Identità e visione del futuro della cucina calabrese

  • Postato il 23 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Identità e visione del futuro della cucina calabrese

Durante la Settimana della Cucina Italiana, la Delegazione cosentina dell’Accademia premia aziende e storie che valorizzano la Calabria tra sostenibilità, biodiversità e identità locale. Un racconto di visione, tradizione e innovazione che promuove sviluppo, turismo e appartenenza.


Far conoscere e promuovere il territorio e la sua cucina. Raccontare identità e visione di futuro. Sono questi alcuni degli obiettivi dell’Accademia della cucina italiana.

SETTIMANA DEDICATA ALLA CUCINA ITALIANA

All’interno della settimana dedicata alla cucina italiana la Delegazione cosentina dell’Accademia ha organizzato l’evento annuale dal titolo “La Cucina di Territorio tra Sostenibilità e Diversità Bioculturali”. Un evento che, come ogni anno, ha premiato alcune eccellenze: persone e aziende che lavorano in questo settore con passione, bravura e che con la loro visione rendono la Calabria ricca e attrattiva.

BRANDA: «LA CUCINA COME LABORATORIO DI INCLUSIONE E SOSTENIBILITÀ»

A fare gli onori di casa il delegato dell’Accademia Italiana della Cucina Rosario Branda che nei suoi vari interventi ha parlato della cucina del territorio come di «un laboratorio di sostenibilità e inclusione dove tradizione e innovazione dialogano per costruire un futuro più giusto e prospero per la Calabria. Un patrimonio capace di unire biodiversità agricola, tradizioni e innovazione. Difendere e valorizzare questa nostra diversità bioculturale significa costruire sviluppo sostenibile, occupazione e identità condivisa».

L’ASSESSORE GALLO E IL “NUOVO” RACCONTO DELLA QUALITÀ DELLA CALABRIA

Al tavolo dei relatori l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo che si è soffermato sul “nuovo” racconto di qualità della Calabria. «Ci siamo resi conto, partecipando a fiere e eventi oltre i nostri confini che la Calabria ha le capacità per essere competitiva in questo settore» e poi ancora che «la cucina di territorio rappresenta una delle più autentiche espressioni della nostra Calabria. È un patrimonio unico capace di intrecciare saperi antichi, biodiversità agricola e creatività».

L’IDENTITÀ IN CUCINA E LA FAMIGLIA CERAUDO

Commovente e appassionante il racconto della famiglia Ceraudo, testimone della Calabria che ha saputo elevarsi a modello di riferimento. Al fondatore Roberto la riproduzione della statua di Bernardino Telesio, come riconoscimento della Delegazione cosentina dell’Accademia. Roberto e Susy Ceraudo, presenti all’incontro, hanno raccontato la loro esperienza di successo che si fonda su un modello di accoglienza che valorizza le risorse locali puntando su una offerta enologica e gastronomica rispettosa dell’ambiente e delle identità culturali.

Attraverso un video proiettato, anche le testimonianze di Giuseppe e Caterina (gli altri due figli di Cesare Ceraudo) tutti impegnati nell’azienda di famiglia che si occupa di vino, olio, ristorazione e accoglienza (il ristorante Dattilo ha ottenuto da diversi anni la stella Michelin). Ruoli diversi in azienda per Cesare e i suoi figli, che dopo la laurea sono tornati “a lavorare a casa”, ma una sola visione dettata dal capostipite che quasi ottantenne ha ancora da realizzare «dei sogni audaci», che fanno bene anche alla Calabria.

I PRESENTI ALL’EVENTO

Presenti all’evento il vice prefetto di Cosenza Giuseppe Di Martino, l’assessore Veronica Stellato del Comune di Rende, il sindaco di Cosenza Franz Caruso, il direttore generale dell’Arsac Fulvia Caligiuri, il direttore del Centro Studi Territoriale Calabria dell’Aic Ottavio Cavalcanti.

I RICONOSCIMENTI


I riconoscimenti: all’esercizio commerciale Fratelli Nocerino il premio Massimo Alberini; il premio “Dino Villani” a Rosa Iaquinta del Panificio Parmella per il prodotto “Pitta ‘Mpigliata”; il “Diploma di Buona Cucina” al ristorante “L’Oste d’Arberia”, consegnato allo chef Gregorio Antonio Buccolieri e il premio Giovanni Nuvoletti consegnato al giornalista Gianfranco Manfredi.
«La diversità bioculturale che caratterizza la Calabria è una ricchezza che va difesa e rilanciata. Non è solo memoria, ma anche motore di sviluppo, capace di generare occupazione, attrarre turismo e rafforzare il senso di appartenenza delle nostre comunità» così ha concluso l’evento Fulvia Caligiuri.

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