«Natuzza, donna di preghiera, ascolto e sofferenza»

  • Postato il 11 maggio 2025
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«Natuzza, donna di preghiera, ascolto e sofferenza»

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MILETO (VIBO VALENTIA) – La consueta folla di devoti ha preso parte all’ormai tradizionale incontro che la Villa della Gioia ospita nel ricordo di Natuzza Evolo, la mistica di Paravati morta il primo novembre 2009, nel giorno della festa della Mamma.

Un incontro dai molteplici significati, come ha evidenziato don Pasquale Barone, presidente della Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, ente religioso che Natuzza considerava come la sua sesta figlia e che ha raccolto l’eredità spirituale della donna di fede con il principale compito di completare la realizzazione della Villa della Gioia, il complesso architettonico a sfondo religioso e assistenziale in costruzione alle spalle di quella che fu la casa natale della stessa Natuzza.

«Oggi, (11 maggio 2025), celebriamo la festa della Mamma – ha ricordato don Pasquale Barone – le mamme sono preziose custodi della cura e della stabilità della famiglia. Ma è anche il 38esimo anniversario della nascita della Fondazione». Ma soprattutto un giorno in cui «ricordare Natuzza Evolo, straordinaria donna di famiglia, grande mistica dei nostri tempi ed espressione dell’umile gente di Calabria».

La celebrazione eucaristica sul sagrato della chiesa del Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, lo scorso anno elevato a rango di Santuario dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro, ha registrato la partecipazione di diverse migliaia di fedeli raccolti in preghiera nel grande parco della Villa della Gioia. A presiedere la funzione il vescovo emerito di San Severo, Lucio Angelo Renna, che ha celebrato alla presenza anche di diverse autorità civili e militari ed ha portato alla comunità in preghiera il saluto del pastore della diocesi Attilio Nostro.

«Questa chiesa sembra un abbraccio – ha esordito nella sua omelia il presule – l’abbraccio del padre a tutti voi». Il vescovo ha poi anche rivolto il proprio pensiero alle mamme e in particolare alla “Mamma di tutte le mamme, la Madonna”. Per il vescovo «accanto a Gesù c’è il cuore di una madre rifugio dei peccatori» e li con loro «ci sono tante mamme» e in particolare «ecco brillare e splendere la figura di Natuzza». Ricordando che Natuzza è l’abbreviazione di Fortunata, il vescovo Renna ha aggiunto che la mistica «è stata fortunata di aver saputo accogliere Dio nella propria vita, di aver saputo immergersi nella logica di Dio e di lasciarsi guidare da quella logica». Per il vescovo Natuzza è sostanzialmente un esempio da seguire e rappresenta «una donna della preghiera, dell’ascolto e della sofferenza» per aver saputo ascoltare Dio, ma anche tutte quelle persone che negli anni sono passati a trovarla per chiederle una parola di conforto che nessuno mai si è visto negare.

L’appuntamento ha anche consentito ai numerosi devoti giunti da ogni luogo della Calabria e non solo di visitare la tomba della mistica di Paravati attualmente posta nella cappella superiore presso la sede della Fondazione. La cappella è rimasta aperta per consentire ai presenti di visitare la tomba di Natuzza mentre nel corso del pomeriggio una seconda celebrazione eucaristica è in programma per le 18.30 all’interno del Santuario.

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