La Cina accusa Nvidia di aver violato le norme antitrust: nel mirino l’acquisizione di Mellanox Technologies

  • Postato il 15 settembre 2025
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  • Di Forbes Italia
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In un’indagine preliminare l’autorità di regolamentazione per il mercato cinese ha stabilito che Nvidia avrebbe violato le leggi antitrust. Una notizia che potrebbe infiammare ulteriormente le tensioni tra Stati Uniti e Cina, proprio nel momento in cui le delegazioni di entrambi gli stati si trovano a colloquio a Madrid per discutere di un potenziale accordo commerciale.

FATTI PRINCIPALI

  • In un breve annuncio, l’autorità di regolamentazione per il mercato cinese ha dichiarato di aver stabilito, dopo una “indagine preliminare”, che Nvidia “ha violato la legge antimonopolio della Repubblica Popolare Cinese”.
  • L’agenzia ha affermato che l’indagine è stata aperta dopo che il gigante della produzione di chip avrebbe violato le condizioni in occasione dell’acquisizione, nel 2020, del produttore di dispositivi di rete Mellanox Technologies.
  • L’autorità di regolamentazione ha dichiarato di aver deciso di condurre “ulteriori indagini sulla questione in conformità con la legge”, senza menzionare alcuna tempistica o ulteriori dettagli.
  • L’autorità antitrust aveva menzionato per la prima volta l’intenzione di indagare sull’acquisizione di Mellanox da parte di Nvidia per 6,9 miliardi di dollari a dicembre dello scorso anno.
  • Le azioni di Nvidia sono scese di oltre l’1,5% nelle contrattazioni pre-mercato, attestandosi a 175,11 dollari.

IL PESO DEL MERCATO CINESE

17 miliardi di dollari. Questo è il fatturato generato da Nvidia dalla Cina nell’ultimo anno fiscale, conclusosi a gennaio, pari a circa il 13% del fatturato totale dell’azienda. A maggio di quest’anno, il ceo di Nvidia, Jensen Huang, ha dichiarato al podcast Stratechery di stimare che l’azienda potrebbe guadagnare 15 miliardi di dollari dalle vendite dei suoi chip di intelligenza artificiale H2O in Cina.

COSA SAPPIAMO SUI COLLOQUI COMMERCIALI TRA STATI UNITI E CINA

L’annuncio dell’estensione dell’indagine antitrust arriva lo stesso giorno in cui una delegazione statunitense, guidata dal segretario al Tesoro Scott Bessent, incontra dei funzionari cinesi a Madrid per dei colloqui commerciali. Parlando con i giornalisti in vista dei colloqui di lunedì, Bessent ha affermato che entrambe le parti sono “molto vicine” a un accordo sul destino della piattaforma di social media TikTok, ma l’approvazione di un simile accordo da parte di Pechino potrebbe essere legata alle sue richieste di concessioni commerciali. “Le nostre controparti cinesi hanno avanzato una richiesta molto aggressiva. Vedremo se riusciremo a ottenerla. Al momento, non siamo disposti a sacrificare la sicurezza nazionale per un’app di social media”. Il termine ultimo per TikTok per trovare un acquirente statunitense scadrà mercoledì, ma Trump ha indicato che potrebbe prorogarlo ancora una volta. Domenica, Trump ha dichiarato ai giornalisti: “Stiamo negoziando TikTok in questo momento. Potremmo lasciarlo morire, o potremmo, non lo so, dipende, dipende dalla Cina… Non ha molta importanza. Vorrei farlo per i ragazzi a cui piace”.

COSA TENERE D’OCCHIO

Negli ultimi mesi, il presidente Donald Trump ha minacciato ritorsioni contro gli sforzi normativi di paesi stranieri che prendono di mira i giganti della tecnologia statunitensi. All’inizio di questo mese, Trump ha attaccato l’Unione Europea dopo che questa aveva annunciato di voler infliggere a Google una multa di 3,5 miliardi di dollari. In risposta, il presidente ha affermato su Truth Social che con questa multa, l’Unione Europea stava “di fatto sottraendo denaro che altrimenti sarebbe andato a investimenti e posti di lavoro americani”.

L’articolo La Cina accusa Nvidia di aver violato le norme antitrust: nel mirino l’acquisizione di Mellanox Technologies è tratto da Forbes Italia.

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Forbes Italia

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