IA, droni e sorveglianza attiva. Così Anduril punta al mercato europeo della subacquea

  • Postato il 1 agosto 2025
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L’accelerazione europea sulla difesa è ormai una realtà in via di consolidamento. Stretta tra i conflitti ai suoi confini e le richieste statunitensi di maggiori contributi alla sicurezza euroatlantica, l’Europa sta alimentando una domanda senza precedenti di sistemi d’arma ed equipaggiamenti militari su ogni dominio convenzionale, dall’artiglieria ai caccia, dai mezzi terrestri ai droni, dalla difesa aerea ai missili a lungo raggio. 

E dove c’è domanda crescente, l’offerta non tarda ad arrivare. Anche da oltreoceano. Se i big tradizionali del comparto — da Lockheed a Raytheon — restano protagonisti attraverso canali istituzionali come il Fms (Foreign military sales), è il segmento tech a muoversi con maggiore rapidità (e lungimiranza). È il caso specifico di Anduril, azienda Usa che ha ridefinito il ruolo delle tecnologie emergenti in ambito militare, sviluppando una vasta gamma di piattaforme — dai radar Spyglass ai droni autonomi Fury, fino ai software di comando e controllo come Lattice — con un approccio software‑first e time-to-field accelerato. Dopo aver avviato diverse partnership industriali in Europa su droni e sistemi terrestri, ora l’azienda a stelle e strisce ha messo gli occhi anche sul dominio subacqueo.

IA e droni per pattugliare i fondali

Molti Paesi europei — in particolare nel Nord e nell’Est del continente — cercano oggi soluzioni più flessibili, distribuite e persistenti rispetto ai classici strumenti della guerra subacquea, spesso troppo costosi e lenti da mobilitare.

È in questo contesto che Anduril propone il proprio approccio AI-based. Capacità autonome, modulari, producibili in massa e capaci di operare senza equipaggio in ambienti ostili o congestionati. Tutti sistemi che possono essere integrati in reti multi-dominio grazie al software di controllo Lattice, punta di diamante dei prodotti di Anduril e già impiegato in scenari terrestri e aerei.

Tre i sistemi presentati, il sensore Seabed Sentry, rapidamente posizionabile sui fondali e in grado di monitorare in tempo reale ciò che avviene sotto la superficie, i veicoli autonomi Dive-LD e Dive-XL per missioni Isr e attività logistiche, e il drone Copperhead, assetto spendibile (attritable) pensato per saturare l’ambiente subacqueo. “Seabed Sentry è stato portato dal concept al test in scala reale in meno di un anno. È progettato per essere distribuito rapidamente su scala industriale,” ha spiegato Rich Drake, general manager per l’Europa di Anduril. “Vogliamo arrivare a produrre migliaia di Copperhead ogni anno”, ha aggiunto Shane Arnott, vicepresidente della divisione sistemi marittimi.

Un solo (sotto)dominio, diverse necessità

Le esigenze strategiche europee nel dominio subacqueo sono tutt’altro che omogenee. Al contrario, ogni regione deve adeguare i suoi piani di procurement non solo a considerazioni industriali e di bilancio, ma anche a diverse variabili geofisiche. Dalla profondità dei fondali alla salinità e alla temperatura dell’acqua, passando per la presenza di correnti complesse o di conformazioni sottomarine irregolari, ogni teatro subacqueo presenta sfide diverse. 

Nel Mar Baltico — dove è ancora fresca la memoria del sabotaggio di Nord Stream 2 —, la bassa salinità e la stratificazione termica rendono difficoltosa la rilevazione acustica sott’acqua, complicando il tracciamento dei sottomarini e delle attività clandestine sui fondali. Inoltre, le acque poco profonde, ricche di detriti e infrastrutture civili, creano un ambiente altamente congestionato. 

Nel Mare del Nord e lungo il tratto atlantico che interessa Regno Unito e Francia, la maggiore profondità, le correnti forti e l’intenso traffico commerciale rendono necessaria una sorveglianza continua delle Sea lines of communication (Sloc) e delle dorsali digitali transatlantiche. 

Nel Mediterraneo orientale, invece, le profondità variabili e la salinità elevata producono condizioni acustiche più favorevoli, ma anche una crescente densità strategica. In quest’area, dove si incrociano interessi energetici, migratori e militari, Paesi come Italia e Grecia guardano con crescente attenzione alla protezione delle infrastrutture offshore e al monitoraggio dei fondali in zone contese o scarsamente presidiate.

Autore
Formiche

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