Ho ascoltato Draghi al meeting di Rimini: tremo se ripenso a ciò che ha detto sulla competitività
- Postato il 28 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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di Dante Nicola Faraoni
Ho ascoltato il discorso di Mario Draghi al Meeting di Rimini. Ci può stare che le destre e i cattolici neoliberisti applaudano uno dei padri dell’Europa moderna ma devo essere sincero, tremo se ripenso a ciò che ha detto e vedo l’Europa sul ciglio del baratro.
Sono cosciente di essere il Sig. Nessuno ma la visione di Draghi è senza futuro. Non basta parlare di diritti umani, democrazia, benessere economico, sono necessarie politiche e strategie che difendano questi valori e nella sua idea di rifondazione non ci sono. Lo si evince da una sua credenza: la competitività. È il mantra del mercato globale, peccato che la globalizzazione non esista più.
Non basta incolpare i vertici Ue per quello che non hanno fatto e neanche inorridire per i crimini di guerra quando già sono stati commessi. Le spese militari erano nel programma di Draghi suggerito alla Ue. Non è forse la competizione nei mercati che ha messo le potenze mondiali Usa, Cina, Russia, Iran e i loro alleati uno contro l’altro? Non è la scintilla che ha innescato le guerre per il controllo dei territori e la caccia delle superpotenze a petrolio, gas, terre rare e materie prime?
Promuovere la competitività sulle tecnologie pur sapendo che esse vengono utilizzate per produrre armi letali usate su civili e bambini non può essere innovazione. Solo pensare di trarre profitto o Pil dal commercio di armi non è mostruoso? Sembra che per questi teorici della ripresa ad ogni costo sia difficile immaginare che lo scenario che si sta preparando è la conquista dell’Alaska, della Groenlandia, dell’Africa.
E’ oltremodo comico parlare di unità tra gli Stati europei facendo l’esempio dei cinque leaders Ue che in coro a Washington si inchinavano proni a Re Trump. La fedeltà di Draghi all’impero Usa è cosa che non ha mai nascosto, ma insegnare agli europei di assoggettarsi ad una superpotenza, peraltro in declino, è lontano da un futuro prospero!
Forse l’apice del suo discorso è stato dire che gli Stati europei dovrebbero collaborare tra di loro per essere più competitivi. Credo che tutti sappiamo che in Ue ci sono due Paesi come Francia e Germania che vogliono farla da padroni. Poi ci sono Spagna e Italia che sono grandi a sufficienza, ma tutti gli altri sono comunità piccole: molti dei paesi dell’est sono già economicamente destabilizzati.
Se in Ue si vuole produrre crescita economica ponendo in competizione gli Stati aderenti, si favoriranno le grandi multinazionali, le banche franco/tedesche, con il rischio di creare nuovi default come in Grecia. La competitività è stata e può diventare una trappola per la piccola e media industria, per l’occupazione. Non si può sempre pretendere che gli Stati sovrani si indebitino per tappare i buchi delle politiche fallimentari dei neoliberisti.
Niente di personale su Draghi, ma a quei sacerdoti dell’economia che predicano la competitività dovrebbero iniziare a parlare di cooperazione tra gli Stati in senso economico-giuridico, con fini mutualistici e non speculativi. Una cooperazione coordinata che eviti la cooperazione subordinata a qualunque altro stato dell’Unione.
Bacchettare l’Europa suggerendo la solita sbobba è facile; creare un’economia autosufficiente priva di interferenze straniere su produzione e consumi significa essere energeticamente non dipendenti dall’estero. Avere un’industria che trasformi le proprie materie prime in casa, che garantisca sovranità alimentare e minime necessità per tutti. Va chiesto alla Ue di non favorire più politiche predatorie come successo in Bulgaria, dove l’entrata di prodotti agricoli ucraini a basso costo ha portato in piazza milioni di agricoltori sull’orlo del fallimento, per poi risolvere il problema con un aiuto comunitario di 100 milioni di euro!
Se non vogliamo che si accendano mali come il nazionalismo, necessitiamo interscambi commerciali che aiutino in maniera mutualistica le reciproche parti. Anche Meloni ha parlato al Meeting, indovinate di cosa? Di competitività! Aiuto!
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