Omicidio Verterame, condannato lo zio della vittima, assolto Francesco Paparo

Il Quotidiano del Sud
Omicidio Verterame, condannato lo zio della vittima, assolto Francesco Paparo

Nel processo sul bagno di sangue di Isola Capo Rizzuto costato la vita a Filippo Verterame condannato lo zio della vittima e assolto Francesco Paparo

ISOLA CAPO RIZZUTO – Una condanna e un’assoluzione. Queste le decisioni della gup del Tribunale di Crotone Elisa Marchetto nel processo col rito abbreviato per la violenta rissa sulla spiaggia di Le Cannella sfociata nell’omicidio del ventiduenne Filippo Verterame, ucciso con una coltellata alla gola lo scorso 19 agosto. In particolare, la gup ha inflitto 16 anni di reclusione a Giuseppe Verterame, 59enne zio della vittima, accusato di tentato omicidio nei confronti di Giuseppe Paparo, che venne accoltellato all’addome e al torace. Assolto, invece, Francesco Paparo, 41enne che avrebbe partecipato alla rissa. Il pm Matteo Staccini aveva chiesto 19 anni per Giuseppe Verterame e 4 anni per Francesco Paparo.

CONDANNATO GIUSEPPE VERTERAME, ZIO DELLA VITTIMA, LIBERO DOPO 4 MESI FRANCESCO PAPARO

Contestualmente, la gup ha rimesso in libertà Paparo, dopo quattro mesi di carcere, e ha condannato Verterame a risarcire le parti civili. Nel processo col rito abbreviato si sono costituiti parte civile Giuseppe Paparo, difeso dall’avvocato Aberto Laratta, e lo stesso Francesco Paparo, difeso dall’avvocato Aldo Truncè.

La vicenda non può essere letta in maniera disgiunta dal parallelo processo col rito ordinario che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro per altri tre imputati. L’accusa più grave pesa su Giuseppe Paparo, di 39 anni, reo confesso, accusato dell’omicidio di Filippo Verterame e anche del tentato omicidio di Giuseppe Verterame e di lesioni aggravate ad Alessandro Bianco (44). Quest’ultimo è imputato in Assise insieme a Giuseppe Paparo (39) e Antonio Paparo (40).

LA DISCUSSIONE

Il pm, nella requisitoria, ha insistito sullo scontro tra due fazioni, i Paparo e i Verterame, scatenato dal fatto che la vittima con la sua auto era giunta al lido percorrendo una strada sterrata e sollevando della polvere. I difensori di Giuseppe Verterame, gli avvocati Francesca Buonopane e Mario Lucente, hanno messo in luce che il coltello fatto ritrovare da Giuseppe Paparo è compatibile con le ferite riportate dal loro assistito anche perché conteneva tracce del sangue di entrambi. Il difensore di Francesco Paparo, l’avvocato Aldo Truncè, ha contestato la tesi accusatoria del coinvolgimento generale. Secondo il legale, il suo assistito si sarebbe immolato frapponendosi tra la vittima e il congiunto e beccandosi anche due coltellate. Una tesi, questa, evidentemente accolta dalla giudice.

LEGGI ANCHE:Isola, parti civili costituite nel processo per l’omicidio Verterame – Il Quotidiano del Sud

BAGNO DI SANGUE

Francesco Paparo è il primo dei cinque imputati a lasciare il carcere. Il Tribunale del riesame di Catanzaro aveva respinto la richiesta dei difensori degli imputati che, pur avendo avuto un ruolo nella rissa, si sono dichiarati estranei all’omicidio, avendo collaborato con gli inquirenti nella ricostruzione del fatto. La Procura di Crotone aveva espresso parere negativo alle scarcerazioni. “Nessuna legittima difesa”, aveva scritto il gip nell’ordinanza di convalida degli arresti. «Giuseppe Paparo ha colpito persone ormai disarmate e in fuga» trasformando quello che sembrava un banale diverbio in un bagno di sangue costato la vita a un ragazzo appena 22enne.

LE REAZIONI

Ovvia la soddisfazione dell’avvocato Truncè. «La sentenza – afferma il penalista –  nel dichiarare insussistente il reato di rissa per  Francesco Paparo, esclude ogni suo coinvolgimento nei fatti accaduti lo scorso 19 agosto. Inoltre – aggiunge il legale – restituisce la libertà ad un uomo che ne è stato ingiustamente privato per quattro mesi».

Il Quotidiano del Sud.
Omicidio Verterame, condannato lo zio della vittima, assolto Francesco Paparo