Jeep Recon, il marchio si proietta nel futuro con il debutto del SUV elettrico
- Postato il 19 novembre 2025
- Auto Elettriche
- Di Virgilio.it
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Cambiare va bene, addirittura ha un effetto “terapeutico” in certe occasioni. Alla fine una Jeep sempre Jeep resta e dall’ossessione per l’avventura nasce anche la Recon 2026, solo che ribalta la base meccanica e dice addio a elementi in apparenza irrinunciabili. Dal doppio motore all’approccio pragmatico, il SUV elettrico ha tutto fuorché paura di buttarsi nella mischia. Se la scegli, allora lo sai: qui la funzione conta più dell’immagine, e tra vari modelli patinati questa è già un’affermazione d’identità.
Si arrampica sulle rocce ed è anche veloce
Il primo elemento degno di nota è l’attitudine. 650 CV e 840 Nm rispondono al volo, pronti dal primo millimetro di corsa del pedale, senza il bisogno di lottare contro il turbo-lag o la curva di coppia: premi e la reazione arriva. Con l’aspetto squadrato lascia di stucco lo scatto da 0 a 100 in 3,7 secondi, ma la quattro ruote americana è così: quando serve, sfodera un piglio impensabile in un mezzo costruito per arrampicarsi sulle rocce.
A seconda del contesto l’auto cambia carattere attraverso il Selec Terrain. Auto e Sport sono le modalità più indicate su strada, Snow e Sand rispondono meglio nel corso delle escursioni off-road, mentre la Rock Mode (esclusiva dell’allestimento Moab) rappresenta la cartina di tornasole sulla sincerità del progetto.

Te ne accorgi fin da subito di che pasta è fatta per il modo in cui addomestica la risposta dell’acceleratore, evita strattoni inutili e permette di avanzare con un passo lento e controllato, che ti toglie dai guai se hai una ruota sospesa e l’altra in cerca di grip. In caso di terreno particolarmente impervio, blocchi il differenziale posteriore e – et voilà – la coppia viene distribuita uniformemente: attivi o disattivi la funzione, e il gioco è fatto.
I compromessi da crossover urbano rimangono alla porta. Grazie alle gomme da 33” e 24 cm di altezza libera la vettura affronta rocce e dossi mantenendo il sottoscocca fuori dai guai. In città gli angoli di attacco e uscita – 34° davanti, 34,5° dietro, 23,5° di dosso – diranno pure poco, ma diventano una sorta di assicurazione contro il panico sullo sterrato.
“Guarda che cosa ti aspetta”. Le linee spigolose della Jeep Recon MY26 sembrano avere il dono della parola, suggerendo la sua attitudine spartana, come enfatizzano il frontale verticale e la griglia a sette feritoie illuminato. Non perdi mai di vista cosa succede intorno, con il parabrezza quasi piatto e le superfici vetrate enormi.
Filosofia open-air in stile Wrangler
Eppure, il tratto più peculiare consiste nella filosofia open-air: dalle porte ai vetri posteriori, fino al portellone, tutto è smontabile senza prendere un attrezzo in mano. In pochi minuti la Recon si trasforma in un telaio aperto, un’impostazione alla Wrangler, dove entrano aria, luce e il lato ruvido del percorso, lontano dall’idea di un EV chiuso e imbottito.
In esclusiva per gli Stati Uniti e il Canada, l’allestimento Moab porta all’estremo il lato tecnico con dettagli neri lucidi, rock rails e una grafica sul cofano volta a eliminare i riflessi solari nei tratti insidiosi. Anche con queste soluzioni innovative, il marchio yankee del gruppo Stellantis assiste il conducente nel mondo reale.
A bordo i materiali reggono in maniera ottimale l’uso, anche se entri con scarponi e attrezzatura. Integrata nella plancia, la maniglia del passeggero va al di là del semplice vezzo estetico. Un punto d’appoggio reale, sopra il quale il binario modulare corre come una mensola tecnica: dalla videocamera al navigatore ci appoggi qualsiasi accessorio desideri.
Nonostante finora non sia stato trattato, è piuttosto ragionevole immaginare uno spazio generoso. Ed è proprio così, specie quando la seconda fila di sedile viene ripiegata, visto che il bagagliaio raggiunge quasi due metri cubi. Davanti il frunk da 85 litri potrà anche sembrare piccolo, ma fa davvero comodo avere un piccolo scompartimento a parte per gli oggetti da tenere separati.
Detto già dell’alimentazione al 100% elettrica, l’impegno in favore dell’ambiente si traduce altresì in una scelta accurata dei materiali. Quelli riciclati entrano in ogni zona dell’abitacolo, superfici robuste in grado di reggere l’impiego quotidiano e tappetini all-weather con cui tenere a bada acqua e detriti in seguito a una giornata bagnata.
Andare al risparmio sulle tecnologie non porterebbe a nulla di buono. Un rischio che non viene corso dalla Jeep Recon, equipaggiata di tutto punto con una dotazione all’avanguardia, facendo comunque a meno di soffocare chi impugna il volante, dietro il quale trova posto la strumentazione da 12,3 pollici, grande a sufficienza da poter essere consultato con lo sguardo sempre fisso sulla strada.

Facilitano la lettura dello schermo centrale da 14,5 pollici la grafica pulita, nonché l’intuitività del sistema Uconnect 5, e la parte più nuova è l’app Trails Offroad, che funziona anche offline, così da non restare spaesato in nessuna circostanza. E se il viaggio si fa lungo, la ricostruzione dell’autonomia tramite TomTom spazza via ansia inutili: ti dice quanta carica ti resta, dove fermarti e quanto ti costerà in tempo.
Alla presentazione, Bob Broderdorf, CEO del marchio Jeep, ha dichiarato:
“Jeep Recon 2026 rappresenta un passo avanti coraggioso per il marchio: un SUV completamente elettrico che resta fedele ai nostri valori di libertà, avventura e capacità. È Trail Rated, progettata per lo scopo e pronta a portare gli appassionati Jeep nel futuro senza compromessi sulle prestazioni leggendarie che si aspettano. Con la Recon dimostriamo che l’elettrificazione non solo è compatibile con l’eccellenza off-road, ma può esaltarla, offrendo coppia istantanea, controllo di precisione e un’esperienza di guida più silenziosa e connessa, tipicamente Jeep”
Fatta partire la produzione nello stabilimento di Toluca, in Messico, gli Stati Uniti e il Canada saranno i primi a vederla su strada. Quindi, mentre l’anno si avvierà alla conclusione, toccherà all’Europa, dove la Jeep Recon proverà a dimostrare che un’elettrica può avere la stessa anima sporca e ruvida di una 4×4 classica. Se sarà davvero così lo scopriranno gli utenti disposti a dargli un’occasione. Fin da ora però è chiaro come non sia un SUV da fredda vetrina. È nato per essere usato. E spinto nei test estremi.