Napoli, «Solo 9 ore di scuola perché ingestibile»: l’appello della madre

  • Postato il 28 febbraio 2025
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Napoli, «Solo 9 ore di scuola perché ingestibile»: l’appello della madre

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«Solo 9 ore di scuola perché ingestibile»: l’appello di Imma, madre di un bambino con disturbo dello spettro autistico che frequenta la quinta elementare. L’intervento del ministro Valditara.


MARANO (NAPOLI) – Un bambino autistico costretto a frequentare la scuola solo nove ore a settimana perché considerato “ingestibile”. Succede a Marano, in provincia di Napoli, dove la madre del piccolo, Imma, ha deciso di denunciare il caso alle autorità competenti. «Mio figlio deve frequentare la scuola come tutti i bambini e deve avere anche lui il diritto all’integrazione e all’inclusione per tutte le sue ore», afferma la donna, che ha presentato un esposto all’Ufficio Scolastico Regionale e al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara con l’assistenza dell’associazione “La Battaglia di Andrea”.

Riduzione dell’orario scolastico: l’appello della madre

Secondo quanto riferito dalla madre, la scuola avrebbe imposto una drastica riduzione dell’orario scolastico, limitandolo a sole tre ore al giorno per tre giorni alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì), escludendolo completamente il martedì e il giovedì. Tale decisione sarebbe stata presa sulla base di indicazioni ricevute dai professionisti sanitari dell’Asl Na 2 Nord che seguono il bambino.

Legge 104: le ore di sostegno

«Mio figlio è titolare della legge 104 e ha diritto al massimo delle ore di sostegno», spiega Imma. «Ritengono che sia ingestibile e ho provato più volte, ma inutilmente, a interloquire con la scuola che si è detta disposta ad accettarlo per tutte le ore a cui ha diritto, ma solo se fa una adeguata cura farmacologica». «Ho provato a chiedere aiuto in tutti i modi – conclude Imma – ma ho trovato solamente dei muri e più volte mi sono sentita anche dire che se non collaboravo mi avrebbero segnalata ai servizi sociali e che mi avrebbero portato via mio figlio».

La vicenda ha suscitato l’indignazione della presidente dell’associazione “La Battaglia di Andrea”, Asia Maraucci, che ha dichiarato: «Se quanto raccontato dalla madre corrispondesse al vero, sarebbe estremante grave. Sicuramente bisogna approfondire – continua la presidente – e abbiamo messo immediatamente la famiglia in contatto con i nostri avvocati Sergio Pisani e Vincenzo Grimaldi, che si sono già mossi nell’esclusivo interesse del bambino».

«Solo 9 ore di scuola perché ingestibile»: l’appello della madre al ministro Valditara

A seguito della denuncia pubblica, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto sulla questione, disponendo «l’immediata attivazione dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania per verificare la corretta assegnazione delle ore di sostegno e garantire un adeguato percorso di inclusione per il bambino». In una nota, il ministero ha confermato che «l’Ufficio Scolastico Regionale ha già ottenuto un primo riscontro dalla dirigente scolastica, che provvederà a riconvocare il Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione (GLO) per riorganizzare il percorso scolastico dell’alunno».

Inclusione scolastica

L’episodio riaccende il dibattito sulla reale inclusione scolastica degli studenti con disabilità, un diritto garantito dalla legge ma ancora troppo spesso ostacolato da barriere burocratiche e culturali. La speranza di Imma e di chi si sta battendo al suo fianco è che questa vicenda porti a un intervento concreto e a una soluzione definitiva per garantire al bambino il diritto fondamentale all’istruzione.

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