GP Brasile, i limiti che Ferrari deve risolvere per ottimizzare il rendimento

  • Postato il 5 novembre 2025
  • Formula 1
  • Di Virgilio.it
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Il team di Maranello è pronto per Interlagos. Un weekend che si preannuncia piuttosto complicato per via dei vari fattori tecnici e non da tenere in alta considerazione: altezze da terra, gestione gomme e condizioni meteo imprevedibili. Il tutto considerando la sola ora a disposizione per trovare il compromesso ottimale sul setup. Serve una preparazione perfetta e un adattamento reattivo.

Ferrari, il limite sulle altezze da terra

Il primo elemento di analisi riguarda lo storico, ovvero il modo in cui la vettura italiana si è adattata a questo tracciato nel corso delle ultime edizioni. Come osservato nei weekend più recenti, il riferimento ai questi dati rappresenta un parametro ancora oggi estremamente affidabile. Per questo possiamo sostenere che, almeno sulla carta, i precedenti nel contesto brasiliano non giocano a favore della Rossa.

Nelle ultime due stagioni, le monoposto di Maranello non sono riuscite a ottenere risultati convincenti a Interlagos, incontrando difficoltà nella ricerca del corretto compromesso sulla messa a punto della monoposto. Discorso valido sia sotto il profilo aerodinamico che sotto quello meramente meccanico. Il circuito richiede un livello di carico elevato, condizione che sulla carta potrebbe aiutare la Rossa.

Tuttavia, la presenza di numerose sconnessioni lungo la pista rende complesso ottimizzare la downforce generata dal pavimento della monoposto italiana. Da questo punto di vista, la Rossa evidenzia diverse fragilità: aspetti che potrebbero comportare uno chiaro svantaggio nello stabilizzare la piattaforma aerodinamica. Vale comunque la pena ricordare la recente performance di Austin.

Nonostante al Gran Premio degli Stati Uniti fossero evidenti le diverse asperità del piano di riferimento, e in maniera piuttosto marcata, gli uomini del Cavallino Rampante seppero raggiungere una prestazione super la domenica. Tuttavia, le ridotte variazioni nella configurazione dinamica del fondo generano effetti significativi e non lineari, motivo per cui i due tracciati non possono essere confrontati in modo diretto.

GP Brasile, l’importanza basilare del setup

L’assetto della Rossa richiede una ride height leggermente superiore, ma la gestione delle sospensioni introduce ulteriori variabili. Un livello più marcato di squat al posteriore favorisce la trazione, elemento utile in Brasile (pur non essendo determinante), e al contempo permette un maggiore sollevamento del retrotreno nelle fasi di frenata. Un aspetto che da una parte aiuta, ma può complicare la vita alla SF-25.

Auto che soffre in modo cronico di sottosterzo, una caratteristica più volte sottolineata dai piloti, e che nelle frenate in combinato potrebbe risultare particolarmente penalizzante. Anche sotto questo profilo sarà decisivo costruire una messa a punto efficace, essendo consapevoli che il tempo disponibile per le regolazioni sarà limitato a causa del formato Sprint: una sola ora di prove libere per definire le scelte principali.

In un contesto così serrato, Ferrari dovrà presumibilmente puntare su una configurazione che privilegi la qualifica e consenta di ottimizzare le velocità di punta, fattore decisivo quando si considera che partire davanti aumenta in modo significativo le probabilità di successo. D’altra parte, Interlagos richiede un equilibrio avanzato in termini di efficienza aerodinamica, vista l’alternanza tra settori guidati e lunghi tratti a gas spalancato.

Le condizioni ambientali non aiutano

Sebbene sul fronte del setup potrebbero emergere alcune criticità, la situazione appare più incoraggiante per quanto riguarda la gestione degli pneumatici. Ciò malgrado va detto che le previsioni meteorologiche indicano un fine settimana complicato dalla pioggia. Ad oggi è previsto un venerdì sotto l’acqua, con un sabato meno difficile ma che prevede ugualmente la presenza di forti perturbazioni.

Storicamente la Rossa peggiora le prestazioni in questi scenari, non riuscendo a gestire il grip generato dagli pneumatici. Per la gara domenicale dovrebbe essere asciutto. Il carico di lavoro sulle gomme è mediamente ben distribuito tra i due assi, anche se lo scorso anno Pirelli aveva riscontrato un certo livello di graining al posteriore. Un fenomeno alquanto significativo che va saputo gestire.

Per prevenire la ricomparsa di questa problematica, la scelta sulle mescole per questo evento è tornata alla gamma 2023, con le mescole C2, C3 e C4. Una decisione che potrebbe agevolare la vettura modenese nel trovare una buona gestione termica degli pneumatici. Ferrari dovrà svolgere un lavoro perfetto su tutti gli aspetti però, altrimenti potrebbe soffrire un fine settimana davvero problematico.

Autore
Virgilio.it

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