“Ho fatto sesso in autogrill e con la moglie di un malavitoso. Più è alto il rischio e più godi”: le confessioni di Pupo
- Postato il 9 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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A dispetto di quel nome d’arte che può infondere un’idea di tenerezza e innocenza, Pupo ha ben chiaro quali siano i “demoni” che hanno segnato la sua vita. Tra questi il gioco, “che mi ha fatto ricoprire di debiti, a spanne ho buttato via 3-4 milioni di euro attuali” e il sesso, “compulsivo e con chiunque e ovunque”. L’artista ne parla in un’intervista senza peli sulla lingua concessa a Repubblica.
Veniamo così a sapere che Enzo Ghinazzi, questo il suo vero nome, si è lasciato andare ai piaceri della carne anche in situazioni piuttosto insolite: “In un autogrill in Romagna aspettando i soccorsi dopo un incidente stradale. E prima di una sagra paesana, con la moglie di uno degli organizzatori, che era pure di una cosca malavitosa”. L’artista sa bene il motivo che sta dietro questi comportamenti: “Il rischio, più è alto, più è spericolata la situazione più tu godi”. Se da vent’anni con il gioco d’azzardo ha chiuso – ma, ammette, “la tentazione va repressa ogni giorno” – non aggiunge altri dettagli su eventuali episodi piccanti. È noto, invece, il menage à trois che vive da decenni: “Da quasi 40 anni ho una moglie, Anna, e una compagna, Patricia. All’inizio non è stato facile, ma ormai siamo persone mature e equilibrate” spiega.
50 anni di carriera da festeggiare con un tour mondiale in partenza a giorni e, a settembre, 70 candeline da soffiare sulla torta. Per Pupo è un momento d’oro. Sembra lontano il 2006, quando, “distrutto e pieno di debiti” approdò ad Affari tuoi: “Fino a poche ore prima era ufficiale che sarebbe toccato a Fabio Fazio e Teo Teocoli. Non ho mai voluto sapere cosa successe, stimo Fazio, è un amico, ma mi trovai lì io. E accettai per un solo motivo: i soldi” ammette con sincerità. Altrettanto candidamente parla dell’esperienza di qualche anno fa come opinionista del “Grande Fratello” “senza vederne un secondo, c’era un autore che prendeva appunti”.
Tra le tappe del tour al via il 13 luglio anche la Russia. Una meta che a qualcuno potrebbe far storcere il naso, ma non a lui, che difende così la propria scelta: “Io sono popolarissimo lì dal 1979, tempi non sospetti direi. Mai conosciuto Putin, e perché negare a un popolo, che è comunque anche vittima della guerra voluta da chi lo governa, la possibilità di sentirmi? La mia sola idea è che dove mi chiamano, e pagano ovviamente, io vado. Pure in zona di guerra – chiosa con una bella dose di autoironia – tanto si spara a altezza uomo, quindi non corro rischi”.
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