Italia dominata da una rete di privati che fa i propri interessi: roba da fare invidia a Licio Gelli

  • Postato il 10 agosto 2025
  • Blog
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Il nostro sciagurato Paese è attualmente dominato da una rete più o meno occulta di interessi privati che fa implacabilmente i propri esclusivi interessi a danno del bene comune e dei diritti della cittadinanza. Roba da fare invidia a Licio Gelli, che nella tomba freme di contentezza vedendo finalmente realizzato il suo lungimirante disegno, e dai suoi peggiori accoliti. Qua e là affiorano alcuni pezzi della trama complessiva, grazie all’operato della magistratura, che per tale motivo lorsignori vorrebbero evitare, riducendola ad inutile ammennicolo, e di giornali onesti e coraggiosi come Il Fatto, che pure vorrebbero abolire, e possiamo scommettere che stiano studiando i modi più opportuni per farlo.

Il “governo” fantoccio di Giorgia Meloni & C. non governa un bel niente ma si limita ad applicare bovinamente le direttive imperiali, con netta preferenza per quelle emanate da Donald Trump, nonostante quest’ultimo stia prendendo a sonori schiaffoni mediante i dazi tutti i suoi servi, Italia compresa. La furbetta di periferia (ma finiamola di evocare la Garbatella, per favore!) insediatasi a Palazzo Chigi col consenso di una netta minoranza degli italiani, si limita ad architettare campagne propagandistiche basate sul “nemico interno” (in genere i giudici ancora fedeli alla legge e al diritto, sia interno che internazionale), e sulla paura dei migranti, che invece sempre più sfruttati e ignorati portano sulle loro spalle il peso dell’economia italiana.

I singoli ministri arrembano per cercare un proprio spazio pubblicitario, intestandosi, come Salvini, una “grande opera” che si preannuncia disastrosa e fallimentare come l’inutile e dannoso Ponte sullo Stretto. Altri, come Nordio e Santanché, sono affannosamente intenti a difendersi dai giudici intenti ad investigare sulle loro malefatte. Altri ancora, come Crosetto e Tajani, esercitano tutta l’ipocrisia possibile per attenuare le legittime paure degli italiani di fronte all’olocausto nucleare che si delinea con sempre maggiore nettezza, e la loro crescente indignazione di fronte al sostegno offerto all’Israele genocida di Netanyahu & C.

Su tale ultimo argomento non si contano le bugie più sfrontate, presto travolte dalla forza dei fatti che vedono l’Italia terzo fornitore mondiale ad Israele degli ordigni micidiali coi quali da quasi due anni ormai uccidono straziano e mutilano il popolo palestinese di Gaza, oggi ridotto alla fame, coi bambini che perdono progressivamente la funzionalità degli organi vitali, anche per effetto della decisione di Tajani e Meloni di interrompere il sostegno alle Agenzie delle Nazioni Unite operanti sul terreno, avallando acriticamente la ridicola e infame accusa di Israele che si tratti di emanazioni di Hamas.

Non avremo pace, di fronte alla tragedia umana senza precedenti che si sta consumando a Gaza e in tutta la Palestina, finché non vedremo sul banco degli imputati, sia delle Corti penali italiane che di quella internazionale, Crosetto, Meloni e Tajani, giudicati come complici del genocidio, dei crimini di guerra e contro l’umanità. Saluto la coraggiosa decisione di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di fare pubblicamente propria tale importante campagna, decisione che deve costituire la premessa della convergenza più ampia possibile su tale sacrosanto obiettivo.

Chi dà gli ordini, prontamente recepiti, è Trump, ma l’azionista di riferimento è il complesso militare-industriale, compresa la sua non trascurabile appendice italiana che risponde al nome, ormai famigerato, di Leonardo SpA. E in questo il governo Meloni è pienamente consono agli altri governi europei. Sicuramente Merz starà vibrando di preoccupazione e di paura al pensiero che le quotazioni della sua prediletta Rheinmetall sono in calo per effetto di qualche apparente progresso dei colloqui sull’Ucraina intavolati dall’inviato speciale di Trump Witkoff a Mosca. E starà conseguentemente starà studiando qualche dichiarazione che faccia risalire la tensione bellica e di conseguenza le azioni di Rheinmetall, Leonardo e devastante compagnia. Altrettanto farà, dallo scranno di presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, sul quale si avvia ad essere indegnamente riciclata, l’ex ministra degli Esteri teutonica, la “verde” guerrafondaia Baerbock.

La bassezza morale degli attuali governanti italiani ed europei è pari ai crescenti profitti dei loro danti causa. Non già i rispettivi popoli, sempre più amareggiati, inquieti e disorientati dai disastri del capitalismo reale, guerra, devastazione ambientale e cambiamento climatico compresi. Ma sicuramente le imprese, con in prima fila quelle degli armamenti, e la finanza internazionale occidentale che ne orienta le scelte ed esercita il suo ferreo controllo sui governi fantoccio.

Una trama di interessi più o meno occulti e di attività antiumane che però riguarda, e questa è la buona notizia, una parte sempre più ridotta e declinante dell’umanità, di fronte all’emergere, ancora faticoso ma implacabile, di un nuovo governo multipolare del pianeta.

L'articolo Italia dominata da una rete di privati che fa i propri interessi: roba da fare invidia a Licio Gelli proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti