Morte Franzoso, martedì funerali di Stato a Sestriere. La Fis lancia l’allarme sicurezza: “Viene prima della performance”
- Postato il 19 settembre 2025
- Sport News
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’ultimo saluto a Matteo Franzoso – sciatore morto dopo un incidente in allenamento in Cile – si terrà nella chiesa di Sant’Edoardo a Sestriere, con i funerali di Stato in programma martedì 23 settembre alle ore 16.00. Ad annunciarlo è stata la Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali) sul proprio sito ufficiale. Nel pomeriggio di lunedì 22 è previsto l’arrivo a Milano della salma che sarà trasferita a Sestriere e accolta nella camera ardente allestita all’interno della chiesa di Sant’Edoardo. Da Sestriere il feretro raggiungerà Sauze di Cesana, dove Matteo risiedeva con la sua famiglia. Una morte – quella di Franzoso – che ha scosso l’intero mondo dello sport. Lo sciatore italiano è deceduto dopo un incidente avvenuto sabato scorso, 13 settembre, durante un allenamento sulla pista di La Parva, a 50 km da Santiago. Franzoso è caduto affrontando il primo salto del tracciato di allenamento, finendo sbalzato in avanti verso le reti. Ha oltrepassato due file di reti e ha sbattuto contro la staccionata posizionata 6-7 metri fuori dal tracciato.
Incidente che ha riaperto il dibattito sulla sicurezza nello sport e nello specifico nello sci, dove nell’ultimo anno si contano tre morti: a ottobre 2024 Matilde Lorenzi, 20 anni, a marzo 2025 Marco Degli Uomini, 18 anni, adesso Matteo Franzoso. Di questo ha parlato anche la Fis (Federazione internazionale sci), con una lettera aperta sul fronte della sicurezza. “Momenti come questo mettono in luce i rischi profondi che sono parte integrante del nostro sport. Ci ricordano anche la responsabilità condivisa che tutti noi – atleti, allenatori, organizzatori, associazioni e organi di governo – abbiamo di fare tutto il possibile per ridurre tali rischi. Una cosa è chiara: la ricerca della performance non deve mai eclissare la priorità della sicurezza”, si legge nella nota. Nei giorni scorsi il tema è stato affrontato anche dalla famiglia Lorenzi (prima la sorella, poi anche il padre Adolfo) e da altri personaggi del mondo sciistico.
Dalla Fis arriva anche l‘appello alle federazioni, ai comitati e a tutti gli attori del mondo sci: “Tuttavia, insieme alle Federazioni nazionali, ai Comitati organizzatori locali, allenatori, partner e, soprattutto, agli atleti stessi, dobbiamo identificare dove i rischi sono maggiori, affrontare le sfide sistemiche e sostenere una cultura in cui la sicurezza è parte integrante di ogni decisione”. Per creare condizioni di allenamento sicure e mantenere la salvaguardia delle competizioni servirà un impegno fermo e collettivo da parte delle varie componenti sciistiche. Attraverso l’Unità Salute Atleti (Ahu), la Fis “sta rafforzando un approccio scientifico e sistematico al benessere degli atleti”. La lettera aperta poi si conclude: “In questo ambito stiamo perseguendo lo stato dell’arte dell’innovazione con airbag e attacchi a sgancio elettronico, nonché tecnologie per caschi in grado di resistere a impatti multipli. Il benessere e la sicurezza degli atleti devono venire prima di tutto”.
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