I migliori album live acustici: Simple Minds, Korn, Howard Jones…

  • Postato il 14 settembre 2025
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  • Di Blitz
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La ricerca di nuova linfa creativa negli arrangiamenti acustici dei propri brani, soprattutto da parte di artisti che hanno costruito la carriera su solide chitarre distorte, è una pratica diffusa fin dagli anni Settanta, almeno. Quando poi questi arrangiamenti acustici trovano la dimensione del palco, il rapporto con il pubblico si fa in genere più diretto e intimo. Non sempre questi concerti sono stati pubblicati, ma alcune di queste perle sono state immortalate e tramandate. Oggi vi racconterò di alcuni tra i migliori album live acustici mai pubblicati. Mi concentrerò principalmente sui live che hanno trasformato in acustico band che normalmente suonano elettriche, ma naturalmente ci sono anche i concerti di band che nascono acustiche per natura. Basti pensare a tutto il mondo del bluegrass, che per definizione è l’acustico per eccellenza: Billy Strings, ad esempio, ha pubblicato proprio quest’anno l’album Live at the Legion, tanto per nominare un caso eccellente e recente. Ma anche il panorama del folk nasce prevalentemente acustico, con band spesso costruite intorno a un cantautore che suona la chitarra acustica.

Sì, perché il vero confine tra “elettrico” e “acustico” in realtà è costituito proprio dal tipo di chitarra utilizzato. Se c’è un po’ di tastiera o un basso elettrico, tendenzialmente non ci facciamo neanche caso… ma la chitarra deve essere rigorosamente acustica o classica! Nel cantautorato folk americano, è particolare il caso di Bob Dylan, che fece addirittura scandalo quando si presentò al Newport Folk Festival con una band elettrica. Questo ci dà la misura di quanto nel folk sia più consueto trovare ensemble acustici. Molti one-man band, dall’americano David Rovics al britannico Billy Bragg, si presentano in genere con una chitarra acustica in braccio. Nell’ambito del folk inglese, molte band, tra cui i Kangaroo Moon e i Seize the Day, hanno di norma una prevalenza acustica, sia nei concerti che negli album in studio. E lo stesso vale, ovviamente, per la musica di tradizione irlandese, come ad esempio in Streams of Whiskey – Live in Leysin, Switzerland 1991 dei Pogues, uscito nel 2002.

In questo articolo, ho provato a limitare il campo concentrandomi principalmente sugli album prodotti da musicisti che normalmente non presentano i propri brani in veste acustica, cercando, nella maggior parte dei casi, quel senso di novità nell’arrangiamento acustico e di intimità con il pubblico, come caratteristiche importanti in un album live acustico. Gli anni Novanta hanno certamente segnato un momento di svolta nella storia degli album acustici dal vivo. La produzione, da parte del colosso televisivo americano MTV, di una serie dal titolo MTV Unplugged a partire dal 1989 ha fatto del live acustico una vera e propria moda, una sorta di coccarda da aggiungere alla carriera di qualsiasi artista di successo. Se, però, i potenti mezzi dell’emittente televisiva hanno effettivamente prodotto album di grande qualità, c’è da sottolineare che in realtà si tratta spesso di artefatti più che di concerti.

Nella serie di MTV, gli artisti venivano messi in un teatro o in un locale, trasformato in studio televisivo per l’occasione, davanti a una cinquantina di persone di pubblico a inviti, con l’unico scopo di realizzare delle riprese da trasmettere in TV ed eventualmente pubblicare in DVD. Questo significava molto spesso anche interruzioni e nuove riprese dello stesso brano, magari per un errore dei musicisti o per un problema tecnico. Si tratta quindi spesso di prodotti in cui il contatto intimo con il pubblico è quasi assente, la continuità di un concerto è ricostruita ad arte e anche le scelte di arrangiamento sono spesso subordinate alle richieste dell’emittente. Per queste ragioni, non troverete molti concerti della serie MTV Unplugged in questo articolo. Nonostante tutto ciò, però, alcuni album di quella serie sono indiscutibilmente degli ottimi live acustici, forti di una produzione dai grandi mezzi e dalle grandi capacità, per cui non è stato proprio possibile escluderli dagli elenchi che seguono.

La moda dei concerti acustici di MTV è arrivata, dopo qualche anno, anche in Italia, dove Videomusic ha creato una serie dal titolo Acoustica a partire dalla metà degli anni Novanta. Il live più bello prodotto in quella serie è senza dubbio quello dei CSI, pubblicato anche su album nel 1994. A rigore, però, è difficile descriverlo come un live acustico, dal momento che in diversi momenti compare una chitarra elettrica: passi la tastiera, il basso, ma la chitarra elettrica no! Forse sarebbe meglio definirlo un live semi acustico, come hanno fatto ad esempio i Gathering nel sottotitolo del loro Sleepy Buildings del 2004, indicato come “a semi acoustic evening”.

Menzioni speciali

Alcuni album realizzati a partire dalle riprese della serie MTV Unplugged meritano perlomeno una menzione speciale nell’ambito di questo articolo. Unplugged, pubblicato nel 1996 dagli Alice in Chains è indubbiamente un bellissimo album live acustico, con arrangiamenti curati, una grande attenzione ai suoni e un’interpretazione impeccabile. Certo, se si guarda il video si può percepire la sensazione di smarrimento della band in un contesto così artefatto. Pare che per completare le riprese ci vollero tre ore, con diverse pause e più esecuzioni dello stesso brano. I R.E.M., tra i pochi gruppi ad aver partecipato a due puntate della serie, hanno pubblicato nel 2014 l’album Unplugged: the Complete 1991 and 2001 Sessions, che appunto presenta entrambe le esibizioni della band all’MTV Unplugged.

Anche Neil Young ha partecipato alla serie di MTV, pubblicando nel 1993 Unplugged. Ma in realtà l’album live acustico per eccellenza di Neil Young credo che sia Live at Massey Hall 1971, pubblicato però solo nel 2007. Sebbene Young sia spesso associato alla chitarra acustica anche quando suona con la band, in questa registrazione di un concerto (vero) del 1971 si percepisce chiaramente l’arrangiamento dei brani che cerca una nuova veste e una maggiore sincerità nella riduzione a chitarra e voce (e armonica) e l’intimità con il pubblico. Forse non c’è la stessa qualità e gli stessi potenti mezzi di MTV, certo ci sono voluti molti anni perché qualcuno volesse produrlo (anche grazie alla moda lanciata da MTV), ma questo album ha la forza della sincerità e fa trasparire la potenza di un grande artista. Uscendo dal controverso ambito legato alle produzioni di MTV, vi segnalo Five Men Acoustical Jam, album live acustico registrato nel 1990 dalla band metal Tesla: qui il passaggio dalla distorsione alla chitarra acustica è talmente forte da sopperire a qualche atteggiamento un po’ troppo da rock star che traspare dalla registrazione.

Nel 2013, anche gli Skunk Anansie hanno realizzato An Acoustic Skunk Anansie – Live in London: a volte una nuova veste di arrangiamento fa emergere particolari che valorizzano brani che altrimenti sarebbero parsi un po’ commerciali. Tra gli album live acustici per eccellenza, che non poteva mancare almeno nelle menzioni speciali di questo articolo, c’è Friday Night in San Francisco, uscito nel 1980 ad opera del fantastico trio Al Di Meola, Paco De Lucia e John McLaughlin. Certo, i primi due in particolare sono chitarristi che nascono acustici, perciò qui non è tanto questione di arrangiamento. Ma l’incredibile tecnica dei tre chitarristi fa brillare i brani, rendendo l’album particolarmente piacevole. Del 2015 è invece Aquostic! Live at the Roundhouse degli Status Quo, registrazione del tour di promozione di Aquostic!, album in cui gli Status Quo cercavano nella dimensione acustica nuove possibilità creative. Bruce Springsteen, a seguito di un anno di performance residenti in un teatro di New York, ha pubblicato nel 2018 Springsteen on Broadway, un live acustico ricco di racconti, aneddoti, barzellette con cui il boss si relaziona con il pubblico fra un brano e l’altro e a volte anche interrompendo l’esecuzione di una canzone per poi riprenderla dopo.

I tedeschi Scorpions, nel loro album Acoustica del 2001, propongono una scaletta live arrangiata per strumenti acustici con i loro grandi successi accanto ad alcune cover, scelta piuttosto comune per l’atmosfera intima dei concerti acustici: degna di nota, qui, la loro versione di Dust in the Wind dei Kansas. Interessanti anche il live di Ryan Adams Ten Songs from Live at Carnegie Hall del 2015 e Acoustic by Candlelight (Live from the United Kingdom), album prodotto nel 2020 da Brian May con l’attrice e cantante Kerry Ellis, anche in questo caso con diverse cover, tra cui ancora Dust in the Wind. Ma gli album live acustici non sono prerogativa assoluta delle band che normalmente includono una chitarra elettrica. Uscendo dall’ambito prettamente rock, troviamo un bell’esempio di live acustico in Live & Acoustic at Stella Polaris del 2016, ad opera di Jimmy Somerville. Nel 2017, invece, la cantante pop Dua Lipa ha prodotto un EP dal titolo Live Acoustic che merita anche una menzione.

