Oltre 2.100 opere d’arte contemporanea confiscate dai Carabinieri: falsi e ricettazione nell’indagine

Sono ancora innocenti (fino a sentenza definitiva) i trentotto soggetti indagati che avrebbero ricettato, falsificato e commercializzato oltre 2.100 opere d’arte contemporanea che, se immesse sul mercato, avrebbero portato a un danno economico superiore ai 200 milioni di euro. Si tratta dell’operazione “Cariatide”, così denominata per il celebre dipinto attribuito al pittore e scultore italiano Amedeo Modigliani e confiscato da parte dei Carabinieri del Nucleo TPC di Roma a un imprenditore pisano.

Operazione “Cariatide”. Un’indagine transnazionale

L’indagine transnazionale – che sta attraversando Italia, Francia, Spagna e Belgio e che ha avuto inizio nel marzo del 2023 per contraffazione di opere d’arte avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa e delegata al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma e coordinata a livello europeo dal desk italiano dell’Agenzia Eurojust – ha portato finora al recupero di opere appartenenti ad artisti di fama internazionale, tra cui oltre a Modigliani anche Andy Warhol, Banksy, Pablo Picasso, Joan Mirò, Arman, Francis Bacon, Wassily Kandisky, Gustav Klimt, Henry Moore, Haussmann, Tapies, Jean-Paul Riopelle, Twombly, Wilfredo Lam, Mare Chagall, Monet, De Chirico, Giacometti, Aubertin, Mituraj, Afro, Boccioni, Paul Klee, Van Gogh, Jean-Michel Basquiat, Vasarely, Pollock, Haring, Hopper, Death Nyc, Renato Guttuso e Salvador Dalì.

Operazione “Cariatide” nelle parole del Procuratore della Repubblica

I consulenti della Procura della Repubblica di Pisa, oltre a certificare la non originalità delle opere in sequestro, hanno stimato che le stesse, qualora vendute, avrebbero provocato un danno economico di circa 200 milioni di euro, eventualità che avrebbe sicuramente modificato in modo significativo il mercato d’asta”, spiega Teresa Angela Camelio, Procuratore della Repubblica, in occasione della conferenza stampa tenutasi lunedì 11 novembre al Teatro Verdi di Pisa e che vede, inoltre, l’allestimento delle opere in oggetto a Palazzo Toscanelli, sul lungarno mediceo. 

Operazione “Cariatide”. Una filiera di falsificatori

A seguito dei numerosi sequestri, gli investigatori dell’Arma TPC avviavano simultaneamente ulteriori accertamenti, tra cui il monitoraggio delle piattaforme di e-commerce delle più importanti case d’asta italiane a cui si è affiancava la ricostruzione della filiera dei falsificatori, che ha permesso di accertare l’esistenza di una fitta rete europea composta da soggetti che una volta prodotto l’oggetto provvedevano ad accordarsi con queste: “Le attività condotte in Europa permettevano di individuare ulteriori tre laboratori del falso con il successivo sequestro di 1.000 opere di imitazione d’arte contemporanea, con oltre 450 certificati di autenticità e 50 timbri tutti falsi. L’attività svolta ha permesso di fare luce su un sistema transnazionale di falsari interconnessi con compiacenti case d’asta”, conclude Camelio.

Caterina Angelucci

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Autore
Artribune

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