In Basilicata una determina salva la giunta Bardi

  • Postato il 16 ottobre 2025
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In Basilicata una determina salva la giunta Bardi

L’inchiesta in Basilicata sulle nomine della giunta Bardi: Inserito nell’albo degli idonei per gli incarichi di vertice in Regione, con 4 mesi di ritardo, Santarsiero, scelto a giugno come dg dell’Ambiente. L’ufficio Risorse umane: «Sbagliammo a scartare la sua domanda».


POTENZA – Una «rettifica» in aggiunta all’elenco degli idonei agli incarichi di direttore generale in Regione, con tante scuse dell’ufficio Risorse umane. E’ questo l’ultimo grimaldello nelle mani del presidente Vito Bardi e dei suoi assessori per provare a disarticolare le contestazioni dei pm contabili sulle nomine dei direttori generali. A fornirlo al governatore e alla sua giunta, lunedì, sono stati direttore generale della Presidenza della giunta, Donato Del Corso, e di Ezia Araneo dell’ufficio del personale. Nel provvedimento non si fa alcun riferimento all’invito a dedurre spiccato nelle scorse settimane dal sostituto procuratore generale della Corte dei conti, Ida Coluzzi. Né al danno erariale da 530.685,47 euro imputato alla giunta e ai dirigenti che hanno concorso alle nomine dei direttori generali individuati ad agosto 2024, e da ultimo a giugno 2025. Né ai profili di illegittimità individuati dagli investigatori.

IL CASO SANTARSIERO: SANATA A POSTERIORI UNA NOMINA NON IDONEA

Si dà il caso, però, che la determina appena approvata intervenga proprio su uno di questi profili di illegittimità. Sanando a posteriori, in qualche modo, una situazione che è alla base di una delle contestazioni più insidiose per Bardi e il resto della giunta. Vale a dire la nomina, a giugno 2025, di Canio Santarsiero come direttore generale del Dipartimento ambiente di via Verrastro. Malgrado all’epoca non fosse nemmeno iscritto all’albo degli idonei per questo tipo d’incarico istituito qualche mese prima dalla stessa giunta Bardi. La pm Coluzzi parla di un soggetto «non solo esterno all’ente», ma addirittura «non presente nell’elenco delle candidature approvato» e «che nemmeno aveva presentato la domanda» per l’iscrizione al suo interno. Sicché la sua scelta sarebbe avvenuta in violazione degli obblighi di motivazione e di verifica dell’esistenza di professionalità interne, da un lato, e dall’altro delle procedure ad evidenza pubblica previste.

L’INCHIESTA IN BASILICATA, LA GIUNTA BARDI: ERRORE NELLA PRIMA ISTRUTTORIA, ORA SANARSIERO È IDONEO

Nella determina appena approvata, quindi, si spiega che in realtà Santarsiero la domanda per l’iscrizione l’aveva presentata. Ma per errore è stato ritenuto non idoneo. Del Corso e Araneo parlano spiegano di aver verificato, «dagli atti del procedimento», che la non ammissione è scaturita «dalla considerazione della sola esperienza dirigenziale in ambito pubblico, risultante – alla data di termine della presentazione delle candidature – inferiore a cinque anni».

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Dopo aver riesaminato « la domanda e l’allegato curriculum», tuttavia, ritengono «accertato che l’istante aveva dichiarato anche un’esperienza manageriale pluriennale in ambito privato non correttamente valorizzata in occasione della prima istruttoria oltre a prolungata attività di docenza universitaria, esperienza che unita all’altra di amministratore di ente pubblico forniva ampiamente il titolo per essere iscritto». Di qui la decisione di «integrare l’elenco». Giusto in tempo per il deposito delle controdeduzioni di Bardi e gli altri alla procura della Corte dei conti. Per provare a disinnescare il caso prima ancora dell’approdo in aula.

LE ALTRE CONTESTAZIONI ALLA GIUNTA DELLA REGIONE BASILICATA PRESIEDUTA DA BARDI: NOMINE ESTERNE SENZA RISPETTARE I VINCOLI

Al governatore e ai suoi assessori vengono contestati anche i direttori generali nominati ad agosto del 2024. Perché «dopo i rilievi sollevati dalla Corte dei conti in numero 3 decisioni di parifica, dopo l’apertura di un fascicolo da parte della Procura regionale archiviato “con ammonimento” e dopo aver approvato una direttiva che definisce il corretto iter amministrativo per le nomine di dirigenti esterni» avrebbero «continuato a disporre nomine di dirigenti esterni all’amministrazione senza rispettare affatto i vincoli normativi e senza fornire alcuna motivazione». Nel suo invito a dedurre il pm ha evidenziato che con l’avvio della legislatura regionale in corso Bardi e i suoi assessori avevano essi stessi approvato una direttiva «per definire le procedure di affidamento degli incarichi».

Ma dopo la pubblicazione dell’avviso per raccogliere le candidature la giunta «non ha atteso» la fine delle procedure e alla vigilia di ferragosto, «il 14 agosto 2024, ha disposto l’affidamento degli incarichi. Prima ancora dell’approvazione dell’elenco degli idonei, avvenuta il «10 settembre 2024». Di qui persino un apparente falsità nel testo della delibera di nomina, laddove si legge: «visto l’elenco dei candidati». Sebbene sul punto dalla presidenza della giunta abbiano già replicato, rispondendo a un’interrogazione, che il riferimento andrebbe inteso a nomi e curriculum degli aspiranti per gli incarichi di direttore generale anticipati via «mail» agli assessori nei giorni precedenti alla delibera di nomina.

DANNO ERARIALE: IL MAGGIOR COSTO DEL RICORSO A PROFESSIONISTI ESTERNI

Rispetto alla quantificazione del danno il sostituto procuratore generale sottolinea che il reclutamento di dirigenti esterni «ha comportato un maggior esborso economico» rispetto al ricorso a personalità interne all’ente. Perché «il ricorso ad un soggetto esterno comporta il pagamento integrale dell’importo della retribuzione (euro 37.584,33, ndr), viceversa, il ricorso ad un dirigente interno, comporta il pagamento della sola differenza tra lo stipendio tabellare che va assicurato, al dirigente di ruolo – stipendio pari ad euro 45.260,80 – ed il diverso trattamento economico del direttore». l.a.

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