Elezioni in Germania, Merz ce la fa. Ue indipendente dall’America
- Postato il 25 febbraio 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 3 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Elezioni in Germania, Merz ce la fa. Ue indipendente dall’America
Germania, Merz ce la fa, alle elezioni sarà Grosse Koalition: «Ue forte e autonoma» e indipendente dall’America
Era da prima dell’unificazione del 1990 che i tedeschi non si presentavano alle urne così massicciamente. Secondo i dati diffusi dall’emittente statale tedesca, Deutsche Welle, l’83,5% degli aventi diritto si è recato alle urne domenica 23 febbraio per le elezioni federali. Il dato è molto importante: indica che i tedeschi hanno ben compreso l’importanza dell’attuale momento storico in cui si trova il Paese (e il continente).
Da due anni, ormai, la Germania è alle prese con una recessione economica aggravata dalla forte crisi in cui si trova il suo comparto automobilistico, a cui devono sommarsi i costi proibitivi dell’energia e, dulcis in fundo, il sensibile peggioramento delle relazioni transatlantiche da quando Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca.
Il risultato delle elezioni, come era stato previsto dai sondaggi, ha segnato la vittoria dei conservatori della Cdu (28,5%) e il raddoppio dei consensi per l’estrema destra di AfD (20,8%).
Grandi sconfitti i partiti della “coalizione semaforo” al governo in Germania dalle elezioni del 2021. La Spd ha ricevuto solamente il 16,4%, perdendo 9,3 punti percentuali e facendo segnare il peggior risultato dal lontanissimo 1887.
Può quindi esultare la Cdu, mentre per AfD il risultato è agrodolce: pur avendo raddoppiato i suoi voti, il partito guidato da Alice Weidel non riesce nell’obiettivo di rendersi indispensabile per la formazione di una coalizione di governo, dalla quale verrà quasi certamente escluso.
Può esultare anche Die Linke, che con l’8,8%, trainato soprattutto dal voto giovanile e delle donne, torna a riprendersi il posto di “opposizione di sinistra”, per poco tempo scalzatogli dal partito di Sahra Wagenknecht, che invece non supera la soglia di sbarramento e resta fuori dal Bundestag.
Sarà dunque Friedrich Merz, capo della Cdu, a diventare il prossimo Cancelliere federale, e lo farà, molto probabilmente, formando la Große Koalition con l’Spd. L’esclusione del partito di Sahra Wagenknecht e dei Liberali del Fdp dal prossimo Bundestag garantisce che i 208 parlamentari della Cdu, sommati ai 120 dell’Spd, formino una maggioranza di 328 seggi (superiore ai 316 che sono richiesti per governare).
È lo stesso Merz a indicare questa via: «Abbiamo un chiaro mandato e costruiremo la Große Koalition. I colloqui inizieranno nei prossimi giorni». Non sarebbe certo una novità. L’alleanza fra cristiano-democratici e socialdemocratici ha per lungo tempo governato la Germania (l’ultima volta dal 2013 fino al 2021).
Occorrerà attendere che l’Spd risolva le sue contraddizioni interne. Una parte di esso sarebbe più propensa a scegliere l’opposizione piuttosto che entrare come partner di minoranza in un governo che, inevitabilmente, si troverebbe ad avere posizioni più orientate a destra.
In questo contesto, Saskia Esken, leader dell’Spd, ha già chiarito che i socialdemocratici non cadranno «nella trappola» di stringere un accordo a tutti i costi con la Cdu. La principale divergenza tra i due partiti riguarda soprattutto la politica migratoria, tema su cui l’Afd ha costruito gran parte del suo successo. Tale pressione ha spinto Friedrich Merz a irrigidire le sue posizioni per cercare di contenere la perdita di voti verso l’estrema destra.
La più grande difficoltà sarà comunque portare la Germania fuori dalla crisi economica. Cosa per nulla scontata, visto che è lo stesso modello di produzione tedesco a essere entrato in crisi dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Alla crisi industriale e ai costi dell’energia, che sono, fra i più alti al mondo si è ora aggiunta una crisi delle relazioni transatlantiche da gestire.
Emblematiche, a tal riguardo, le dichiarazioni di Friedrich Merz sul rapporto con gli Stati Uniti. Sulle interferenze elettorali americane (leggasi Elon Musk) nelle elezioni tedesche il leader della Cdu ha detto: «Non sono state meno drastiche e oltraggiose di quelle venute da Mosca», affermando anche che «la mia priorità assoluta sarà rafforzare l’Europa il più rapidamente possibile, in modo che, passo dopo passo, possiamo davvero raggiungere l’indipendenza dagli Stati Uniti».
Merz è arrivato addirittura a mettere in discussione la Nato, affermando: «Sono molto curioso di vedere come ci stiamo dirigendo verso il summit Nato di fine giugno. Se parleremo ancora della Nato nella sua forma attuale o se dovremo stabilire una capacità di difesa europea indipendente molto più rapidamente».
La Germania sembra indirizzata ad assumere nuovamente la guida dell’Unione europea, per farlo dovrà prendere decisioni drastiche e rivoluzionarie. Una di queste potrebbe essere l’allentamento del vincolo sull’indebitamento del Paese, un vero e proprio taboo in Germania, che è anche stata una delle principali ragioni del crollo della “coalizione semaforo”. Tale allentamento non è stato escluso da Merz in campagna elettorale, a patto che serva a finanziare la Difesa.
Il Quotidiano del Sud.
Elezioni in Germania, Merz ce la fa. Ue indipendente dall’America