Le gemme nascoste dell’Italia da scoprire secondo The Guardian

  • Postato il 25 novembre 2025
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  • Di SiViaggia.it
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L’Italia è un archivio infinito di luoghi incredibili e proprio per questo una buona parte delle sue meraviglie rimane lontana dai radar del turismo di massa. The Guardian però è sempre in esplorazione e infatti ha raccolto i racconti dei lettori che, viaggiando senza fretta, hanno scovato borghi, paesaggi e siti storici italiani di intensità quasi cinematografica.

Dalle colline definite “drammatiche” dell’Emilia-Romagna ai cammini dimenticati della Sicilia, dalla mini-Venezia silenziosa alle valli tracciate da antiche civiltà, emerge un’Italia meno nota, ma ancora più affascinante. Ecco le mete che meritano di essere riscoperte tesoro dopo tesoro.

Brisighella, Emilia-Romagna

Avvicinandosi a Brisighella sembra di entrare nel fondale di un dipinto antico e rinascimentale: colline rocciose, pinnacoli solitari e torri che dominano il paesaggio come sentinelle del tempo. Il borgo, con i suoi vicoli medievali e la celebre via sopraelevata con la Torre dell’Orologio, è un punto di partenza ideale per esplorare una natura che alterna scorci drammatici e angoli nascosti. 

Brisighella, Emilia-Romagna
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La Torre dell’Orologio di Brisighella, Emilia-Romagna

Gangi, Sicilia

Chi percorre la Via dei Frati, il cammino che unisce Caltanissetta a Cefalù, attraversa un pezzo di Sicilia quasi sospeso, nelle cuore delle Madonie. Nei 54 miglia del percorso le Madonie si aprono in panorami immensi, senza traccia di folle o turismo invadente. Gangi emerge come una perla silenziosa: vicoli intricati, ritmi lenti, comunità accogliente anche senza condividere una lingua per vivere un’esperienza di viaggio che restituisce alla Sicilia il suo volto più autentico.

Chioggia, Veneto

Sedici miglia a sud di Venezia si trova una sorella minore che conserva lo spirito lagunare senza la pressione del turismo globale. Canali, calli strette, atmosfere d’acqua e luce: Chioggia sembra una Venezia in bozza, quella che forse appariva prima della sua ascesa. Tra musei locali, testimonianze storiche e la vicinanza al mare, è un’alternativa perfetta per chi cerca la magia lagunare in versione rallentata.

Chioggia, Veneto
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La piccola Venezia, Chioggia, in Veneto

Venosa, Basilicata

In Basilicata esistono luoghi che avrebbero fama globale se si trovassero lungo rotte più battute. Venosa è uno di questi: patria di Orazio, custodisce rovine romane, catacombe antichissime e una stratificazione storica che sorprende a ogni svolta. Nei dintorni, castelli e palazzi ducali raccontano una regione ricchissima di testimonianze, ancora poco esplorata ma intensamente affascinante.

Appennino toscano

Nelle foreste fitte a est di Firenze, gli Appennini diventano un rifugio puro. Qui si trovano sentieri che seguono corsi d’acqua, boschi ombrosi e cieli talmente limpidi da sembrare planetari naturali. La zona invita a un’immersione completa nella quiete: ritmi lenti, pause lungo i torrenti, serate sotto stelle luminosissime. Un’idea di “fuga ecologica” che restituisce spazio e silenzio.

Cividale del Friuli, Friuli-Venezia Giulia

Cividale è una cartolina vivente, un patrimonio Unesco dove la storia cambia strato a ogni passo: dalle origini romane al raffinato Tempietto Longobardo dell’VIII secolo, raro esempio di architettura altomedievale. Le strade acciottolate, il celebre Ponte del Diavolo e il fiume Natisone color smeraldo compongono un luogo che riesce ad essere antico, autentico e sorprendentemente vibrante.

Urbisaglia e Urbs Salvia, Marche

Tra le campagne marchigiane si nasconde un sito romano tra i meglio conservati del Paese. A Urbs Salvia convivono teatro, tempio, anfiteatro e resti di un’antica città che si visita con una calma ormai impossibile nelle mete più famose. Camminare tra queste rovine, in piena estate e senza file, restituisce un senso di intimità con la storia difficile da replicare altrove. Accanto, il borgo medievale di Urbisaglia chiude l’esperienza con la sua quiete collinare.

Fortezza di Urbisaglia, Marche
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La Fortezza di Urbisaglia

Santo Stefano d’Aveto, Liguria

Nel cuore dell’Appennino ligure, le montagne intorno a Santo Stefano d’Aveto formano un labirinto di sentieri che scalano cime, circondano laghi sospesi e tagliano boschi fitti. Monte Aiona, Penna, Ramaceto e Zatta compongono un paesaggio ideale per l’escursionismo puro. È una Liguria interna, lontana dal mare, dove il tempo si misura in dislivelli e orizzonti.

Campoli Appennino, Lazio

Incastonato sul bordo di un enorme inghiottitoio naturale, Campoli Appennino è un borgo che combina avventura e tradizioni gastronomiche. La zona è un paradiso per chi ama i sentieri più tecnici, come quello delle Gole del Lacerno, tra cascate, gole profonde e crinali scoscesi. A questo si aggiungono foreste fitte, fauna protetta e una cucina che riflette la ricchezza agricola del territorio.

Loazzolo, Piemonte

Tra le colline della Langa astigiana, Loazzolo è il cuore di una produzione enologica preziosa e ancora poco conosciuta. In autunno i vigneti esplodono di colori e la zona offre un caleidoscopio di sapori: funghi, nocciole, tartufi, vini dolci e bollicine classiche. Vicina ad Asti, Alba e ai celebri cru di Barolo, resta sorprendentemente tranquilla, una parentesi di bellezza discreta.

Autore
SiViaggia.it

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