Focolaio di Salmonella in Europa con 400 casi di cui 123 in Italia: cosa dice davvero il report dell’UE sulla provenienza dei pomodori contaminati
- Postato il 30 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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È in corso un focolaio prolungato di Salmonella Strathcona ST2559 che coinvolge diversi Paesi dell’Unione Europea e dell’Area Economica Europea. Secondo un report dell’Unione Europea “dal 2023 al 30 settembre 2025 sono stati identificati 437 casi confermati in 17 Paesi europei, tra cui Italia (123 casi), Germania (113), Austria (76) e Francia (43). Contagi sono stati segnalati anche nel Regno Unito (73 casi), in Canada (10) e negli Stati Uniti (24)”. Le indagini epidemiologiche indicano che i pomodori continuano a rappresentare il principale veicolo di trasmissione dell’infezione.
Nel corso del 2025, le autorità sanitarie austriache hanno identificato piccoli pomodori provenienti dalla Sicilia come fonte di contaminazione, anche se dal report non viene evidenziato nessun nesso di causa effetto tra la contaminazione e i pomodori siciliani. Anche nel 2011, in Danimarca, il primo focolaio di S. Strathcona era stato collegato ai pomodori siciliani. Le indagini, spiegano gli esperti, si basarono su “interviste ai pazienti, analisi degli acquisti dei consumatori, studi caso-controllo e tracciabilità dei prodotti tra Danimarca e altri Paesi europei coinvolti”, che portarono a individuare “una chiara connessione con la filiera dei pomodori italiani”.
L’autorità per la sicurezza alimentare italiana ha avviato una serie di accertamenti nei siti produttivi in Sicilia. “Il rilevamento del batterio Salmonella Strathcona in un campione di acqua di irrigazione prelevato presso un produttore locale conferma il ruolo dell’ambiente nella contaminazione dei pomodori”, ha dichiarato un portavoce dell’ente. L’indagine ha inoltre evidenziato “la necessità di adottare una strategia multidisciplinare che integri valutazioni ambientali e controlli sull’acqua utilizzata in agricoltura”.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha sottolineato che “ulteriori verifiche devono essere effettuate per accertare se i pomodori provenienti dalla Sicilia siano effettivamente il veicolo dell’infezione”, e che “sarà fondamentale introdurre misure di controllo efficaci nelle fasi di raccolta e pre-raccolta, comprese le verifiche sulle fonti di irrigazione”. Le autorità italiane e comunitarie stanno ora collaborando per definire nuove linee guida di sicurezza e ridurre il rischio di ulteriori contagi.
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