“Mangia una lumaca con il verme polmonare dei ratti per sfida, si paralizza e muore”: la storia del rugbista Sam Ballard. La madre: “Se n’è andato sorridendo”

Commozione in Australia per la storia del giovane giocatore rugby Sam Ballard. Il 19enne è rimasto paralizzato ed è morto dopo aver mangiato una lumaca per una sfida a una festa di compleanno. Ballard stava bevendo a casa di un amico per una festa, quando la compagnia ha visto l’animaletto strisciante sul patio.

Così il ragazzo ha mangiato la lumaca, dopo essere stato incitato dai suoi amici per un gioco di sfida. Nessuno poteva immaginare che quella lumaca era infetta perché portatrice della mortale malattia del verme polmonare dei ratti. Tipicamente presente nei roditori, il parassita trasmette le sue larve nelle feci degli animali, che possono poi diffondersi a lumache e limacidi.

Sam non si è ammalato immediatamente, ma ha lamentato forti dolori alle gambe nei giorni successivi alla festa. Era preoccupato che potesse essere una conseguenza dell’aver mangiato la lumaca, ma sua madre gli ha detto che “nessuno si ammala per questo”. Alla fine Sam ha contratto un’infezione cerebrale ed è entrato in coma per 420 giorni prima che i medici riuscissero a rianimarlo. Così è rimasto paralizzato dal collo in giù, ma sofferente di convulsioni, temperatura corporea alta e ha dovuto usare un sondino per l’alimentazione.

Il ragazzo è morto otto anni dopo quel “fattaccio” all’età di 28 anni “circondato dalla sua famiglia e da amici leali e amorevoli”. Descrivendo la notte della festa del 2010, il suo amico Jimmy aveva precedentemente raccontato a The Project: “Eravamo seduti, ci godevamo una serata di degustazione di vino rosso, cercando di comportarci da adulti, quando una lumaca è arrivata strisciando. La conversazione è nata: ‘Lo mangio?’. Sam è scappato. Bang. Ecco come è successo”.

Un altro amico, Michael Sheasby, ha raccontato di aver visto Sam per la prima volta in ospedale dopo la festa. Ha detto: “Quando sono entrato in stanza, era molto, molto scarno, e c’erano cavi ovunque: è stato un grande shock“. Le strazianti ultime parole di Sam a sua madre Katie sono state “Ti amo”.

Nonostante le conseguenze che ha avuto sulla sua famiglia, Katie non incolpa i suoi amici per la sfida e ha detto che stavano solo “facendo amicizia”. Dopo le sue dimissioni iniziali dall’ospedale, Katie ha scritto su Facebook che suo figlio era “ancora lo stesso Sam sfacciato e he rideva molto”. Tuttavia, ha ammesso che “è devastante, ha cambiato la sua vita per sempre, ha cambiato la mia vita per sempre. L’impatto è enorme”.

La storia è tornata in auge sette anni dopo, perché i genitori hanno sempre denunciato di non essere stati seguiti in maniera completa dalla Sanità. Secondo il Mirror che ha rispolverato la storia “il governo australiano ha erogato a Sam l’equivalente di 234.000 sterline nell’ambito del suo programma di assicurazione per l’invalidità, che è stato rivisto nel 2017 e ridotto di oltre il 50%”. Una condizione che mette ancora oggi la famiglia dell’adolescente morto, in difficoltà in seguito alle numerose spese sostenute fino alla fine.

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