L’accoglienza contro la paura, la Calabria all’incontro di The Left
- Postato il 20 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
L’accoglienza contro la paura, la Calabria all’incontro di The Left

Un pezzo di Calabria all’incontro promosso da The Left contro le politiche Ue dominanti sull’accoglienza orientate ai respingimenti, c’erano: Lucano, Loiero, Oliverio e Tridico.
BRUXELLES – C’è un’Europa che respinge e un’Europa che prova a rilanciare l’accoglienza dei migranti. Ieri pomeriggio, nel palazzo del Parlamento europeo intitolato ad Altiero Spinelli, nella sala dedicata al partigiano greco Manulis Glezos (che strappò la bandiera nazista dal Partenone) ha preso la parola l’Europa che prova a resistere, che non si arrende davanti alla narrazione del migrante che fa paura e porta danni alla società. All’iniziativa di The Left, dal titolo “Un’Europa accogliente contro la paura”, non poteva mancare Mimmo Lucano, sindaco di Riace, parlamentare europeo ma, soprattutto, ideatore e costruttore di un modello di accoglienza di chi viene da lontano e ha diritto a vivere che si potrebbe (e dovrebbe) provare a replicare in Europa. Insieme a Lucano, un bel pezzo di Calabria: due ex presidenti della Regione come Agazio Loiero e Mario Oliverio e il leader del centrosinistra, Pasquale Tridico.
ALL’INCONTRO THE LEFT: IL MODELLO RIACE SULL’ACCOGLIENZA E LA LEGGE REGIONALE IN CALABRIA
Loiero e Oliverio sono i due presidenti che hanno fatto approvare la “legge Riace” che puntava ad allargare il modello a tutti i borghi calabresi in via di spopolamento e che potrebbero avvantaggiarsi decisamente dalla presenza di giovani e famiglie che arrivano da fuori ovviamente organizzandoli e dando loro alloggio e lavoro. Quello che poi accade a Riace, a Camini e in qualche altro paese della Calabria. Ma l’Europa che conta (assente all’evento di ieri) pensa ad altro.
Gli obiettivi dei più recenti provvedimenti sono la “riduzione del danno” che si sostanzia in alcuni punti: respingere il più possibile, evitare che i migranti restino, cacciarli nei loro paesi d’origine o, ipocritamente, in uno degli stati che fanno parte della lista dei “Paesi sicuri”. Lista che comprende, per fare un esempio, anche Egitto e Marocco sui quali si possono nutrire serissimi dubbi dal punto di vista del rispetto dei diritti umani, della democrazia, delle credenze religiose, delle donne ecc.
LA CRITICA AI CAMPI IN ALBANIA
Ma l’Europa di oggi, è stato detto da diversi dei relatori (i tedeschi Martin Gunther e Daniel Stahl, la sociologa marocchina Khadija Ainani, Selma, la giurista belga Selma Benkhelifa, Emanuel Achiri, il giurista Luigi Ferrajoli e la sociologa Giovanna Procacci), «è un’Europa che tende solo a rispondere alle paure della gente, che concepisce progetti assurdi come quelli dei campi di concentramento in Albania ideati dal governo Meloni e, fortunatamente, frenati dalla magistratura italiana». Eppure, i dati, dicono che la gente non dovrebbe avere paura. In un anno in Europa arrivano 3,7 milioni di migranti regolari e solo 380 mila di irregolari (circa 50 mila dei quali sulle nostre coste).
Il tutto davanti a una popolazione Ue di circa 440 milioni di abitanti attanagliata dalla denatalità e dallo spopolamento di importanti porzioni di territorio identificabili nei mille comuni italiani destinati a sparire (secondo l’analisi del sociologo Vito Teti) nei prossimi cinque anni. E di situazioni analoghe ce ne sono dappertutto. I migranti, opportunamente accolti e gestiti, potrebbero aiutare a rispondere a questi problemi come hanno fatto per anni a Riace, finché Mimmo Lucano è stato colpito e affondato da una giustizia davvero “a orolegeria”.
