La mostra che evoca la voce dei minerali nella storica litografia di Roma  

C’è un laboratorio nel cuore di Roma che ha l’aspetto di una bottega alchemica, dove polveri, inchiostri, strumenti manuali e oggetti di altre epoche sembrano aver fermato il tempo. Nonostante l’affascinante aspetto d’antan, Litografia Bulla è una fucina di creazione e idee. Qui ha preso vita anche l’ultima opera dell’artista Iginio de Luca dal titolo Carborundum. 

L’opera sonora “Carborundum” di Iginio de Luca 

L’artista romano, noto per le sue sperimentazioni con suoni e memorie, stavolta si è cimentato con i minerali, la loro storia e quella dell’umanità intera.

L’azione artistica lo ha visto cancellare tramite sfregamento il disegno su pietra realizzato da un altro artista – come fece nel 1953 Robert Rauschenberg con un’opera di De Kooning. Il suono prodotto da questo gesto ritmico, circolare, come una danza rituale, è stato registrato e reso graficamente.

La traccia audio dell’onda sonora formattata dal computer è stata incisa a mano  sulla superficie della stessa pietra che ha generato il suono: in tal modo l’immagine litografica ha reso visibile un fenomeno immateriale quale è il suono, restituendo voce alla pietra. 

Litografia Bulla: un laboratorio centenario 

Tutto ciò avviene in uno spazio a dir poco evocativo: Litorgrafia Bulla è un laboratorio dalla storia secolare, sito in Via del Vantaggio, che da sempre collabora con artisti: Toti Scialoja, Mario Schifano, Georg Baselitz, Jim Dine, Cesare Tacchi, Tano Festa, Dennis Hopper, Carl Andre, Carla Accardi, Robert Barry, Jannis Kounellis solo per citarne alcuni.

Oggi a raccogliere tale importante testimone sono Beatrice e Flaminia Bulla, che hanno assistito in prima persona De Luca nella realizzazione di Carborundum. 

Il progetto Passaggi di Litografia Bulla 

Le due postazioni d’ascolto, la vetrina su strada e la sala interna sono gli spazi di Litografia Bulla dove è possibile apprezzare Carborundum di De Luca.

L’opera costituisce la quindicesima tappa di Passaggi, progetto espositivo avviato nel 2020 dalle Bulla e inaugurato con l’esposizione di opere di Enzo Cucchi. L’intento è quello di aprire al pubblico l’attività artistica di questo spazio votato alla creazione.

Roberta Pisa 

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Autore
Artribune

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