La Ue e la Gran Bretagna congelano gli accordi con Israele, Italia e Germania votano contro

  • Postato il 21 maggio 2025
  • Politica
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Mentre gli Stati Uniti iniziano a mostrare i primi segni di “frustrazione”, una “forte maggioranza” di Paesi Ue, nella giornata di ieri, si è detta a favore a rimettere mano al trattato siglato con Israele venticinque anni fa. Non senza malumori, con l’Italia e la Germania che si sono smarcate insieme ad altri Paesi.

Il primo a certificare lo strappo con Israele, sempre nella giornata di ieri, è stato il premier britannico Keir Starmer che ha rilanciato la condanna firmata con Francia e Canada contro la guerra a Gaza bollata come “del tutto sproporzionata”. Starmer, oltre alla condanna verso il governo di Benyamin Netanyahu, si è spinto oltre ed ha deciso di congelare i negoziati per un accordo di libero scambio post-Brexit con Israele. La Gran Bretagna ha inoltre deciso sanzioni mirate alle frange più radicali dei coloni in Cisgiordania, accusati di violenze sistematiche contro i palestinesi.

La presa di posizione della Gran Bretagna su Gaza

“Non possiamo permettere che la popolazione di Gaza muoia di fame”, ha scandito Starmer alla Camera dei comuni, definendo “assolutamente inadeguato” l’annuncio israeliano sull’apertura limitata dei corridoi umanitari. Poi lo stop all’intesa commerciale e, accanto, le sanzioni rivolte tra gli altri a Zohar Sabah, Harel David Libi e Daniella Weiss, leader di spicco del movimento dei coloni.

La risposta del governo israeliano è stata immediata: nella visione del ministero degli Esteri, Londra è mossa da “un’ossessione antisraeliana” e da “calcoli politici interni”. “Se il il governo britannico è disposto a danneggiare la propria economia, è una sua decisione”, ha tagliato corto lo stesso ministero, ricordando inoltre che “il mandato britannico” sul protettorato d’Israele “è terminato esattamente 77 anni fa” e “le pressioni esterne non devieranno” lo Stato ebraico “dalla sua strada”.

Il ministero degli Esteri David Lammy, dopo queste dichiarazioni di Israele, non ha fatto retromarcia. E, prima di convocare l’ambasciatrice israeliana Tzipi Hotovely, ha lanciato un messaggio diretto a Netanyahu definendo senza mezzi termini “abominevole” la situazione a Gaza e puntando il dito contro il blocco degli aiuti in corso da undici settimane. Proseguendo su questa linea, Lammy ha avvertito il responsabile del Foreign Office dicendo che Israele rischia “un crescente isolamento da parte dei suoi alleati”. “Il mondo sta osservando” e “la storia giudicherà”, è stato il duro monito finale.

Gaza
La Ue e la Gran Bretagna congelano gli accordi con Israele, Italia e Germania votano contro (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Il voto dell’Unione Europea, Germania e Italia non aderiscono

Una “linea invalicabile” sul rispetto dei diritti umani è stata tracciata anche dall’Europa continentale. I Paesi Bassi, storico partner di Israele, hanno chiamato a raccolta gli altri governi e l’esecutivo Ue per valutare l’attivazione dell’articolo 2 dell’accordo di associazione – che vincola i rapporti bilaterali al rispetto dei diritti umani e dei principi democratici – in reazione al blocco degli aiuti a Gaza. Una proposta sposata nel complesso da 17 Paesi, guidati – oltre che dall’Olanda – da Spagna, Francia, Irlanda e Slovenia.

Kaja Kallas, la rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha spiegato che la Ue non punta a sospendere il trattato siglato nel 2000. Si punta al congelamento del piano d’azione bloccando di fatto l’avanzamento della cooperazione. Un segnale forte anche sul piano economico: l’accordo è alla base di una relazione commerciale da oltre 46 miliardi di euro. “La situazione è catastrofica” è stato il monito di Kallas che già nelle prime ore della giornata di ieri aveva definito gli “aiuti autorizzati finora da Israele” come “una goccia nell’oceano”. Una denuncia accompagnata dalla decisione – annunciata dalla commissaria Ue per il Mediterraneo, Dubravka Suica – di accelerare con l’allocazione dei fondi previsti nel pacchetto Ue da 1,6 miliardi di euro per sostenere l’Autorità nazionale palestinese fino al 2027, destinando da subito 82 milioni all’Unrwa per sostenere “istruzione e sanità” nella Striscia e in Cisgiordania.

La parola finale sulla revisione del trattato spetta comunque alla Commissione europea di Ursula von der Leyen che finora ha mantenuto una linea prudente su Israele.

Italia e Germania contrari alla sospensione del trattato con Israele

A schierarsi contro alla volontà di “congelare” l’accordo tra Israele e Ue sono stati dieci Paesi, tra cui l’Italia e la Germania e le tradizionalmente contrarie Austria, Ungheria e Repubblica ceca.

La decisione italiana è stata criticata dalle opposizioni. il Movimento 5 Stelle, in una nota scritta dalla delegazione al Parlamento europeo, ha dichiarato: “Per il governo italiano a Gaza evidentemente va tutto bene. È gravissimo che il governo Meloni chiuda gli occhi sul genocidio in corso in Medio Oriente e si isoli dal resto dei Paesi europei che, finalmente, dopo mesi di attacchi deliberati alla popolazione civile, alle strutture sanitarie e agli organi di informazione fanno un primo piccolo passo in avanti nella giusta direzione. Questo governo dimostra ancora una volta di essere disumano e dalla parte sbagliata della storia”.

La segretaria del partito Democratico Elly Schlein, in un’intervista a Radio Anch’io su Radio 1 ha detto:  “Trovo davvero gravissimo che nell’Unione europea si sia votato per rivedere” l’accordo di cooperazione con Israele “che Israele chiaramente sta violando” e che “l’Italia abbia votato contro. Storicamente l’Italia è sempre stata attenta alla questione palestinese e impegnata sul traguardo dei due popoli e due Stati. Anche i palestinesi, come gli israeliani hanno diritto a vivere in pace e sicurezza in uno Stato. E su questo il nostro governo tace”.

 

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