Matera, trattativa complessa per Natuzzi
- Postato il 11 dicembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Matera, trattativa complessa per Natuzzi

Rinviata a dopo l’approvazione della legge di bilancio discussione su incentivi all’esodo Natuzzi, trattativa complessa. Su proposta di mantenimento di soli tre stabilimenti, i sindacati frenano: «E’ inattuabile»
Procede non senza intoppi e rallentamenti la discussione preliminare tra la Natuzzi e i sindacati sul nuovo piano industriale che verrà evidentemente discusso nel corso del prossimo incontro del 22 di dicembre presso il Ministero del Made in Italy.
L’incontro di martedì scorso ha visto sostanzialmente avviare una discussione complessa e non priva di elementi di asprezza che verteva principalmente, anche se non esclusivamente, su due elementi che riguardavano la possibilità di accompagnamento all’esodo e dunque alla pensione per una parte del personale della Natuzzi. Si stima che possano essere 3-400 le persone interessate sulle 1800 totali. E inoltre, nella discussione, anche il nuovo perimetro produttivo e della riduzione del numero degli stabilimenti del gruppo che già era stata paventata alcuni giorni fa.
POCO CHIARE LE PROPOSTE DELL’AZIENDA
Sulla prima questione non ci sono stati elementi sufficienti per arrivare ad una sintesi. I sindacati Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl hanno ritenuto “poco chiare e legate a troppe variabili” le proposte fornite dall’azienda e si è deciso dunque di aspettare e rinviare a dopo l’approvazione del bilancio e conseguentemente della proroga attesa della cassa integrazione anche per il 2026 ogni tipo di discussione e di decisione. Anche per verificare se ci sono altri elementi che possano risultare utili all’interno di questo confronto.
L’altro aspetto sul numero degli stabilimenti e sulla riorganizzazione ha portato ad una proposta di mantenere 3 stabilimenti produttivi (a cui si aggiungerebbe evidentemente il polo logistico di La Martella) con un orario di lavoro di 6 ore su tre turni. Ma anche questa proposta non è parsa sufficiente convincente e esaustiva per cui la distanza tra le parti è rimasta sostanzialmente invariata. In questo senso la riunione può considerarsi sostanzialmente interlocutoria anche se una serie di posizioni sono più chiaramente a questo punto in discussione e potranno essere oggetto di confronto nei prossimi giorni. E’ probabile in questo senso che ci sarà almeno un altro incontro tra azienda e sindacati prima dell’appuntamento del 22 al Mimit nel tentativo di trovare più punti di condivisione possibile e riuscire dunque ad arrivare all’incontro al Ministero con un pacchetto di proposte meglio definito.
LE COMUNICAZIONI DEI SINDACATI DOPO LA RIUNIONE IN CONFINDUSTRIA A BARI
Al termine della riunione di Confindustria a Bari i sindacati hanno unitariamente comunicato quanto emerso ai lavoratori.
«Le organizzazioni sindacali Feneal, Filca, Fillea e Filcams, Fisascat, Uiltucs per proseguire la discussione sul piano di incentivo all’esodo per le lavoratrici e i lavoratori prossimi alla pensione e sulla riorganizzazione degli stabilimenti ipotizzata dall’azienda nella precedente riunione.
Le informazioni fornite dall’azienda in merito al piano di incentivo all’esodo sono risultate poco chiare e legate a troppe variabili, rendendo impossibile valutarne con precisione la reale bontà. Per questo motivo si chiede all’azienda di fornire ulteriori dettagli nei prossimi incontri e di rinviare la discussione a dopo l’approvazione della legge di bilancio e della proroga dell’ammortizzatore sociale per il 2026, obiettivo auspicato da tutte le parti» spiegano i sindacati.
«Nella “seconda sessione” l’azienda ha presentato a Feneal Filca Fillea una proposta di riorganizzazione basata sul mantenimento di tre stabilimenti, sull’introduzione di un orario di lavoro di 6 ore su tre turni e su una redistribuzione delle lavorazioni diversa dall’attuale.
Le informazioni, seppur poche e non del tutto chiare, hanno reso evidente alla delegazione sindacale l’impossibilità di attuare tale proposta, sia rispetto all’attuale numero di lavoratrici e lavoratori presenti in azienda, sia rispetto alla necessità di spazi e postazioni. Le organizzazioni sindacali hanno quindi espresso la loro contrarietà alla riduzione ipotizzata, argomentandola e mettendo in evidenza le contraddizioni della proposta aziendale. Nei prossimi giorni l’azienda fornirà alle organizzazioni sindacali ulteriori dettagli “tecnici” per approfondire la discussione».
Infine in attesa di nuove informazioni e dell’incontro al Mimit del 22 dicembre i sindacati hanno chiesto espressamente all’azienda « di non mettere in atto alcun comportamento unilaterale riguardo alla riorganizzazione, al fine di non compromettere il già delicato e difficile percorso in atto».
Il Quotidiano del Sud.
Matera, trattativa complessa per Natuzzi