La guerra tra Russia e Ucraina finirà così: con formule giuste per accontentare tutti

  • Postato il 20 agosto 2025
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di Stefano Briganti

30 settembre 2022: Zelensky approva (decreto 679/2022) la decisione del Consiglio per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, che al primo articolo 1 dice “Dichiarare l’impossibilità di condurre negoziati con il Presidente della Federazione Russa V. Putin.”

13 maggio 2023, Zelensky a Papa Francesco: “Con tutto il rispetto per Sua Santità, noi non abbiamo bisogno di mediatori. Non si può fare una mediazione con Putin, nessun Paese al mondo lo può fare”.

Kaja Kallas al Lennart Meri Conference 2024: “…la sconfitta della Russia non è una cosa sbagliata… perché penso che disgregare la Federazione in tante nazioni riduce i rischi di una potenza troppo grande”.

Gennaio 2025 – Prof. Robert Person United States Military Academy: “Questa guerra può concludersi solo sul fronte dei combattimenti, non al tavolo delle trattative. La sconfitta militare inequivocabile della Russia da parte dell’Ucraina e dei suoi alleati è essenziale. L’Occidente deve accettare questa realtà e impegnarsi finalmente a sostenere la vittoria ucraina prima che sia troppo tardi.”

7 agosto 2025 – Zelensky: “Per trovare soluzioni concrete può essere davvero efficace parlarsi a livello di leader [Zelensky-Putin]. È necessario stabilire i tempi per un simile incontro e la gamma di questioni da affrontare”. Von der Leyen: “Abbiamo discusso [con Zelensky] dei prossimi passi da compiere per raggiungere un accordo di pace negoziato”.

13 agosto 2025 – Zelensky: “Si deve ottenere dalla Russia un cessate il fuoco immediato e incondizionato per iniziare le trattative…”

Per tre anni è stata seguita la linea “trattativa zero” con Mosca e della risoluzione del conflitto sul campo di battaglia con l’Ucraina che doveva essere messa in condizione di infliggere una sconfitta strategica alla Russia. Tutte le azioni/decisioni dell’Europa hanno supportato solo questo obiettivo.

Dopo tre anni e centinaia di migliaia di morti, l’Europa e in scia Zelensky, navigando l’onda del disimpegno Usa da questa guerra, ora si spendono per la ricerca di quell’accordo tanto vituperato prima.

La narrazione e gli obiettivi dell’Europa cambiano. Ora non sono più la vittoria di Kiev o l’”irreversibile percorso di Kiev ad entrare nella Nato” o la “posizione di forza ucraina” in caso di potenziali negoziati. Ora si parla solo di un “cessate il fuoco e una pace dignitosa e duratura”. Anche l’integrità territoriale sembra superata, con Zelensky disponibile a cedere parte del territorio ucraino che caparbiamente si è sempre rifiutato di negoziare sebbene a dicembre 2024 lo avesse dato per irrecuperabile. Non cambiano invece gli obiettivi principali di Mosca, immutati sin dal primo giorno e, per certi versi, anche più ampi di quelli del 2022, perché allargati dagli esiti del conflitto.

Ora si tratta di trovare la formula giusta che dia a Mosca una buona fetta di ciò che chiede e che permetta a Kiev/Europa di poter affermare di non aver ceduto. La presenza di Zelensky a negoziare con Putin è ovviamente indispensabile perché dovrà essere il presidente ucraino a firmare l’accordo. Ma quando si arriverà all’incontro, questo verrà “venduto” come una vittoria di Zelensky che, da guitto par suo, lo chiede con insistenza; Trump e Putin lasceranno fare. Sui territori da cedere si accorderanno Trump e Putin, lasciando “de facto” alla Russia quelli di cui ha il pieno controllo.

Trump lo comunicherà a Zelensky che poi si accorderà con Putin sulla forma della cessione che verrà “venduta” come una concessione ucraina a Mosca. L’Ucraina verrà tenuta fuori dalla Nato e Washington lascerà alla sola Europa la responsabilità di attuare le garanzie di sicurezza che verranno ritenute opportune da Kiev, Mosca e Rutte. Gli Usa manterranno solo l’impegno commerciale di fornire armi all’Europa/Nato per miliardi di dollari. Così “sembrerà” una non sconfitta di Kiev/Europa-Nato.

Questa guerra terminerà e Mosca e Washington si dedicheranno a questioni più importanti quali i rapporti commerciali e strategici tra le due potenze.

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