ATP Rio de Janeiro, Alcaraz, Musetti e Fonseca vittime di fuga di dati sensibili: altro allarme privacy dopo Raducanu

  • Postato il 23 febbraio 2025
  • Di Virgilio.it
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Di pari passo con il sempre maggiore seguito che il tennis sta riuscendo ad attrarre verso le proprie competizioni e i propri protagonisti, dovrebbe andare anche la salvaguardia della privacy di quest’ultimi, ormai sempre più vicini all’essere delle vere e proprie celebrità globali, al fine di evitare conseguenze spiacevoli, come ad esempio quella di cui è stata protagonista Emma Raducanu.

Per questo fa ancora più effetto quanto denunciato dal giornalista brasiliano Demetrio Vecchioli riguardo l’ATP 500 di Rio de Janeiro, che – insieme al governo della città – avrebbe trattato in maniera estremamente superficiale i dati personali di alcuni tennisti – tra i quali Carlos Alcaraz, Lorenzo Musetti, Joao Fonseca e Dominic Thiem – che tutti avrebbero potuto consultare facilmente su internet.

Allarme privacy all’ATP di Rio de Janeiro

L’ATP di Rio de Janeiro è finito sotto accusa per la sicurezza della privacy dei tennisti professionisti che vi hanno preso parte nelle recenti edizioni. A rendere noto il tutto è stato il giornalista brasiliano Demetrio Vecchioli, che ha denunciato la troppa leggerezza del torneo – e del governo di Rio de Janeiro – nel trattare i dati sensibili dei giocatori, accessibili fino a poco tempo fa da tutti attraverso una piattaforma online.

Tra le vittime anche Alcaraz, Musetti e Fonseca

Tra i tornei più importanti del Sud America, alle ultime edizioni dell’ATP 500 di Rio de Janeiro hanno presto parte alcuni de tennisti più in vista del circuito, i quali rientrerebbero tra le vittime più illustri di questa leggerezza nel trattamento dei dati sensibili. Tra questi ci sono per esempio Carlos Alcaraz – vincitore qui nel 2022 e che vanta quattro partecipazioni al torneo -, Joao Fonseca – ormai idolatrato in Brasile -, il campione slam Dominic Thiem e il nostro Lorenzo Musetti, presente all’edizione 2023 e ritiratosi per infortunio da quella di quest’anno.

La denuncia del giornalista brasiliano Vecchioli

Vecchioli ha reso noto questa spiacevole situazione direttamente sul proprio profilo X, dove ha postato le fototessere dei documenti di Fonseca e Alcaraz, spiegando poi di aver avuto accesso ad altri dati sensibili dei vari giocatori come numero di telefono privato e indirizzi di casa e che tutti avrebbero potuto facilmente ottenere queste informazioni su internet:

“Questa è la foto di João Fonseca sul suo passaporto, rilasciato nell’ottobre 2020. Come faccio a essere a conoscenza di una cosa così personale? Si tratta di uno dei tanti dati sensibili dei giocatori trapelati dall’organizzazione Rio Open e dal governo di Rio de Janeiro. Ci sono i numeri WhatsApp di João Fonseca, Carlos Alcaraz (che mi ha anche risposto), le immagini di documenti con tutte le informazioni che potrebbero essere utilizzate per una frode, l’indirizzo di residenza. E non solo dei due giocatori precedentemente citati, ma anche Thiem, Musetti, Melo, Monteiro, ecc., ecc., ecc”.

“Tutti questi dati non erano nascosti. Li ho trovati semplicemente cercando il loro nome sulla piattaforma per la trasparenza del governo di Rio. Chiunque avrebbe potuto farlo e trovarli. Prima di diffondere l’articolo ho avvisato le autorità di Rio de Janeiro e del Rio Open che poi hanno rimosso il tutto”.

Il caso Raducanu ci insegna l’importanza della privacy

Questa notizia peraltro arriva a distanza di pochi giorni da quanto capitato a Emma Raducanu, che in occasione del secondo turno del WTA 1000 di Dubai ha denunciato – in visibile difficoltà – la presenza di uno stalker sugli spalti, purtroppo non il primo con cui ha dovuto fare i conti. Una storia che ci fa capire quanto le informazioni personali degli sportivi siano delicate e quanto la “leggerezza” dell’ATP di Rio potrebbe costare cara ai giocatori.

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Virgilio.it

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