Il prezzo di benzina, diesel e gpl in autostrada oggi

  • Postato il 11 dicembre 2025
  • Notizie
  • Di Virgilio.it
  • 2 Visualizzazioni

Oggi, 11 dicembre 2025, riportiamo i prezzi medi dei principali carburanti lungo la rete autostradale italiana, così come comunicati dall’Osservatorio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il prezzo finale pagato alla pompa nasce dall’incontro tra la componente industriale del prodotto (materia prima e margini di distribuzione) e la componente fiscale, che include accise e Iva. Di seguito trovi i valori medi aggiornati e, più in basso, una guida chiara per capire come si forma il prezzo di benzina e gasolio, quali fattori di mercato lo influenzano e perché può variare nel breve periodo.

Il prezzo dei carburanti in autostrada

Ultimo aggiornamento dei dati: 10-12-2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.777 €
Benzina SELF 1.814 €
GPL SERVITO 0.829 €
Metano SERVITO 1.486 €

Come si compone il costo dei carburanti

Per la benzina, la componente fiscale incide per il 58% sul prezzo finale, una quota nettamente superiore alla parte industriale, che pesa per il 42%. La componente industriale si divide a sua volta in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima rappresenta il 30% del prezzo e risente delle quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi e dell’andamento del cambio euro/dollaro: poiché gli scambi avvengono in dollari, un apprezzamento del dollaro tende ad aumentare il costo espresso in euro, e viceversa. Il margine lordo vale il 12% del prezzo e copre attività come logistica, stoccaggio, trasporto, gestione della rete e politiche commerciali. È proprio su questo margine che l’operatore può intervenire più rapidamente per adeguare i listini alla pompa, tenendo conto della concorrenza locale, dei flussi di traffico e dei servizi offerti in area di servizio. Anche fattori stagionali e variazioni della domanda (ad esempio, periodi di vacanza con maggiore mobilità) possono spingere gli operatori a modulare i prezzi. La somma di questi elementi, unita al carico fiscale (accise fisse per litro e Iva calcolata sul totale), spiega perché i prezzi possano oscillare anche in tempi brevi: la fiscalità stabilizza parzialmente il quadro, ma la dinamica delle quotazioni e del cambio resta il principale motore delle variazioni della parte industriale.

Nel caso del gasolio, la struttura è diversa: la componente fiscale pesa per il 45% del prezzo alla pompa, mentre quella industriale arriva al 55%. All’interno della parte industriale, il costo della materia prima incide per il 45% e il margine lordo per il 10%. Le quotazioni internazionali dei distillati medi e il cambio euro/dollaro influenzano direttamente il costo della materia prima: quando le quotazioni salgono o il dollaro si rafforza, il costo in euro tende ad aumentare. Il margine lordo, che copre distribuzione, logistica e gestione della rete, è l’area su cui l’operatore può agire per modificare il prezzo finale, in risposta alla concorrenza territoriale, alla domanda (molto legata ai trasporti pesanti e all’uso commerciale) e ai servizi offerti in autostrada. Il gasolio risente anche di dinamiche stagionali diverse rispetto alla benzina, per esempio una domanda più elevata nei mesi freddi in alcuni mercati internazionali, che può riflettersi sulle quotazioni. La combinazione tra materia prima, margini e fiscalità determina quindi l’andamento del prezzo: una fiscalità relativamente meno pesante rispetto alla benzina amplifica l’impatto delle oscillazioni della componente industriale, rendendo talvolta più evidente la reattività dei listini del gasolio ai movimenti del mercato.

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti