Ilva, trovato l’accordo per la produzione di Cornigliano. Festa tra i lavoratori: presidio e blocchi verso la rimozione

  • Postato il 5 dicembre 2025
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Genova. Fumata bianca a Roma durante l’incontro tra ministero, enti locali e commissario straordinario sul mantenimento della produzione nello stabilimento ex Ilva di Cornigliano.

Secondo quanto emerso, il commissario si è impegnato a far ripartire la linea dello zincato con l’arrivo di 24mila tonnellate di acciaio da lavorare, bilanciando questo “rifornimento” con quello relativo alla banda stagnata, mantenendo quindi i livelli occupazionali. Ma non solo: per il lungo periodo è arrivata l’apertura sul fatto che in caso ci siano delle offerte non sufficienti sufficienti o non stabili che possano garantire il livello occupazione, il governo potrà intervenire per stabilizzarle.

La notizia è arrivata anche a Cornigliano, accolta tra il boato e i festeggiamenti. Dopo cinque giorni di sciopero, quindi, il blocco e il presidio saranno smobilitati nelle prossime ore: “Buone notizie sì, problemi finiti no – ha commentato a caldo Armando Palombo, Fiom – La latta continuerà con gli ordini già in cassetto, ci sarà un rallentamento sul cromato. Sullo zincato abbiamo i numeri per arrivare a febbraio con tre settimane di fermata per manutenzione. Questi sono numeri che a noi vanno bene. Qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza. Riprendiamo l’attività da domani a pieno regime con 585 persone a lavorare, 280 in cassa integrazione e 70 in formazione, ma con la zincatura in funzione. Qui sbaracchiamo tutto e puliamo tutto.”

La nota del Mimit

“Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato al Mimit il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, e il sindaco di Genova, Silvia Salis, per fare il punto sul futuro dell’ex Ilva e sulle prospettive di rilancio dello stabilimento di Genova-Cornigliano – si nelle nella nota stampa arriva dal Mimit –  La struttura commissariale sta lavorando a un percorso che possa rispondere alla principale richiesta dei lavoratori, ovvero rimettere in funzione anche la linea dello zincato, bilanciandola con la produzione della banda stagnata, con i numeri complessivi dei lavoratori impiegati che sono stati comunicati la scorsa settimana.

“Il ministro Urso ha ribadito anche alle istituzioni liguri che non vi è alcun piano di chiusura e che il programma di manutenzione avviato a Taranto è orientato a ripristinare una capacità produttiva di 4 milioni di tonnellate – prosegue il comunicato – La riduzione dei flussi di coils verso il Nord è quindi temporanea, legata ai lavori sugli impianti, in vista della ripresa produttiva. Urso ha infine confermato che il Governo è pienamente impegnato a garantire la continuità produttiva degli stabilimenti e il percorso di decarbonizzazione, anche valutando l’intervento di un soggetto pubblico, ove richiesto e necessario, a sostegno del piano industriale“.

Salis: “Situazione resta delicata”

“Si tratta di una piccola apertura, ovviamente non definitiva perché tutto dipenderà dalle modalità e dai tempi delle offerte, però insomma raccogliamo degli elementi che non sono negativi – commenta Silvia Salis oggi a Roma – c’è stato un impegno anche da parte del commissario a venire incontro a quelle che sono alcune richieste dei nostri lavoratori.

Sull’ipotesi di chiusura, però, non tutti i nodi sono stati appianati: “La preoccupazione rimane sempre, nel senso che è un’operazione molto complessa e molto delicata – ha poi aggiunto – però in questo chiederemo l’assicurazione sempre più forti che poi ci sia un reale intervento del governo in caso non fossero sufficienti poi le offerte private”

 

 

 

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Genova24

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