La guerra mondiale è dietro l’angolo. Fuori dalla Nato, subito!

  • Postato il 24 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’attacco statunitense all’Iran conferma l’urgente necessità di uscire dalla Nato. Nonostante le indebite illusioni di qualcuno, Trump si rivela succube dei neocon e interventista come i presidenti che lo hanno preceduto. La guerra mondiale è dietro l’angolo. Il ministro della Difesa della Repubblica italiana, Guido Crosetto, ha recentemente affermato che la Nato “non ha più ragione di esistere”. In realtà una ragione c’è ed è quella di annientare la sovranità nazionale degli Stati che ne fanno parte ad esclusivo beneficio di Washington. Ma allora, perché ci restiamo? Perché restiamo aggiogati a questo carro che ci sta trascinando verso il baratro materiale e morale?

Non è solo un problema di soldi, che pure contano, dato che il padrone statunitense dell’insensata “alleanza” formula richieste sempre più esose, prontamente accolte e rilanciate dai suoi fedeli vassalli di Bruxelles. E, come ben sappiamo, fandonie di Meloni a parte, si tratta di denaro sottratto a scopi socialmente ben più nobili come sanità, istruzione, ambiente, lotta alla povertà. Il fatto è che la Nato ci sta trascinando con sé verso lo schianto catastrofico della Terza Guerra Mondiale, specialmente ora che i tafani impazziti Zelensky e Netanyahu hanno preso la guida del pachiderma.

Sganciarsi dalla Nato è quindi necessario ed urgente per garantire la sicurezza del popolo italiano, che sarebbe irrimediabilmente compromessa in caso di conflitto militare generalizzato ed inevitabilmente combattuto anche con armi nucleari.

Del resto l’approdo bellico risulta fatalmente inevitabile se si butta a mare il diritto internazionale, che da ultimo sta ricevendo colpi durissimi dagli Stati Uniti e dallo Stato di Israele impegnato a compiere crimini internazionali gravissimi come il genocidio del popolo palestinese e l’aggressione degli Stati confinanti, da ultimo l’Iran.

Quanto al primo, è evidente l’appoggio a tale genocidio della Nato e dei suoi membri, tra i quali anche l’Italia. Per tale motivo abbiamo denunciato alla Procura di Roma il summenzionato Crosetto insieme ai suoi colleghi governativi, Meloni e Tajani, e presto, data la deplorevole inerzia di tale Procura, passeremo il dossier a loro carico alla Corte penale internazionale. Quanto al secondo, in una presa di posizione comune firmata con altri venti giuristi, abbiamo fra l’altro sostenuto che ogni supporto italiano all’intervento statunitense nella guerra in corso tra Israele ed Iran “si tradurrebbe altresì, da parte italiana, in una gravissima violazione dell’art. 11 della Costituzione, che, ripudiando la guerra ‘come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’, vieta qualsiasi ricorso alla forza in contrasto col diritto internazionale, ivi compresa ogni forma di compartecipazione a simili azioni”. Purtroppo emerge ora come nello scatenare l’aggressione all’Iran gli Stati Uniti si siano avvalsi indirettamente, grazie alla Nato, della base di Sigonella e del sistema MUOS.

L’appartenenza dell’Italia alla Nato spinge quindi costantemente e con sempre maggiore forza e frequenza a violare il diritto internazionale. Ma soprattutto, tale appartenenza non garantisce affatto la sicurezza e la posizione internazionale dell’Italia, in un mondo in rapido mutamento, schiacciandola sulle ubbie del momento dei presidenti statunitensi, si tratti del rintronato Biden o del narcisista lunatico Trump il quale, dilaniato tra MAGA e neocon, cambia idea almeno una volta al giorno su questioni assolutamente strategiche e ieri ha scatenato un demenziale attacco alle installazioni nucleari iraniane avvicinando ancora il baratro della distruzione totale.

Nonostante la voce dal sen sfuggita a Crosetto, è improbabile che riflessioni serie al riguardo possano provenire da un ceto politico il quale si qualifica, compresa buona e prevalente parte del Pd, per assoluta insipienza ed esclusiva attenzione al proprio interesse particolare ed immediato. Il ceto politico ideale per un Paese votato al disastro. Qualche speranza in più potrebbero darla settori professionalmente più competenti, a cominciare da parti non trascurabili del mondo accademico, diplomatico e militare a condizione che, non per rinnegare la democrazia e la Costituzione repubblicana ma per concretizzarle a pieno, si emancipino dai buzzurri analfabeti e servi di chiunque che affollano prime e seconde file della triste politica italiana.

Dobbiamo infatti essere consapevoli fino in fondo del fatto che la liberazione da tale pessimo ceto politico e quella dal vincolo anticostituzionale e soffocante della Nato sono due facce della stessa medaglia. Occorre liberarsi al più presto da tale asservimento angosciante che ci priva del futuro e della sovranità. Ci sono spazi enormi nel mondo che potrebbero essere percorsi da un’Italia finalmente libera dall’odioso vincolo atlantico e suscettibili di aprire senza condizionamenti nuovi fruttuosi dialoghi col resto del mondo, a cominciare dalla Cina e dall’Africa, sia mediterranea che subsahariana.

Un futuro, probabilmente radioso, ci attende se sapremo compiere tale passo decisivo. Altrimenti ogni speranza dell’Italia è destinata a perire trascinata nel vortice definitivo e fatale del declino dell’Occidente.

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Il Fatto Quotidiano

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