“La riproduzione Shuffle riproduceva sempre le stesse 30 canzoni”: dopo anni di lamentele, Spotify cambia l’algoritmo

  • Postato il 18 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il recente aggiornamento di Spotify ha scatenato un acceso dibattito online, trasformando una semplice modifica tecnica in un fenomeno virale. L’introduzione della funzione “fewer repeats”, che riduce la frequenza con cui un brano viene riproposto durante l’ascolto in shuffle, ha infatti alimentato reazioni entusiaste, ironiche e persino liberatorie tra gli utenti della piattaforma.

Il comunicato diffuso il 13 novembre recita, “Abbiamo aggiornato anche il nostro ascolto Shuffle e avrete meno canzoni ripetute quando sarete all’ascolto. Questa versione registra i tuoi ascolti recenti così che le canzoni che avete appena ascoltato è molto meno probabile che vi vengano riproposte all’algoritmo. In modo che la la tua playlist resti fresca e sorprendente”. Una spiegazione che conferma la nuova logica dell’algoritmo, capace ora di ricordare ciò che è stato ascoltato di recente per evitare ripetizioni troppo ravvicinate. Gli abbonati Premium possono inoltre attivare o disattivare la funzione direttamente dalle impostazioni dell’app.

Sui social, la novità è stata accolta con un misto di ironia e sollievo. Per alcuni, l’aggiornamento sancisce una piccola verità sospettata da anni: “Spotify ammette finalmente che la sua funzione “shuffle” riproduce sempre le stesse 30 tracce. E se la si riavvia, non c’è memoria, quindi si ottengono di nuovo le stesse canzoni preferite“, scrive l’utente @ChuckReynolds. Un altro commento conferma il disagio degli ultimi mesi: “Finalmente, in realtà, perché recentemente Spotify ha riprodotto le mie playlist esattamente nello stesso ordine shuffle del giorno precedente, e sto impazzendo”.

C’è chi la prende con ironia, sostenendo che “Ci sono voluti solo 10 maledetti anni perché Spotify ammettesse che la sua funzione shuffle era ORRIBILE”, e aggiunge persino di essersi sentito “manipolato” dalla piattaforma. La reazione più accesa arriva però da @shimonips: “Lo sapevo, anche Spotify mi stava manipolando con la funzione shuffle che non era casuale”.

E mentre qualcuno scherza dicendo che “I teorici della cospirazione su Spotify Shuffle avevano ragione, in realtà riproduceva solo le stesse 30 canzoni all’infinito”, il web continua a discutere: una piccola modifica tecnologica è diventata, ancora una volta, materia di meme.

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Il Fatto Quotidiano

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