Festival Pontos dà voce all’ecosistema Mediterraneo. Kaabour: “Bisogna rafforzare le prospettive comuni della regione mediterranea”

  • Postato il 14 gennaio 2025
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  • Di Genova24
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Genova. Ritorna la seconda edizione del festival Pontos – Euromediterraneo in dialogo, il 15, 16 e 17 gennaio, in varie location di Genova quali Sala del Maggior Consiglio, Villa Bombrini, la Biblioteca Universitaria di Genova, il Museo nazionale dell’emigrazione italiana e l’acquario di Genova.

“Genova è una città strategica per il Mediterraneo – spiega SiMohamed Kaabour, consigliere comunale e direttore del festival Pontos – La considero il luogo ideale per ospitare un’iniziativa che mira a riportare all’attenzione nazionale e internazionale l’urgenza di rafforzare e consolidare la comune storia e le prospettive condivise della regione mediterranea”.

Il festival Pontos è stato concepito come strumento per “creare uno spazio di riflessione e progettazione comune, dove si garantisca un reale equilibrio tra le voci del Nord e del Sud – continua Kaabour – Ciò significa offrire uno strumento e uno spazio di dialogo diretto tra istituzioni e cittadinanze appartenenti all’area euromediterranea”.

Il tema della seconda edizione del festival riguarda l’ecosistema Mediterraneo come patrimonio comune. Esperti, artisti e divulgatori scientifici interverranno attraverso workshops, talks e panel che offriranno vari approfondimenti sull’argomento. Mediante l’arte, la storia e la letteratura, si tratteranno le somiglianze dell’intera area mediterranea come se fosse una vera e propria comunità. “Si parte da una ricognizione storica per prendere piena coscienza della nostra interdipendenza di fronte alle sfide comuni, come la cooperazione internazionale, la tutela dell’ambiente, l’educazione, il commercio globale, la pace, lo sviluppo culturale e il turismo”, spiega Kaabour.

All’interno del festival, inoltre, si vuole “garantire il protagonismo delle nuove generazioni, coinvolgendole direttamente nella definizione dei contenuti. In questo modo, l’esperienza pratica dell’agire comune può accompagnare e rafforzare l’idea di una cittadinanza mediterranea realizzabile nel tempo”. Il festival, infatti, promuove un’innovazione civica basata sul diretto coinvolgimento dei giovanissimi che “saranno affiancati da figure adulte e professionisti, nella realizzazione di attività specifiche volte al successo del festival: l’approccio seguito è quello del mentoring – continua Kaabour sull’argomento – , che prevede il coinvolgimento di gruppi di studenti e giovani volontari, sia nella fase di definizione dei contenuti e nel contatto con esperti, sia nella gestione logistica e nelle attività di comunicazione”.

Tra gli altri obiettivi, Kaabour cita “la creazione e l’implementazione di una rete di scuole del Mediterraneo, che aprirebbe una prospettiva realmente internazionale, fungendo da spazio per lo scambio educativo, formativo e didattico sulla storia dell’area”.

l festival è promosso dall’associazione Nuovi Profili, in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la cultura, il liceo linguistico internazionale G. Deledda, il Corpo consolare di Genova, Confronti centro studi, Noox management e l’associazione CoCIMA, con il patrocinio dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e della fondazione Compagnia di San Paolo.

L’evento si concluderà la sera del 17 gennaio presso il Teatro LaCLaque con un concerto di giovani artisti come Uhla, Nuny, F.U.L.A. Nox, Vago e Guesan.

La speranza, inoltre, è che “Genova non sia soltanto il punto di partenza, ma diventi il fulcro di un’iniziativa capace di generare risonanza sulle altre sponde del Mediterraneo, dando vita a eventi e progetti collegati. Questo sarà possibile grazie alla collaborazione di organizzazioni ed enti interessati a trasformare l’idea di ponti culturali in una realtà concreta”, conclude Kaabour.

Autore
Genova24

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