L’opposizione passi dal campo largo al campo stanco, quello che riempie le piazze
- Postato il 6 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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di Berardino De Bari
Mentre un governo complice da oltre due anni di un genocidio, che compra e vende armi ad un governo sionista straparla di responsabilità, mentre un ministro dei Trasporti che non riesce a fare arrivare un solo treno in orario parla dei disagi provocati dallo sciopero di un giorno e, da buon Precetto Laqualunque quale è, si scaglia contro il diritto (costituzionale) allo sciopero, dopo avere, nel passato, chiesto al suo popolo (?) di bloccare l’Italia per tre giorni contro il governo dell’epoca, l’Italia vera, sana, umana, solidale dà uno schiaffo morale a chi, avvocato, ci spiega che “il diritto internazionale conta fino a un certo punto”. Al netto della minoranza, isolata, dei cretini scesi in strada solo per fare casino, le piazze italiane di ieri sono un’onda di speranza per il futuro.
L’opposizione deve ripartire da questo popolo, deve passare dal campo largo al campo stanco: stanco della pochezza intellettuale di questa destra che si ritrova orgogliosamente rappresentata dalle idee di Charles Kirk, che parla di odio della sinistra e poi esalta Sua Dazità che autocelebra in diretta mondiale il suo odio per gli avversari (ottimo curriculum per un uno autocandidatosi al Nobel per la Pace), che mostra e dimostra ogni giorno la sua ignoranza crassa e volgare. Stanco delle parole di intolleranza verso le minoranze etniche e sociali di una classe duri retrograda e del peggiore governo degli ultimi 200 anni.
Stanco delle impunità ministeriali ostentate come medaglie al merito dell’io sò io e voi… Stanco di un governo e di una politica succube dei peggiori Stati Uniti d’America e di uno stato sionista e terrorista. Stanco di dover scendere in piazza per dover mostrare chiaramente, incontestabilmente, che c’è un’Italia che non si sente rappresentata da chi è passata, in pochi anni, dal “prima gli italiani” a “prima gli israeliani”.
La sinistra riparta da queste piazze. Questo patrimonio di umanità, di solidarietà, di sensibilità, di amore (altro che fantomatico odio della sinistra…), di valori diversi. Quel popolo è stanco di questa destra, ma anche di una sinistra persasi nelle sue divisioni, atomizzatasi nelle correnti e negli egoismi dei suoi dirigenti. La sinistra dia un campo a chi è stanco: un programma chiaro. Cinque, dieci punti al massimo. E oltre a dire cosa vuole fare, dica chiaramente come conta farlo. Torni a parlare la lingua del popolo, senza essere populista. Sia alternativa netta a questa destra immonda e ignorante. Faccia sapere quale Italia aspetta chi la voterà. E soprattutto, faccia innamorare di sé quel popolo sceso in piazza, e gli dia le ragioni per passare dalle piazze alle urne. Quel popolo che, in un giorno, ha costretto il governo a chiudere uno dei contratti in atto per la vendita di munizioni a Israele. Alla faccia, e con buona pace di chi, per odio o per inedia, per ignoranza o per convenienza, per ignavia o per dottrina, è rimasto a casa.
Magari a vomitare sui social media odio, inutilità, ovvietà e bestialità, contro chi si schiera contro un genocidio.
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