L’Oms in Europa: “Mortalità da caldo aumentata del 30% in vent’anni”. In Spagna l’agosto più caldo della storia
- Postato il 13 agosto 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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Non solo una questione climatica. Gli eventi meteo estremi sono “un’emergenza sanitaria“. A dirlo la Commissione paneuropea per il clima e la salute, organo dell’Oms in Europa, che ha inviato una lettera aperta ai governi dei Paesi membri. “La mortalità legata al caldo è aumentata del 30% negli ultimi due decenni, con oltre 100mila decessi” e “si prevede che il bilancio delle vittime aumenterà negli anni a venire”. A preoccupare il modo in cui le alte temperature stiano cambiando lo scenario delle malattie infettive, situazione per cui l’organismo prende ad esempio i casi di dengue a trasmissione locale, che nell’UE e nello Spazio Economico Europeo sono “aumentati del 368% tra il 2022 e il 2024″, mentre un secondo problema interessa i pronto soccorso, sopraffatti dall‘aumento dei ricoveri legati alle ondate di calore, “soprattutto per patologie cardiache, polmonari e renali“.
Un sovraccarico che si riversa sugli stessi operatori sanitari “a rischio di colpi di calore e burnout“, oltre che le strumentazioni utilizzate in sanità, spesso bisognose di raffreddamento e quindi a rischio guasti. Vulnerabilità che non sarebbero isolate ma “sono sistemiche e in crescita“. Ci sono poi, mettono in guardia gli esperti, i rischi per la salute mentale. “il sonno peggiora, l’ansia si aggrava e le funzioni cognitive diminuiscono.”, e chi già soffre per condizioni psichiche precedenti soffre di più, perché “alcuni farmaci da prescrizione riducono la capacità del corpo di regolare la propria temperatura“.
Una situazione che sembra destinata a non migliorare, soprattutto in alcune zone del Sud del continente. In Spagna la Aemet, l’agenzia metereologica di Stato, ha definito i primi venti giorni d’agosto “i più caldi della storia dall’inizio delle rilevazioni” nel 1977, paragonabile – ma comunque peggiore – solo all’agosto del 2003. Martedì 12 in 165 stazioni di controllo si sono rilevate temperature uguali o superiori a 40°, e in 65 di queste sono stati superati i 42°, con tre province – Siviglia, Badajoz e Huelva – in cui i termometri hanno superato quota 45° nelle ore più calde del giorno. E il caldo non ha dato tregua neanche all’alba di mercoledì 13, con 29,8° a Siviglia e 29,7° a Huelva, nonostante le previsioni lo abbiano definito come il giorno di pausa della settimana. Temperature record sono attese per il weekend del 16 e 17 agosto, in un paese che sembra non conoscere minime sotto i 25°. Un caldo che si accompagna, nelle zone montane ma non solo, a piogge torrenziali e tempeste, altro segnale ormai noto della gravità dei cambiamenti climatici.
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