Tra gli album da segnalare troviamo anche Live at the Old Quarter Houston, Texas di Townes Van Zandt, uscito nel 1977: qui siamo però nell’ambito del folk, dove gli arrangiamenti acustici sono di casa, quindi nessuno stravolgimento dei brani, ma pur sempre un bel disco. Come abbiamo detto, dopo gli anni Novanta la produzione di album live acustici è diventata una scelta molto più comune per molti artisti. È naturale quindi che gran parte di queste produzioni siano successive a quegli anni. Tra questi, sono ancora degni di nota: Acoustic Live di Nils Lofgren, polistrumentista e membro della E Street Band, uscito nel 1997; Live and Acoustic dello scozzese Paolo Nutini, un EP di circa un quarto d’ora del 2006; Acoustic at the Ryman, pubblicato nel 2014 dai Band of Horses; Live at Benaroya Hall dei Pearl Jam, un doppio album del 2004; Acoustic Live in San Francisco 1993 di Thom Yorke, uscito nel 2025. In Italia, vale la pena segnalare il doppio live dei Marlene Kuntz 30210 MK² LIVE del 2020, in cui un disco è acustico e l’altro elettrico. Ma passiamo a vedere le scelte che vi propongo in primo piano questa settimana.

Tommy Emmanuel, Center Stage

Tommy Emmanuel è un virtuoso australiano, considerato da molti il migliore chitarrista acustico al mondo. È vero, in questo caso non parliamo di un album live in cui i brani vengono riarrangiati in versione acustica, perché i brani in questione nascevano già così. Ma di fronte a tanta bellezza, come si fa a non includere Center Stage tra i migliori album live acustici? Registrato nel 2007 durante un concerto in California, è stato pubblicato nel 2008. Il brano che apriva il concerto era il funambolico Fingers Lake.

Joe Bonamassa, An Acoustic Evening at the Vienna Opera House

Joe Bonamassa è un prolifico e talentuoso chitarrista blues americano, che ha costruito il suo marchio di fabbrica attorno al suono distorto della sua Les Paul. Quando, nel 2013, ha realizzato il suo tour acustico, che prevedeva arrangiamenti importanti, lo ha fissato a duratura memoria in questo album. Accompagnato da un violino, percussioni e un paio di strumenti inusuali, Bonamassa dà vita, nel suo An Acoustic Evening at the Vienna Opera House, a grandi interpretazioni blues, come in questa Slow Train.

Jimmy Page & Robert Plant, No Quarter: Jimmy Page & Robert Plant Unledded

Dopo anni dallo scioglimento dei Led Zeppelin, nel 1994 Page e Plant si riuniscono, per dare vita a un progetto live acustico che prevede l’utilizzo di un’orchestra marocchina accanto a un’orchestra europea. No Quarter, pubblicato quello stesso anno, non ci propone solo nuovi arrangiamenti in chiave acustica del classici dei Led Zeppelin, ma anche sonorità orientali che si sposano e convivono con la tradizione europea più conservatrice. No Quarters non è solo uno splendido album live acustico, ma la realizzazione di una piccola utopia. Friends ne è un perfetto esempio.

Simple Minds, Acoustic in Concert

I Simple Minds hanno una lunga storia di album live di tutto rispetto. Nel 2016 decisero di pubblicare un album acustico, dal titolo appunto Acoustic. Il giorno prima dell’uscita di quell’album in studio, i Simple Minds andarono sul palco in versione acustica a Londra, per uno speciale prodotto dalla BBC. Acoustic in Concert, pubblicato nel 2017, è appunto la registrazione di quel concerto. Un’esperienza diversa dagli album new wave della band, con i loro successi trasposti in chiave acustica, accanto ad alcune cover di David Bowie e Patti Smith, tra gli altri. Questa è l’interpretazione acustica della loro hit del 1985 Alive and Kicking, originariamente inclusa nell’album Once Upon a Time.

Howard Jones, Live Acoustic America

Perché un album live acustico sia un grande album non è necessario che a realizzarlo siano personaggi solitamente associati a rumorosi chitarroni distorti. Howard Jones è generalmente associato al pop degli anni Ottanta, anche se questa definizione tende a farlo sottovalutare da un punto di vista artistico. Indubbiamente, i suoi grandi successi risalgono al periodo del synth pop. Ma in questo Live Acoustic America del 2002, Howard Jones dimostra una grande capacità e sensibilità musicale, proponendo le sue hit con solo pianoforte e percussioni, giocando con il pubblico e realizzando un bellissimo album live acustico. Negli ultimi anni, Howard Jones ha anche dato vita a un trio acustico, aggiungendo un Chapman stick, uno strumento innovativo che è un po’ una via di mezzo tra un basso e una chitarra. Ascoltate questo arrangiamento di Life in One Day, uno dei singoli estratti dall’album Dream into Action del 1985.

