Lavoratori Ikea in sciopero davanti allo store di Campi: “Rinnovo del contratto al palo, rischio demansionamento”

  • Postato il 5 dicembre 2025
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Genova. Presidio questa mattina davanti alla sede di Ikea a Genova Campi, dove i lavoratori si sono riuniti per protestare contro il mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale, il contratto di secondo livello, rimasto al 2019. Una protesta che arriva in uno dei momenti caldi per il fatturato aziendale, vale a dire quello natalizio.

“Le proposte dell’azienda sono inaccettabili perché fondamentalmente escludono i lavoratori neossunti, cosa che a noi assolutamente non va bene – sottolinea Manuela Perdelli, Filcams  – Esclude nel senso che non li include nella maggiorazione, ad esempio, domenicale, che rimane al 35%, mentre la nostra è al 60%. Questa è una delle cause principali. L’altra causa principale è l’organizzazione del lavoro e l’inquadramento dei livelli. Su questo diciamo che c’è muro contro muro perché l’azienda vuole demansionare molti lavoratori, molte mansioni che invece tuttora sono da terzo livello“.

L’altra causa principale è l’organizzazione del lavoro e l’inquadramento dei livelli. “Su questo diciamo che c’è muro contro muro perché l’azienda vuole demansionare molti lavoratori, molte mansioni che invece tuttora sono da terzo livello – spiega la sindacalista –  Le mansioni da terzo livello che sono ancora tuttora in vigore col contratto vengono solo apprese dopo un percorso formativo di 18 mesi che va in deroga a quello che invece è il contratto nazionale di federdistribuzione che invece ne prevede molti di meno”.

“Dieci anni fa, quando era stato affermato l’ultimo contratto integrativo aziendale, si parlava di forte crisi e quindi noi come lavoratori siamo andati a perdere le maggiorazioni domenicali e estivi – aggiunge Giorgio Muzzì, Uiltucs – Quindi richiediamo queste maggiorazioni a questa azienda, anche perché è una multinazionale che sappiamo benissimo quanti introiti ha dietro. Quindi chiediamo alla nostra azienda di sederci al tavolo con cose concrete e serie soprattutto. Per noi è gravissimo. Genova è riuscita in qualche modo a cavarsela, a prendere un qualcosa. Ma 11 negozi, tra cui Milano e Roma, che sono dei colossi, non hanno preso niente, zero”.

La protesta andrà avanti nel corso della mattinata, per poi organizzare un corteo che raggiungerà i lavoratori ex Ilva in presidio a Cornigliano per portare vicinanza e solidarietà.

Autore
Genova24

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