Mps conquista Mediobanca: cosa cambia tra banche, azionisti e governance
- Postato il 16 settembre 2025
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- Di Forbes Italia
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Monte dei Paschi di Siena ha completato un passaggio cruciale della sua storia recente: con il perfezionamento dell’offerta pubblica di acquisto e scambio su Mediobanca, l’istituto guidato da Luigi Lovaglio ha acquisito il 62,3% del capitale della banca d’affari di Piazzetta Cuccia, segnando l’inizio di una nuova fase nel panorama finanziario italiano.
L’operazione, formalizzata con il pagamento del corrispettivo agli azionisti aderenti, ha previsto per ciascun titolo Mediobanca conferito la consegna di 2,533 azioni Mps e 0,9 euro in contanti. In totale, il Monte ha sborsato 456 milioni di euro e messo in circolazione 1,283 miliardi di nuove azioni, a fronte dei 506,6 milioni di titoli Mediobanca consegnati. Il risultato è un cambio radicale negli equilibri di governance: Mps diventa socio di maggioranza assoluta, con il controllo dell’assemblea ordinaria. Sul fronte dell’assemblea straordinaria, invece, potrà avere il controllo se aumenterà ulteriormente la propria partecipazione (attesa oltre l’80% secondo le stime di mercato).
Il nuovo assetto azionario
Il successo dell’operazione ha prodotto effetti a catena sull’azionariato delle due banche. Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, e il gruppo Caltagirone hanno aderito integralmente, cedendo le rispettive quote in Mediobanca (20% e 10%) e confermandosi tra i principali sostenitori del progetto, insieme al governo. La ricollocazione dei pacchetti azionari ha rafforzato la loro posizione all’interno di Mps: Delfin è salita al 21%, Caltagirone al 13%.
Al contrario, Banco Bpm e il Tesoro hanno visto le proprie partecipazioni ridursi rispettivamente dal 9% al 4,5% e dall’11,7% a poco meno del 6%. Una dinamica che, con la possibile ulteriore adesione degli azionisti nella finestra di riapertura prevista fino al 22 settembre, potrebbe ridisegnare ancora di più gli equilibri interni. Se infatti Mps dovesse superare la soglia dell’80%, le quote dei principali soci – Delfin e Caltagirone in primis – subirebbero un inevitabile ridimensionamento.
In questo scenario, Delfin si troverebbe a dover gestire anche i limiti regolamentari: la Bce ha autorizzato la holding a superare il 10% e salire fino al 20%, ma la diluizione automatica potrebbe riportarla al di sotto di questa soglia. Per Caltagirone, che non ha richiesto un analogo via libera a Francoforte, la quota dovrebbe riavvicinarsi fisiologicamente al 10%.
Uscite di scena e nuove mosse
Chi invece non entrerà nell’azionariato del Monte è FinPriv. La società, che riunisce colossi come Generali, Italmobiliare, Pirelli, Tim, Stellantis e Unipol, ha scelto di smobilizzare la sua quota dell’1,76% in Mediobanca con un collocamento accelerato gestito da Morgan Stanley. Un’uscita significativa che conferma come la nuova architettura di Piazzetta Cuccia sia destinata a ridursi a pochi grandi attori di riferimento.
Intanto, Mps guarda già al futuro. L’istituto senese sta lavorando alla lista dei candidati che presenterà alla prossima assemblea di Mediobanca, in calendario il 28 ottobre. Una tappa che segnerà l’avvio di una nuova stagione di governance e che dovrà definire il rapporto di forza tra il management di Alberto Nagel e i nuovi azionisti di riferimento.
Uno snodo per il sistema bancario italiano
L’operazione Mps-Mediobanca non è solo una partita di governance: rappresenta un passaggio storico che potrebbe cambiare la geografia del sistema finanziario italiano. Da un lato, Siena ottiene la possibilità di affermarsi come polo aggregante. Dall’altro, Mediobanca vede aprirsi una stagione di incertezze ma anche di opportunità, con l’ingresso di un socio forte e determinato a giocare un ruolo da protagonista.
Le prossime settimane saranno decisive: l’adesione degli azionisti nella fase di riapertura, le scelte strategiche di Delfin e Caltagirone, l’atteggiamento del Tesoro e soprattutto il confronto con la Bce delineeranno il futuro di questa operazione. Un’operazione che, al di là delle cifre, ridisegna l’asse del potere tra Siena e Milano e segna una svolta nella storia delle due banche simbolo di Piazza Affari.
L’articolo Mps conquista Mediobanca: cosa cambia tra banche, azionisti e governance è tratto da Forbes Italia.