L’anniversario: Paravati ricorda “Mamma Natuzza” a 16 anni dalla morte
- Postato il 1 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
L’anniversario: Paravati ricorda “Mamma Natuzza” a 16 anni dalla morte

Sedici anni fa moriva Natuzza Evolo, a Paravati, nel santuario del Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, il vescovo Nostro presiede nell’anniversario della morte una messa per ricordare la mistica
MILETO (VIBO VALENTIA) – Sono trascorsi 16 anni da quel primo novembre 2009 quando Natuzza Evolo, per tutti mamma Natuzza, è morta all’età di 85 anni. Per la chiesa un momento di gioia perché Natuzza, per chi l’aveva conosciuta “la Santa”, tornava al padre con un “pio transito” verso la vera vita. Un momento di dolore per chi l’aveva conosciuta in vita e aveva ricevuto da lei il dono di un momento di considerazione, di affetto, di vicinanza, di supporto in una fase difficile della propria vita.
Sedici anni dopo il sogno di Natuzza, lentamente, si va concretizzando. La Villa della Gioia prende sempre più forma. La messa in suo ricordo, presieduta dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Attilio Nostro, si è tenuta nella “bella e grande chiesa”. La stessa che, secondo i racconti della donna di fede, la Madonna le aveva annunciato durante una visione mistica. Per ricordare mamma Natuzza sono giunti a Paravati, principale frazione di Mileto, diverse migliaia di persone. Una piccola folla capace di riempire il santuario del Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime colmo in ogni ordine di posto.
Il vescovo Nostro, durante l’omelia ha messo in luce come ognuno di noi sia artefice del proprio cammino nella vita. Ma nessuno è solo in questo viaggio. Tuttavia «la rivelazione che ci viene da Cristo non è il fatto che noi abbiamo un Dio sopra di noi. Lo sapevamo già. Ma che questo Dio è Padre. E questa rivelazione Gesù ce la rinuncia non a parole, ma nei fatti, perché lui vive durante il corso di tutta la sua vita da figlio e ci chiede di essere figli nella sua stessa figliolanza».
Parlando dei santi e dei beati (“makarius: colui che cammina allo stesso passo di Dio”) Nostro ha ricordato quando la stessa Natuzza nella sua prima preghiera diceva «”Questa grazia me la devi fare”.».
Le immagini della messa in suffragio di Natuzza Evolo
Un modo per ribadire come Dio si ponga sempre al fianco dell’uomo, «Ed è bello pensare che senza quell’abbraccio non si cammina assieme. E allora eccola la santità spiegata come la spiegherebbe un bambino. Dobbiamo abbracciarci a Dio, dobbiamo legare il nostro passo al passo di Dio, dobbiamo percorrere i suoi sentieri. E allora questa santità non è impossibile. Questa santità è per i bambini, per coloro che ritornano bambini. Che cosa fa che i bambini? I bambini giocano. E Dio accetta questo gioco. I bambini cadono, si rialzano. ma ci provano ad arrivare alla meta».
In conclusione il pastore della diocesi rivolge ancora una volta il suo pensiero a Natuzza Evolo. «Qual è il tipo del Makarius, del beato? Non è la meta, perché non è soltanto quello, è diventare come il padre. Noi Natuzza giustamente la ricordiamo, la definiamo come mamma Natuzza, ma ogni santo, ogni santa è in sé padre e in sé madre. La attestazione, la certificazione da parte della Chiesa di questa santità è una certificazione che l’amore con cui i santi ci amano è un amore generativo, che crea vita nuova. Allora, domandatevi al termine di questa giornata, al termine anche di questa eucarestia, io con cosa me ne vado fuori da questa chiesa? Cosa mi porto di questa esperienza di oggi? Se noi usciamo da quella porta, esattamente come siamo entrati, abbiamo perso tempo».
«Ma – rassicura il presule – se usciremo da quella porta dicendo: “Signore, io non capisco la santità, ma aiutami ad accoglierla, ad accettarla, a farla mia. Aiutami a capire come tu mi ami e come sono chiamato ad amare. Allora usciremo da quella porta accompagnati dalla sapienza di Cristo, accompagnati dalla sua figliolanza, accompagnati dalla sua grazia, affinché la nostra vita non sia soltanto parole, ma fatti concreti, opere di carità, opere di amore».
Il Quotidiano del Sud.
L’anniversario: Paravati ricorda “Mamma Natuzza” a 16 anni dalla morte
