Nuova sede per la galleria Lis10 ad Arezzo per parlare di arte come discorso universale
- Postato il 9 settembre 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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È passato solo qualche mese dall’inaugurazione della sede di Hong Kong, che lo scorso marzo ha sancito l’arrivo di Lis10 nel mercato dell’arte asiatico. La galleria aretina, fondata nel 2022 da Nicola Furini e Alberto Chiavacci, del resto, ha presto manifestato le sue ambizioni internazionali. Già dal 2023, infatti, Lis10 è presente anche a Parigi, in Rue De Crussol (XI arrondissement), non distante da Rue du Fabourg Saint-Antoine e a pochi passi dal Marais, in un piccolo spazio di appena 15 metri quadri, però nel contesto ideale per portare avanti la ricerca sull’arte contemporanea africana che è il focus del progetto sin da quando è nato.

Il nuovo spazio di Lis10 Gallery ad Arezzo
Alla fine del 2024, lo spazio aretino affacciato su Via Cavour, al piano nobile di un edificio storico, ha chiuso battenti. E la galleria ha temporaneamente sospeso la sua attività in città. Però con l’idea di traslocare in una nuova sede, destinata a diventare il quartier generale delle operazioni italiane e internazionali.
“L’intenzione di mantenere uno spazio ad Arezzo, e anzi di trovarne uno più grande e di maggiore impatto, non è mai venuta meno” spiega Gabriele Chianesi, che di Lis10 è il direttore. E la galleria che inaugurerà con due mostre il prossimo 20 settembre non tradisce le aspettative.
L’affaccio diretto su strada, con grandi vetrate su Piazza del Popolo (civico 10), permetterà al nuovo spazio di dialogare con la città, in pieno centro storico e a pochi passi da piazza San Francesco. Lis10 ha rilevato alcuni locali, da tempo abbandonati, già di pertinenza del Teatro Petrarca (la terrazza del Teatro è proprio sopra la galleria), di indubbio impatto scenografico e grandi dimensioni: “Ci è piaciuto subito il contesto, si tratta di ambienti molto industriali nel centro di Arezzo, con muri in cemento armato alti 5 metri e due grandi sale di 100 metri quadri ciascuna, con un corridoio a separarle nel mezzo. Un’articolazione degli spazi perfetta per la galleria che abbiamo in mente”. I lavori di ristrutturazione hanno richiesto sei mesi, parte delle pareti è stata intonacata, ma si è scelto anche di lasciare il cemento a vista.
Il lavoro di Lis10 Gallery ad Arezzo: l’arte africana contemporanea e le relazioni
La sede aretina sarà dunque la più grande delle tre (a Hong Kong la galleria ha circa 100 metri quadri di spazio espositivo) e la presenza di due sale speculari consentirà di portare avanti in parallelo due approcci diversi ma complementari: “Si conferma il focus sull’arte africana e della diaspora, che sarà sempre protagonista in una delle sale. Nell’altra, invece, lavoreremo sul dialogo tra artisti italiani storicizzati e artisti africani. L’Italia sta arrivando in ritardo sull’arte africana contemporanea, probabilmente – nonostante la vicinanza geografica – per mancanza del legame culturale stretto che con l’Africa intrattengono i Paesi con un passato coloniale. Ad Arezzo lavoreremo sull’arte come discorso universale, e stabilire relazioni tra artisti di provenienze e background diversi ci aiuterà a far passare il messaggio”. La galleria (ri)nasce, quindi, con l’intento di farsi piattaforma aperta, laboratorio critico e spazio espositivo in cui tradizione e contemporaneità si incontrano.
Le mostre inaugurali di Lis10 Gallery ad Arezzo
Dal 20 settembre (fino al 6 dicembre; ingresso libero), le due mostre inaugurali saranno manifesto programmatico di questa intenzione. One for all: identity and structure è una collettiva che indaga il concetto di identità come struttura condivisa, linguaggio comune e memoria culturale. Con opere di Carla Accardi e Alighiero Boetti a confronto con il lavoro dell’artista maliano Abdoulaye Konaté, i segni di Giuseppe Capogrossi in dialogo con l’astrattismo geometrico di Esther Mahlangu, e poi opere di Giorgio De Chirico e Mario Schifano. Un racconto plurale in cui la singolarità degli artisti si fonde in un sistema di relazioni e corrispondenze, grazie all’arte che connette epoche, geografie e sensibilità diverse.
La personale dell’artista autodidatta Jack Kabangu (Lusaka, Zambia, 1996 – vive a Copenaghen), attualmente in residenza ad Arezzo, al lavoro nella chiesa dei Santi Lorentino e Pergentino per realizzare le opere che saranno esposte in galleria, presenterà un corpus di lavori in cui pittura, gesto e ritmo musicale si fondono in una coreografia visiva densa di riferimenti culturali.
Livia Montagnoli
Lis10 Gallery
Piazza del Popolo 10, Arezzo
www.lis10gallery.com
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