha dato filo da torcere: “Una da 18 piani, per un compleanno di Silvio Berlusconi. Era alta tre metri e 50″, mentre quella per cui è stato pagato di più era “una torta con 500 rose, tutta nera, per lo stilista Philipp Plein”. Il prezzo? “Ventimila euro“. In chiusura, Knam confessa quel che gli fa paura: “La malattia dei miei cari. La morte no, ho sviluppato un certo distacco: da bambino figlio di fioraio allestivo le camere ardenti dei defunti“.
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