Il cardinale Calcagno: “Sarà un Natale al contrario per le guerre, ma non perdiamo la speranza. La mia benedizione ai savonesi”.
- Postato il 21 dicembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona/Città del Vaticano. “Sarà un Natale al contrario“. Sono considerazioni amare quelle del cardinale Domenico Calcagno, qui da noi per tutti semplicemente Don Domenico, ma alla fine sospinte, come si conviene a un buon cristiano, verso la speranza.
Il cardinale Calcagno parla volentieri dalla Città del Vaticano, dove ha ricoperto gli importanti ruoli prima di segretario e poi di presidente dell’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, una sorta di ministero delle Finanze. 82 anni, da noi ha lasciato un segno indelebile come vescovo di Savona-Noli dal 2002 al 2007.
Don Domenico, perché un Natale al contrario?
“Perché Gesù e’ venuto a portare giustizia, amore e pace, ma l’insensibilità di governanti autocrati non pensa certo al dolore delle persone. Appunto, il contrario del Natale. Parlo ovviamente delle guerre nel mondo e non ci resta altro che pregare il Signore Gesù perché gli uomini si fermino e non sappiano andare oltre”.
Parole preoccupanti…
“Purtroppo si’, ma non dobbiamo comunque perdere la speranza, anche se sento più forte la disperazione sul futuro”
Come vede la situazione in Italia, ad esempio sui migranti?
“E’ percepita tra fatti positivi e negativi e allora interpello la nostra coscienza: più giustizia nel mondo porterebbe a minori scompensi. Per sette anni ho ricoperto il ruolo di responsabile della cooperazione internazionale del Vaticano e quindi so di che cosa parlo per esperienza diretta. Occorre sviluppare le potenzialità dei popoli, di tutti i popoli, per affrontare il problema alle radici”.
Lei aveva espresso parole di fiducia dopo l’insediamento di Papa Leone, una brava persona, che ultimamente si è anche detto disposto ad andare in Ucraina qualora le condizioni lo permettano…
“Papa Leone tiene una posizione equilibrata, per superare i contrasti e cercare pace e concordia dentro un mondo che ha troppe crepe. In questo quadro si pone la sua disponibilità a recarsi in Ucraina, anche sulle orme dell’azione di Papa Francesco. E’ disposto a fare tutto ciò che è nelle sue possibilità, e che gli deriva dal suo prestigio e dalla forza del suo ruolo, per la pace e la giustizia nel mondo”.
Don Domenico, i savonesi l’aspettano sempre con affetto. La rivedremo presto?
“Torno sempre volentieri a Savona e certamente lo farò, ma purtroppo non presto perché devo sottopormi a un intervento a un’anca. Però ai savonesi mando tramite voi, con la mia benedizione, un saluto e un augurio di pace e bontà”.