“Per tanti anni non abbiamo avuto malattie in famiglia, poi mi sono reso conto che il tappeto può esserti tolto da sotto ai piedi in qualsiasi momento”: William parla del cancro di Kate e Re Carlo
- Postato il 3 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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William ha tolto il velo un’altra volta, aprendo l’anima e le porte della corte reale alla verità. Dopo aver diffuso le prime anticipazioni dell’episodio della serie The Reluctant Traveler nella quale il principe del Galles ha concesso un cameo all’attore canadese Eugene Levy portandolo a Windsor, Apple TV ha trasmesso un altro estratto della loro conversazione. Ancora una volta si tratta di confessioni private, intime, nelle quali il futuro re da’ voce alle paure e all’uragano che ti travolge quando il cancro bussa alla porta di casa tua scegliendo di entrare nella tua famiglia. “Eravamo stati molto fortunati” ha scandito William, insolitamente disposto a dare voce alle sue emozioni che ha imparato a reprimere sin da bambino, perché così si chiede nella cultura inglese a maggior ragione ad un futuro re. “Non avevano avuto molte malattie in famiglia per moltissimo tempo – ha continuato, aggiungendo – i miei nonni hanno vissuto fino a quasi cent’anni”.
Non era andata così per il bis nonno, amato padre di Elisabetta II, re Giorgio VI, che per un cancro ai polmoni aveva consegnato il regno ad una principessa ancora giovanissima ed inesperta nel 1951. Ma il modello che si era trovato di fronte il principe William, e’ sempre stato quello di un nonno, Filippo ed una nonna inossidabili. “Erano l’immagine stessa della forma fisica, dello stoicismo e della resilienza” ha raccontato in piedi, davanti ad una grande finestra del castello di Windsor affacciata sul parco tanto amato dai suoi nonni.
Elisabetta e Filippo, non avevano mai dato segni di cedimento, con il principe consorte alla guida della sua jeep finì all’ultimo e la sovrana determinata a salutare il suo popolo, anche appoggiata ad un bastone, dal balcone di Buckingham Palace finché le energie le hanno dato la forza, prima di ritirarsi per il suo ultimo viaggio a Balmoral, in Scozia, dove si è spenta tre anni fa. Loro sono stati un modello positivo per la corona, l’ultimo inossidabile esempio di coppia che si tiene per mano Gino alla fine, nonostante tutto, esattamente quello che sogna di consegnare William, insieme a Kate, ai suoi sudditi e ai suoi figli. In effetti, come dargli torto, quando quando poi afferma: “Come famiglia eravamo stati molto fortunati”. Ma, come si sa, neanche la corona è immune dal dolore e dalla malattia. “Penso che quando ti rendi conto all’improvviso che il tappeto – il tappeto metaforico – può esserti tolto da sotto ai piedi molto rapidamente, in qualsiasi momento, questo cambia tutto”. Come tutto è cambiato a corte quando, contemporaneamente, sia Carlo III che Kate hanno ricevuto le loro diagnosi nefaste negli anni più “bui” della storia recente. “Forse dentro di te pensi, non succederà a noi, andrà tutto bene; perché credo che si debba essere positivi – ha confessato William – ma quando succede a te – ha aggiunto – allora ti porta in luoghi davvero non piacevoli”.
C’è anche il cane Orla ad accompagnare William nella sua passeggiata tra ricordi e confessioni, una “operazione verità ed empatia” che l’erede al trono ha imbastito mentre la moglie, Kate, ha dato una nuova accelerazione ai suoi impegni pubblici; un messaggio doppio per rassicurare il mondo e dire: siamo tornati.
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