Isola dell’Asinara in Sardegna: il tesoro naturalistico dalla storia unica e dalla bellezza selvaggia
- Postato il 22 giugno 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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L’Asinara è stata tante cose: una casa, un lazzaretto, un carcere. Oggi è un parco nazionale dall’aspetto selvaggio, dove l’organizzazione turistica è ancora in definizione, ma la cui bellezza innegabile attrae ogni anno tantissimi visitatori. Sono i suoi paesaggi battuti dal vento a conquistare, con il loro aspetto apparentemente incontaminato, la sua fauna curiosa, composta da mufloni e asinelli bianchi, e ovviamente le sue spiagge, alcune considerate area protetta.
Dove si trova, come arrivare e cosa fare una volta sbarcati sull’isola? Qui tutte le informazioni di cui avete bisogno per scoprire questo tesoro naturalistico della Sardegna.
Dove si trova l’isola dell’Asinara
L’isola dell’Asinara è situata nella zona nord-ovest della Sardegna e fa parte del comune di Porto Torres, in provincia di Sassari. È situata di fronte a Capo di Punta Falcone e alla vicina località di Stintino, alla cui storia è fortemente legata. L’intera isola è diventata Parco Nazionale dell’Asinara nel 1997 e Area Marina Protetta nel 2002.
Per raggiungere l’isola dell’Asinara avete due opzioni principali: salire sul traghetto in partenza dal porto di Porto Torres o da quello di Stintino. In alternativa potete partecipare a un tour in barca a vela o gommone e ammirare l’isola dal mare.
Cosa vedere in estate sull’isola dell’Asinara
L’Asinara è un luogo unico non solo dal punto di vista naturale, ma anche storico. Abitata fin dal Neolitico, come dimostrano alcuni ritrovamenti archeologici, tra il 1700 e il 1800 fu la casa di diverse famiglie che, all’apice della comunità, contavano ben 300 abitanti. Sfortunatamente, una volta passata nelle mani dello Stato a fine 1800, alle famiglie venne chiesto di lasciare l’isola che, una volta disabitata, sarebbe stata trasformata in una stazione sanitaria per i malati di tubercolosi e una colonia penale agricola.
Facendo un salto temporale, all’inizio della Prima Guerra Mondiale divenne lo scenario ideale dove relegare i prigionieri austro-ungarici, negli anni Trenta, in seguito alla Guerra di Etiopia, è il turno dei deportati etiopi, mentre a partire dagli anni Sessanta comincia la fase più conosciuta: quella del carcere di massima sicurezza. Qui vennero rinchiusi brigatisti, terroristi e mafiosi, tra cui Raffaele Cutolo e Salvatore Riina.
A testimoniare la sua storia sono rimasti diversi edifici che incontrerete durante la vostra visita sull’isola. Quelli di Cala Reale un tempo erano colonia penale, lazzaretto, ospedale e stazione di quarantena, oggi sedi dell’ente gestore del parco nazionale dell’Asinara e dei servizi turistici. Nelle vicinanze si trova anche la chiesa e la cappelletta austro-ungarica: a loro è dedicato anche un ossario situato in direzione Campu Perdu.
Infine, seppur le carceri siano state diverse, posizionate in punti differenti dell’isola, l’area attualmente visitabile è quella presso l’ex Diramazione Centrale di Cala d’Oliva, dove si trova l’Osservatorio della Memoria, un piccolo percorso espositivo che illustra alcuni aspetti della vita nella colonia penale.
Tra i progetti futuri, si parla di rendere la struttura di Cala d’Oliva parte integrante di un circuito museale che promuove la legalità.
Le spiagge dell’Asinara
Arrivare sull’Asinara significa vedere alcune delle spiagge più belle della Sardegna, seppur non tutte siano accessibili. Raggiungibili con una bici o auto elettrica, ci sono Cala d’Arena, sovrastata da una torre aragonese del XVII secolo e Cala Sant’Andrea, una spiaggia bianchissima bagnata da un mare incontaminato, tra quelle non accessibili data la sua importanza naturalistica.
Splendida è la famosa Cala Sabina, dov’è consentito fare il bagno e godere appieno della sua bellezza. Consigliamo di portare con voi una maschera per poterne ammirare i fondali. Anche Cala Trabuccato vanta una ricca vita sottomarina seppur non sia consentita la balneazione, considerata la sua importanza.
Il mare di Cala Reale lo vedrete subito perché è il punto di partenza per esplorare l’isola, mentre quello di Cala d’Oliva, con il suo porticciolo, rappresenta il punto di attracco per le barche che partono da Stintino e Porto Torres.
