F1 | Horner in Ferrari, ma non come team principal: il paragone con Mekies
- Postato il 3 novembre 2025
 - Formula 1
 - Di F1ingenerale
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                                                                            Brundle su Mekies: “Un leader moderno e senza ego. Horner? Non tornerebbe più come team principal” e non si può escludere la pista Ferrari
Martin Brundle, ex pilota di Formula 1 e oggi analista per Sky Sports F1, ha espresso parole di grande apprezzamento per Laurent Mekies, il nuovo Team Principal della Red Bull Racing. Il dirigente francese, subentrato a Christian Horner lo scorso luglio, sta guidando con equilibrio e risultati la nuova era del team di Milton Keynes, conquistando consensi anche tra gli addetti ai lavori. Brundle, dunque, ipotizza un ritorno di Horner in F1 che potrebbe riguardare anche la Ferrari.
Dopo l’uscita di scena di Horner, avvenuta ufficialmente il 9 luglio 2025, la Red Bull ha affidato la guida del team a Mekies, già responsabile della Racing Bulls e con un passato da direttore sportivo in Ferrari.
Da allora, la scuderia austriaca ha raccolto 174 punti in otto gare, superando i 172 punti in dodici round ottenuti nella prima parte della stagione.

Numeri che, pur considerando molte variabili, testimoniano il buon impatto del nuovo management.
«Sono molto impressionato, sta gestendo tutto in modo estremamente maturo» — ha commentato Brundle durante il programma Sky Sports F1 Show — «Ego assolutamente inesistente. Stiamo vedendo una nuova generazione di team principal: per questo credo che Horner non vorrebbe tornare a quel ruolo». E questa sembra una risposta anche alle teorie di un possibile approdo alla Ferrari, ma con un ruolo diverso dal team principal.
Horner e quel paragone con Mekies che potrebbe riguardare la Ferrari
Secondo Brundle, l’approccio di Mekies riflette il cambiamento culturale che sta attraversando la Formula 1 moderna, dove le competenze tecniche e la capacità di coordinare team complessi sono diventate qualità indispensabili.
«Con il suo background da ingegnere, Mekies riesce a unire figure altamente specializzate all’interno della squadra» — ha spiegato l’ex pilota — «Inoltre può contare sul supporto politico di Helmut Marko e degli altri dirigenti Red Bull. Credo che le decisioni, anche sui piloti per il 2026, saranno più condivise rispetto al passato».
Per Brundle, Mekies rappresenta perfettamente la nuova figura di team principal tecnico: un leader capace di gestire un gruppo multidisciplinare, più orientato all’efficienza e meno alle dinamiche di potere che in passato caratterizzavano i box della Formula 1.
La Red Bull non è l’unica ad aver imboccato questa strada. Sempre più team stanno affidando la gestione sportiva a figure con un solido bagaglio tecnico.
Brundle ha ricordato alcuni esempi: Ayao Komatsu, oggi al timone della Haas, proviene dal ruolo di direttore dell’ingegneria in pista; Jonathan Wheatley (Sauber) ha un passato da capo meccanico e direttore sportivo in Red Bull, Benetton e Renault; mentre Alan Permane, oggi in Racing Bulls, è stato direttore sportivo e ingegnere capo in Alpine.
Un trend che riflette la direzione del paddock moderno, dove la conoscenza tecnica e la gestione condivisa dei processi prevalgono sull’autorità verticale del passato.
Dopo mesi di turbolenze e incertezze, il gruppo Red Bull sembra aver trovato stabilità sotto la guida di Mekies. Horner, che ha raggiunto un accordo di uscita con il team a settembre 2025, potrà teoricamente tornare in Formula 1 nel 2026, ma — secondo Brundle — difficilmente lo farà da team principal. «La Formula 1 è cambiata. Oggi servono figure più tecniche, collaborative e capaci di gestire complessità industriali. Mekies è l’uomo giusto per questo tempo» — ha concluso Brundle.
Quindi non è da escludere un arrivo di Horner alla Ferrari, ma sarebbe da valutare con delle mansioni completamente diverse.
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