Anno 2030 Odissea nel futuro, fantacronaca molto probabile: ecco come saremo fra cinque anni
- Postato il 14 settembre 2025
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- Di Blitz
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Anno 2030 Odissea nel futuro, fantacronaca molto probabile: ecco come saremo fra cinque anni.
Io avevo 65 anni con un’età pensionabile innalzata a 73. Il buco dell’INPS per cause demografiche era spaventoso. Il potere di acquisto era praticamente crollato, ed il pane viaggiava sui 7 euro al kg. Avevamo telefonini cinesi praticamente in 49 su 50, soprattutto dopo la conquista di Taiwan da parte di Pechino.
Il gruppo dei paesi antagonisti all’Occidente si era organizzato da anni con la sua cripto valuta, il Bric$, con il segno del dollaro finale per oltraggiare gli americani, con sede di regolazione ad Hong Kong. Da quando avevano la loro valuta per regolare gli scambi internazionali il dollaro era crollato, e gli Stati Uniti erano caduti nel 2029, come in un buco nero della Storia, nella seconda Grande Depressione.
Torme di disoccupati nel 2030, colpa della AI

Torme di disoccupati, soprattutto nella Silicon Valley, non avevano come sbarcare il lunario. L’AI li aveva soppiantati, l’unico mestiere sicuro era quello del meccanico, visto che l’America estraeva ancora petrolio, cosa che si faceva sempre più raramente, e le macchine giravano consumando benzina che costava molto meno dei cheeseburger. Ormai solo i ricchi andavano da McDonalds, gli altri mangiavano burritos e kebab.
L’Arabia Saudita aveva ricoperto la penisola desertica di pannelli fotovoltaici made in China, il loro nuovo potente alleato, che aveva fatto emigrare in quell’area 20 milioni di cinesi, insieme a bangladini e pakistani, a svolgere i lavori più umili.
Mentre Putin, che sembrava avesse assunto qualche nuovo farmaco per la rigenerazione cellulare, pranzava a Riga sul Mar baltico, dopo aver riconquistato alla Madre Russia quelle repubbliche, Trump era asserragliato nel suo terzo mandato alla Casa Bianca. Aveva licenziato già 8 Presidenti della Federal Reserve, senza riuscire ad invertire la recessione economica e finanziaria del paese.
Gli Stati Uniti erano sull’orlo della guerra civile, e già alcuni Stati si rifiutavano di sottostare alle leggi federali. I decreti presidenziali avevano il ritmo delle armi automatiche ma erano sempre meno rispettati.
Macron, dopo aver divorziato da Brigitte, era stato eletto alla presidenza della UE, ma era l’ombra di sé stesso. Era invecchiato male, credendosi De Gaulle sembrava oggi un Pierrot, con tanto di lacrima sul viso, ad inseguire la luna dell’Europa come nel brano dei Litfiba. Al suo posto Cristine Lagarde, che più che alla grandeur vestiva Chanel.
Meloni un Andreotti in gonnella
La Andreotti in gonnella era ancora al potere, che logora chi non ce l’ha, il suo vice era De Caro e Renzi, per toglierselo dalle scatole, era stato nominato Commissario europeo per la sicurezza alimentare. A forza di diete si era fissato sul cibo, ed era pure testimonial di Antico Vinaio, in giro per il mondo a far conoscere la finocchiona.
Avevamo fatto una mossa alla tedesca noi in Italia, avevamo mandato i filo putiniani, Conte e Vannacci, all’opposizione e governavamo con una Grosse Koalizion. Eravamo così tedeschi che Orcel oltre a Commerz si era comprato pure Duetche Bank, e con Unicredit, la banca più grossa d’Europa, sponsorizzava il Bayern Monaco.
Il risparmio delle famiglie italiane era finalmente servito a qualcosa, ad ingrassare le banche, financo Caltagirone si era comprato con MPS la Barclays. La Meloni incredibilmente aveva, tra le tante cose democristiane, fatto qualcosa di destra, i treni arrivavano in orario, perché il nuovo ministro delle infrastrutture era Cingolani e non più il Capitano, che era diventato il numero due della Lega per Vannacci premier. Un capitano d’altra parte davanti ad un generale non può che prendere ordini.
I tedeschi si erano arroccati in modalità difensiva, il nuovo marchio AMB, dalla fusione di Audi, Mercedes e Bmv faceva solo auto elettriche e a idrogeno, mentre la Volksvagen produceva ormai solo carrarmati e autoblindo.
Merz era stato mandato a lavorare in Gazprom, come Schroeder prima di lui, ed il nuovo Cancelliere era Giovanni Di Lorenzo ex direttore di Die Zeit.
L’occidente era diventato un accidente della Storia, aveva peregrinato per anni senza trovare né un’Itaca né una nuova Roma. L’unica novità era l’Africa, la Cina a forza di finanziamenti aveva sedato le faide tribali, anche se si era indebitata enormemente. Non faceva più emigrare clandestini, ma li affittava come lavoratori interinali regolari tramite una Adecco cinese.
Si erano pure comprati di fatto la Sicilia, tramite una convenzione di 100 anni sui porti dell’isola che era diventata la più grande piattaforma logistica mondiale. Il Mare Nostrum era diventato il Mar giallo e pupulava di super navi cinesi grandi come enormi portaerei, per cui il Ponte sullo Stretto, che era troppo basso, non si era più fatto.
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