Eric Clapton, Unplugged

Registrato in Inghilterra per la serie degli MTV Unplugged e pubblicato nel 1992, questo è uno degli album più venduti e più premiati della storia. Pur essendo registrato con lo spirito della serie di MTV, ovvero con un pubblico composto di poche persone a inviti, con lo scopo di produrre un DVD di una registrazione live, Unplugged è alla fine un ottimo album acustico dal vivo, con arrangiamenti che tengono testa alle versioni originali elettriche dei grandi successi di Eric Clapton, con una serie di versioni di tutto rispetto di classici blues delle origini.

Nirvana, MTV Unplugged in New York

Ancora un episodio degli MTV Unplugged e, quindi, una produzione nello spirito di una registrazione in presa diretta in studio, con un limitato pubblico a inviti. Ma questa volta a trattare ci sono artisti che erano tra i principali esponenti della scena grunge, per di più all’apice del successo. I Nirvana si rifiutarono di invitare nomi altisonanti, imponendo come ospiti i musicisti dei Meat Puppets. Non si fecero piegare neanche sulla scelta dei brani, inserendo, sì, alcuni loro successi, ma accanto a cover rivisitate. Inoltre, imposero una scenografia scura con candele nere e, per il disappunto del regista, registrarono tutto di fila, come dovrebbe essere un vero concerto, senza concedere bis. MTV Unplugged in New York fu registrato nel 1993 e pubblicato l’anno successivo, solo qualche mese dopo il suicidio di Cobain. Il DVD dell’intero concerto venne pubblicato però solo nel 2007. Nel video, il brano conclusivo della performance: una cover di un brano dal repertorio degli anni Trenta di Lead Belly, Where Did You Sleep Last Night.

Korn, MTV Unplugged

MTV Unplugged dei Korn è uno degli album live acustici più belli che siano mai stati realizzati. Certo, anche qui siamo di fronte a una delle produzioni di MTV. Ma i Korn, pur accettando di invitare ospiti importanti e di suonare nel contesto artefatto di un concerto a inviti e con diverse esecuzioni dei brani, hanno scelto di utilizzare i potenti mezzi dell’emittente americana a proprio vantaggio. Supportati da una sezione di archi e dall’intervento di strumenti particolari, come l’armonica a bicchieri, una sega e un gruppo di sei suonatori di taiko, i Korn hanno realizzato arrangiamenti arditi e inusuali dei loro classici metal, come di alcune cover. Il risultato è un album eccezionale, pubblicato nel 2007. Nel video, la versione acustica di Freak on a Leash, con Amy Lee degli Evanescence come ospite.

Dave Matthews e Tim Reynolds, Live at Radio City

Dave Matthews, come molti di voi sapranno, è un chitarrista acustico. Ma nella sua carriera, in particolare con la Dave Matthews Band, ha prodotto una gran quantità di rock “elettrico”. Già nel 1996 aveva registrato, insieme a Tim Reynolds, un concerto completamente acustico, riproponendo anche alcuni brani della Dave Matthews Band in un arrangiamento per due chitarre acustiche e producendo il doppio album Live at the Luther College. In Live at Radio City, altro doppio live uscito nel 2007, il duo si ripete, ovviamente con un repertorio diverso e, questa volta, con la produzione anche di un DVD. Gravedigger era originariamente una traccia inclusa nell’album di debutto di Matthews come solista, Some Devil, del 2003.

Chris Cornell, Songbook

Songbook è un album live acustico di Chris Cornell uscito nel 2011, che ripercorre a grandi linee lo spettacolo che il cantante ha proposto nello stesso anno nel suo Songbook Tour negli Stati Uniti e in Canada. Cornell, da solo con la sua chitarra, riarrangia brani dei Soundgarden, degli Audioslave, dei Temple of the Dog, accanto a cover dei Led Zeppelin e di John Lennon e ad alcuni brani del suo repetorio da solista, proponendo un’esperienza più intima di quei grandi classici, arricchita dalla sua incredibile capacità vocale. Fell On Black Days è un brano registrato originariamente dai Soundgarden per il loro album Superunknown del 1995.

 

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Autore
Blitz

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