TRIDICO, SOLIDARIETÀ CALABRESE E DIRITTI UMANI
«Lucano – ha detto Pasquale Tridico – è il volto buono dei valori propri della Calabria: solidarietà e accoglienza che hanno radici nel mondo greco. Valori da rilanciare per ridare occasioni ai nostri giovani che se ne vanno». Per Agazio Loiero «Questi sono problemi internazionali che abbiamo provato ad affrontare con la legge regionale. Fra pochi anni, anche a causa degli sconvolgimenti climatici, in Europa potrebbero arrivare milioni di persone e la risposta non può essere respingerli. Accogliere, non è buonismo: è rispetto dei diritti e conviene a tutti».
ALL’INCONTRO DI THE LEFT LA TESTIMONIANZA DI MIMMO LUCANO, IL SINDACO DELL’ACCOGLIENZA IN CALABRIA
Lucano ha raccontato i giorni meravigliosi in cui Wim Wenders (convinto principalmente da un ragazzino afgano di nome Ramadullah presentatogli da Agazio Loiero che aveva scoperto Riace grazie all’entusiasmo della figlia Valentina) venne a girare il breve docufilm “Il Volo” a cui presero parte grandi attori come Luca Zingaretti e Ben Gazzara.«Noi provammo – ha detto il sindaco di Riace – a dare una soluzione non solo teorica ma anche pratica alle persone che arrivano con i viaggi della speranza di cui l’Europa e l’Occidente portano storiche responsabilità perché quelli sono i paesi che abbiamo sfruttato e ai quali dovremmo un risarcimento». Ieri Wim Wenders non ce l’ha fatta a venire, Lucano ha ricordato la gioia di vederlo ballare la tarantella durante l’arrivo di un gruppo di palestinesi».
Ma non c’è molta felicità, oggi, nelle parole di Lucano, fiaccato dalla persecuzione giudiziaria, alle prese con la possibile decadenza da sindaco e con il problema di tirar fuori di tasca propria (lo ha ricordato con efficacia e tra lo stupore generale, Gianni Speranza) i soldi per portare avanti il suo progetto o quel che ne resta. Qui, effettivamente, sorge un problema.
L’ASSENZA DI UNA SOLUZIONE LEGISLATIVA EUROPEA
Ieri, nel convegno, la situazione è stata analizzata in profondità. I dati sono tutti lì: la gente arriva spinta dalla fame, dal clima che rende sempre meno vivibili molte zone dell’Africa, dalle persecuzioni e dagli orrori dei regimi che usano i migranti come arma di ricatto verso l’Europa, ma una soluzione legislativa che cambi le cose, sembra ancora di là da venire. Non c’è, nella Commissione europea altro che la volontà di cercare di ridurre il problema per evitare di doversi confrontare con il malcontento di cittadini influenzati da cattive narrazioni.
Lo ha fatto notare Mario Oliverio: «Allo stato va riconosciuto a The Left di essersi fatta carico della questione, ma ancora non si vede un terreno concreto, normativo e sociale sul quale lavorare, muoversi, produrre qualcosa che possa servire a invertire la situazione». In effetti, da questo punto di vista, “il mood” complessivo è parso essere più verso la depressione che verso l’entusiasmo.
C’è tanto male, tanto razzismo, tanto odio per il diverso. C’è un’Europa che non riesce più a ribadire e a mettere in pratica i principi costituzionali dell’accoglienza per chi fugge dalla dittatura, dalla fame, dal male. Era uno dei pilastri in base al quale noi europei fummo capaci di combattere il segregazionismo nazifascista che, purtroppo, avevamo contribuito a far nascere e che pensavamo di non dover rinnegare mai più. Purtroppo l’Europa e l’Italia lo stanno facendo di nuovo.
Il Quotidiano del Sud.
L’accoglienza contro la paura, la Calabria all’incontro di The Left