I conservatori del Portogallo aprono agli immigrati di lingua portoghese. Nel Paese gli stranieri sempre più rilevanti per le pensioni

  • Postato il 23 febbraio 2025
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Il Portogallo, in forte carenza di manodopera, Si può parlare di immigrazione con toni civili, affidandosi ai dati e senza fare propaganda: la lezione arriva dal Portogallo, dove il Presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa (nella foto), l’11 febbraio 2025 ha firmato la legge che consente ai cittadini della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese (CPLP) di entrare nel paese come turisti e di richiedere un permesso di soggiorno dopo aver ottenuto un posto di lavoro. La comunità lusofona è composta da Portogallo, Brasile, Angola, Mozambico, Capo Verde, Sao Tomé e Principe, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale e Timor Est, per un totale di 257,7 milioni di persone. Il portoghese, secondo i dati 2022, è la nona lingua più parlata al mondo.

Il permesso di soggiorno e le tempistiche: cosa cambia – La nuova legge apporterà altri due importanti cambiamenti. La prima è che il permesso di soggiorno CPLP non è più su un foglio di carta A4 e diventa una tessera, come gli altri permessi di soggiorno, seguendo gli standard dell’UE. Tutto ciò consentirà ai brasiliani e ad altri cittadini della CPLP di viaggiare liberamente in altri paesi europei. L’altra modifica riguarda le tempistiche: l’autorizzazione non è più valida per un solo anno, ma diventa di due anni. Secondo le stime, più di 150mila persone dovrebbero beneficiarne. Tradotto: l’Europa, dove soffia il vento delle destre e delle deportazioni per rispedire a casa gli immigrati, dovrà confrontarsi anche con le aperture, controtendenza, del governo di Lisbona. Nota a margine: il presidente Marcelo Rebelo e l’attuale esecutivo del premier Luìs Montenegro sono conservatori.

L’immigrazione come opportunità – Il dibattito sulla questione si sta svolgendo con toni composti. Alexandra Gomide, presidente dell’associazione União Apoio e Integração (Unione di Sostegno e Integrazione) di Braga, avverte: “E’ necessario che il governo portoghese abbia strategie di accoglienza per gli immigrati. In un contesto già complicato, questa struttura è destinata a sovraccaricare i servizi pubblici essenziali, come sanità, istruzione e alloggio. L’integrazione richiede politiche efficaci per evitare tensioni sociali e professionali”. Luìs Marquez Mendes, candidato alla presidenza della Repubblica – le elezioni si svolgeranno nel gennaio 2026 -, in un’intervista rilasciata alla Cnn ha detto: “Ho sempre considerato la questione dell’immigrazione come un’opportunità. Un’opportunità per un Paese che ha bisogno di manodopera per una vasta gamma di investimenti. Un’opportunità per un Paese che, a causa del suo equilibrio naturale, sta perdendo popolazione. Un paese che perde popolazione è un paese debole. Il Portogallo ha bisogno di immigrati”.

Il numero dei migranti nel 4° Paese con più anziani dell’Ue – La popolazione lusitana supera i 10,6 milioni e 1,04 mln, il 9,8%, è composta da immigrati. Il Portogallo è il decimo paese dell’UE in cui il peso dell’immigrazione è aumentato di più rispetto al dato del 2012, ma è anche il quarto nell’Unione per la percentuale più elevata di popolazione anziana, dopo Germania, Italia e Grecia. I lavoratori immigrati hanno un’importanza sempre più rilevante per il sistema pensionistico. Nel 2024, gli stranieri hanno contribuito alla Previdenza Sociale con un saldo positivo di 2,96 miliardi di euro.

Niente sbarchi: gli arrivi via terra o aereo – Il flusso dell’immigrazione in Portogallo è diverso rispetto agli altri paesi dell’Unione. Per la sua posizione geografica, il fenomeno degli sbarchi è praticamente inesistente. In Portogallo si arriva via terra, attraverso la frontiera spagnola, o via aria, con l’aereo. Il paese di maggior provenienza è il Brasile, dal quale provengono due filoni di immigrati: i ricchi che si trasferiscono in Portogallo per sfuggire alla violenza del loro paese e giovani in cerca di lavoro, molti dei quali considerano Lisbona una tappa di passaggio per acquisire uno status comunitario e dirigersi verso altre nazioni. Le aree di maggior concentrazione degli immigrati sono Lisbona, Porto e l’Algarve. Uno dei settori più interessati è quello della ristorazione, ma anche in ambito sanitario gli stranieri – in questo caso soprattutto provenienti da Angola e Capo Verde – sono diffusi.

La cultura dell’emigrazione e dell’accoglienza – Le tensioni sociali esistono, in particolare a Lisbona, ma non hanno generato scontri cruenti come in Francia. C’è poi un dato da considerare: il fenomeno dell’immigrazione trova un contrappeso in quello dell’emigrazione. I giovani portoghesi si trasferiscono all’estero in cerca di migliori opportunità. Nel decennio della crisi, tra 2008 e 2019, abbandonarono il paese molti Under 23. Non solo manodopera, ma anche cervelli in fuga. La Brexit – la Gran Bretagna era la meta preferita, a ruota la Francia – ha dato una picconata ai sogli dei portoghesi e ora le nuove rotte spingono verso Olanda – soprattutto -, Germania e Danimarca. Nella coscienza del popolo portoghese c’è la consapevolezza di essere terra di accoglienza, ma anche di essere condannati a emigrare per trovare opportunità più favorevoli. Forse, anche per questa ragione, il dibattito sull’immigrazione ha toni civili e realistici.

Il contrappeso della nuova legge a favore della comunità lusofona nel mondo, entrata in vigore il 14 febbraio, è stato l’annuncio del progetto di costruire due nuovi centri per accogliere l’immigrazione irregolare. Un piano che ha bisogno di fondi e che, dal punto di vista politico, sembra soprattutto una mossa per anticipare le prevedibili reazioni dell’Europa, dove il problema dei migranti sposta consensi ed è tra i punti di maggiore interesse per gli elettori.

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