Il prezzo di benzina, diesel e gpl in autostrada oggi
- Postato il 22 novembre 2025
- Notizie
- Di Virgilio.it
- 1 Visualizzazioni
Oggi, 22 novembre 2025, riportiamo i prezzi medi dei carburanti lungo la rete autostradale italiana sulla base dell’ultimo aggiornamento ufficiale disponibile: benzina self a 1.833 euro, gasolio self a 1.805 euro, GPL servito a 0.831 euro e metano servito a 1.490 euro. In questo articolo trovi la tabella con i valori medi aggiornati, oltre a una spiegazione chiara di come si forma il prezzo alla pompa tra componente industriale e fiscale (accise e Iva), con un focus specifico su benzina e gasolio. In chiusura sono inclusi i riferimenti e i grafici di sintesi per orientare al meglio le scelte di rifornimento.
Il prezzo dei carburanti in autostrada
Ultimo aggiornamento: 21-11-2025
| TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
| Benzina | SELF | 1.833 |
| Gasolio | SELF | 1.805 |
| GPL | SERVITO | 0.831 |
| Metano | SERVITO | 1.490 |
Come si compone il costo dei carburanti
Per la benzina, il prezzo finale alla pompa nasce da due grandi componenti: la quota fiscale, pari al 58% del totale, e la quota industriale, che pesa per il 42%. La parte fiscale include accise e Iva: sono imposte definite per legge e, nel breve periodo, risultano indipendenti dalle oscillazioni del mercato, ma agiscono anche come moltiplicatore sul prezzo. La componente industriale, invece, si articola in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima incide per il 30% del prezzo e riflette l’andamento delle quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi raffinati, generalmente espresse in dollari; per questo il cambio euro/dollaro può amplificare o attenuare i movimenti delle borse, trasmettendosi al prezzo finale. Il margine lordo vale il 12% e remunera raffinazione, logistica, distribuzione e servizio, con differenze tra modalità self e servito; su questa porzione l’operatore può intervenire per adeguare i listini in funzione dei costi, della concorrenza e della localizzazione, in particolare sulla rete autostradale dove i costi operativi sono più elevati. La combinazione di questi fattori spiega perché, a fronte di improvvisi cambi di scenario geopolitico o valutario, i prezzi possano variare con tempi diversi: le imposte tendono a stabilizzare il livello assoluto, mentre la componente industriale conferisce maggiore reattività. Nel breve periodo, promozioni e politiche commerciali possono limare il margine, ma non modificano la struttura complessiva del prezzo.
Per il gasolio, il prezzo alla pompa deriva anch’esso dall’intreccio tra imposizione fiscale e costi industriali, con un bilanciamento differente rispetto alla benzina. La componente fiscale pesa per il 45% del totale, mentre quella industriale incide per il 55%. All’interno della voce industriale, il costo della materia prima rappresenta il 45% del prezzo finale: è guidato dalle quotazioni internazionali dei distillati medi, espresse in dollari, per cui il cambio euro/dollaro può attenuare o amplificare gli effetti dei movimenti del mercato globale. Il margine vale il 10% del prezzo e copre raffinazione, trasporto, stoccaggio, gestione della rete e remunerazione degli operatori; su questa quota i gestori possono agire per adeguare i listini, con differenze tra self e servito e con possibili maggiorazioni in autostrada dovute a costi operativi superiori. Il gasolio, dato l’ampio impiego nel trasporto merci e privato, risente spesso in modo rapido delle dinamiche della domanda e dell’offerta, e questo si riflette sulla volatilità della componente industriale. Quando le quotazioni scendono, la traslazione al prezzo finale può richiedere tempo per lo smaltimento delle scorte; quando aumentano, l’impatto tende a essere più immediato. Pur meno gravosa che sulla benzina, la fiscalità resta una quota significativa e contribuisce a mantenere i prezzi su livelli più alti rispetto al solo costo della materia prima.
Fonte: Osservatorio prezzi Mimit