Lamborghini si schianta contro camion, conducente illeso per miracolo

  • Postato il 22 settembre 2025
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  • Di Virgilio.it
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C’è chi insegue un sogno per tutta la vita. E chi, a 76 anni, lo guida in autostrada, sotto il sole delle Marche, tra le pieghe di un pomeriggio d’inizio settimana. Gialla, fiammante, inconfondibile: una Lamborghini Diablo — simbolo di una stagione irripetibile dell’automobilismo — ha finito la sua corsa sotto il rimorchio di un camion, poco prima della galleria di Novilara, nel tratto marchigiano dell’A14 in direzione Bologna.

Il protagonista del sinistro

L’incidente ha lasciato due segni evidenti: un’auto sventrata e una coda lunga oltre tre chilometri. Ma a sorprendere, più dei danni, è stato l’esito per il conducente: illeso, senza un graffio, quasi incredulo tra le lamiere piegate del suo bolide vintage.

L’automobilista, un uomo di 76 anni residente in provincia di Teramo, ha perso il controllo della Diablo in un tratto già soggetto a rallentamenti gestiti da una safety car, presente per fluidificare il traffico in un punto critico. Nonostante l’obbligo di marcia lenta, la Lamborghini si è infilata con forza nella parte posteriore del mezzo pesante. L’impatto ha distrutto la parte anteriore dell’auto: cofano squarciato, fari spariti, la carrozzeria divisa in due. Solo l’abitacolo ha retto all’urto.

Un simbolo da collezione, accartocciato sull’asfalto

Chi conosce la Diablo sa che non si tratta di una semplice supercar: è un pezzo pregiato, prodotto tra il 1990 e il 2001, emblema di un’epoca in cui velocità, design e meccanica si fondevano in una linea estrema. Quel giallo, così acceso, non è solamente un richiamo estetico, ma molto di più. Vederla accartocciata sotto un tir, nel caos di una corsia d’autostrada, è una scena che sfida le proporzioni dell’immaginario. Il valore stimato del modello, a seconda delle condizioni e della serie, può sfiorare il milione di euro. Ma il pensiero al danno economico è venuto solo dopo il sollievo per una vita salva.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che hanno messo in sicurezza l’area, mentre il traffico si è congestionato rapidamente. Le code hanno raggiunto i 3 km di lunghezza, con tempi di percorrenza stimati attorno ai 30 minuti. Un micro-blocco che ha avuto effetti a catena su un’arteria già fortemente sotto pressione. Non era l’unico rallentamento della giornata sull’A14. Poco più a sud, tra San Benedetto del Tronto e Pedaso, si segnalavano al contempo una coda di 1 km per lavori, e un’ulteriore congestione di 2 km tra Pedaso e Grottammare. La somma fa un quadro chiaro: il tratto marchigiano dell’A14 continua a essere un punto critico della viabilità nazionale, tra lavori cronici, gestione provvisoria del traffico e margini di sicurezza ridotti.

Il paradosso della potenza sprecata

Nel caso di Novilara, la dinamica suggerisce un’ironia amara: una Diablo costretta a marciare piano, che si schianta proprio nel contesto di un rallentamento forzato. Non per eccesso di velocità, ma forse per distrazione, distanza minima non rispettata, o semplicemente per il destino. Come a dire che la potenza, senza margine, può diventare un peso più che un vantaggio. Resta il sollievo per un epilogo che avrebbe potuto essere ben diverso. L’auto è distrutta, il conto probabilmente astronomico. Ma l’uomo, il pilota di quel sogno in giallo, è uscito sulle sue gambe. Per oggi, basta così.

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Virgilio.it

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