Idrogeno bianco per la transizione energetica, ora abbiamo la guida per scovare i giacimenti naturali
- Postato il 15 maggio 2025
- Scienza
- Di Blitz
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Idrogeno bianco per la transizione energetica: siamo a livelli iniziali, applicazioni commerciali ancora lontane, ma l’idrogeno naturale – che non sporchi per estrarlo, che non inquini mentre lo si consuma – è una via obbligata da esplorare.
Dove e come è possibile estrarre l’idrogeno del sottosuolo
Intanto, è stata trovata la mappa del tesoro per trovare una fonte di energia pulita del futuro: l’idrogeno naturale. Scovare giacimenti di idrogeno è ad oggi ancora molto difficile ma il lavoro coordinato da Chris Ballentine, dell’Università di Oxford, e pubblicato sulla rivista Nature Reviews Earth & Environment, è riuscito a definire dove e come è possibile estrarre l’idrogeno presente nel sottosuolo.

L’idrogeno è considerato una delle migliori fonti di energia pulita per il futuro ed è anche usato in grandi quantità per produrre fertilizzanti ma ci sono ancora molte sfide legate in particolare alla sua disponibilità, tanto che ad oggi gran parte dell’idrogeno viene in realtà prodotto estraendolo da altri materiali, producendo in questo modo il 2,4% delle emissioni globali di CO2.
All’interno della crosta terrestre giacimenti d’idrogeno
Si prevede che la domanda di idrogeno, di 90 milioni di tonnellate nel 2022, possa aumentare fino a 540 milioni di tonnellate nel 2050 e per questo l’obiettivo futuro è la possibilità di estrarre direttamente l’idrogeno dal sottosuolo.
Si stima che all’interno della crosta terrestre esistano giacimenti di idrogeno, il cosiddetto idrogeno naturale prodotto da reazioni interne al pianeta, che potrebbe essere usato come fonte naturale per il futuro ma ci sono tanti ostacoli da superare perché ci sono moltissimi fattori che possono portare alla dispersione dell’idrogeno, come le caratteristiche del suolo, oppure all’attacco da parte di batteri che se ne cibano usandolo come fonte di energia.
Per estrarre l’idrogeno naturale occorre quindi una vera e propria guida perché “combinare gli ingredienti per trovare l’idrogeno accumulato in uno qualsiasi di questi contesti può essere paragonato alla preparazione di un soufflé: basta sbagliare uno qualsiasi degli ingredienti, delle quantità, dei tempi o della temperatura e si rimarrà delusi”, ha detto Ballentine.
Proprio con questo obiettivo i ricercatori hanno pubblicato ora una sorta di manuale di istruzioni per creare mappe utili a identificare giacimenti di questa preziosa e risorsa e dato il via a una startup dedicata alla ricerca dell’idrogeno naturale.
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