Le Regionali in Campania in una data che evoca terribili ricordi. San Gennaro, salvaci tu!
- Postato il 18 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La data delle elezioni regionali in Campania è stata decisa: domenica 23 novembre 2025. Ad oggi, nel cosiddetto centrosinistra abbiamo solo il nome del candidato alla Presidenza Roberto Fico ed ancora nessun programma, mentre nel centrodestra si affannano a dire che hanno un programma ma non hanno ancora nessun candidato pur essendo sfavoriti nei sondaggi.
A fronte di questa esplicita carenza innanzitutto di etica politica per entrambi gli schieramenti, è fuor di dubbio che un gelido brivido sia corso lungo la schiena di ogni napoletano. Quella data evoca immediatamente in tutti noi campani un terribile ricordo: il tragico terremoto che distrusse l’Irpinia e Napoli nel 1980. E’ possibile escludere anche una sottile perfidia da parte del nostro prossimo ex vicerè Vincenzo De Luca nello scegliere questa data, impressa in modo nefasto nella memoria di ogni campano di almeno 45 anni di età? Non me la sento di dire di no.
Sono ormai noti i sondaggi che vedono in deciso vantaggio il centrosinistra unitario sia pure convergendo sul peggiore candidato possibile tra i numerosi validi del M5s (Costa, Castellone, Cafiero De Raho ecc) ma scelto forse proprio per questo sia dal sindaco Manfredi che da Conte che da Schlein e pure da (Piero) De Luca, delfino del Vicerè Vincenzo prossimo alla abdicazione forzata.
Siamo ormai pure alla vigilia dell’importantissima per noi festa del nostro Patrono San Gennaro, giorno nel quale con il prodigio dello scioglimento della ampolla di sangue del Santo, Napoli da molti secoli trae gli auspici per il proprio immediato futuro. Ebbene, cosa ne pensa San Gennaro di così tanto grave ed esplicita mancanza di etica politica in entrambi gli schieramenti in Campania e che auspici ne possiamo trarre?
La liquefazione del sangue di San Gennaro avviene tre volte l’anno:
1) il sabato che precede la prima domenica di maggio , in ricordo della traslazione delle spoglie mortali da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte;
2) il 19 settembre, giorno della morte di San Gennaro;
3) il 16 dicembre, giorno dell’eruzione del Vesuvio del 1631 fermata, secondo la credenza popolare, proprio per intercessione di San Gennaro. A questa terza data in particolare, indicata come il terzo miracolo “laico” sono attribuiti gli auspici specifici per la città di Napoli e la Regione Campania. Ebbene, come può un napoletano doc come me, non ricordare che mai come lo scorso 16 dicembre 2024 lo scioglimento del sangue di San Gennaro non è avvenuto? San Gennaro già sapeva con quanta drammatica mancanza di etica politica si decideva il futuro governo della Regione Campania?
E pure a maggio 2024, in verità, il Santo ha fatto attendere per il prodigio moltissime ore.
Il ritardo nella liquefazione o l’assenza del miracolo, nonostante canti, preghiere, invocazioni e litanie in dialetto viene considerato segno sfavorevole per Napoli e per i napoletani. Ecco alcuni esempi di “mancato miracolo” ricordati dai napoletani:
1) 1939 e 1940: il sangue non si sciolse nell’anno in cui scoppiò la Seconda guerra mondiale (1939) e nell’anno in cui l’Italia annunciò l’ingresso nel conflitto (1940)
2) 1973: epidemia di Colera
3) 1980: terremoto in Irpinia e Napoli giusto in data domenica 23 novembre
4) dicembre 2020: piena pandemia Covid
In questi giorni come Isde medici ambiente Napoli stiamo combattendo contro l’assordante e mortale silenzio delle istituzioni tutte, e dei candidati e partiti politici tutti (anche ambientalisti) sugli eccezionalmente gravi dati sanitari ed ambientali pur noti da decenni che vedono ammalarsi e morire specie a Napoli e Caserta più cittadini che a Milano ed in tutta la Pianura Padana. Silenzio totale sugli eccezionali livelli specie di biossido di azoto mortale ed assassino a Napoli del tutto fuori controllo per eccessivo sviluppo del Porto e dell’Aeroporto specie in questi ultimi dieci anni.
Mentre a Napoli si ignora e si nega il disastro da biossido di azoto, Parigi in questi ultimi dieci anni con accorte e decise politiche ambientali, ha letteralmente dimezzato al 50% le proprie concentrazioni mortali di tale pericolosissimo inquinante.
Sembra ritornare al 1631, quando solo la mano di San Gennaro fermò una terribile eruzione del Vesuvio bloccando la colata lavica che stava distruggendo Napoli est. E proprio dove è posta a memoria la Statua del Santo che con il solo gesto della mano ferma la colata lavica del 1631, operano e sono registrate (Ispra 2023) non uno ma ben 9 impianti a potenziale disastro rilevante (esplosioni) da delocalizzare e mai delocalizzate!
Siamo la terza metropoli di Italia e non disponiamo di un registro tumori in grado di dare in tempi utili dati correttamente suddivisi per distretto sanitario e uccidiamo non meno di 4,5 napoletani ogni giorno tra uno sviluppo eccessivo e mostruoso del Porto da un lato ed eccessivo e mostruoso sviluppo dell’aeroporto dall’altro, con oltre 1 milione di litri di kerosene che “innaffiano” il centro storico di Napoli ogni giorno per oltre 300 atterraggi e decolli con l’aeroporto di Grazzanise vuoto ed abbandonato.
Carissimo San Gennaro, comprendiamo che anche tu, come tutti noi napoletani, hai tutti i motivi per essere anche molto arrabbiato: ma se molli pure tu, come ci salviamo più? Vediamo cosa ne pensi. Mai come oggi dobbiamo pregare di più!
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