Sinner, tre opzioni per il dopo Cahill: c'è anche McEnroe. Assist dal boss dell'USADA: "Jannik è innocente"

  • Postato il 16 gennaio 2025
  • Di Virgilio.it
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L’annuncio a sorpresa, e anche un po’ imbarazzato, di Jannik Sinner ha aperto le danze. Chi prenderà il posto di Darren Cahill al termine della stagione come coach del numero 1 del tennis mondiale? Un incarico di altissima responsabilità, non una roba di poco conto. Un affare per pochi. Un ruolo ricoperto sin qui alla grandissima dall’esperto tecnico australiano, che però andrà in pensione a novembre. O forse addirittura prima, qualora il TAS dovesse esprimersi negativamente nel processo doping che vede coinvolto il rosso di San Candido.

Sinner, il prossimo head coach sarà Vagnozzi?

Sul piatto ci sarebbero diverse opzioni. E la prima è la soluzione “interna”: la promozione a head coach di Simone Vagnozzi, già oggi nello staff di Sinner, anche se in posizione subalterna rispetto proprio a Cahill. Sarebbe l’idea di più semplice realizzazione e anche la più logica: il tecnico di Ascoli Piceno, classe 1983, conosce a menadito Jannik e ha un rapporto simbiotico con lui. Ma sullo sfondo ci sono altri due scenari. Entrambi a loro modo stuzzicanti.

McEnroe o un altro top al posto di Cahill

Un nome accostato frequentemente al rosso di San Candido negli anni scorsi, prima dell’avvento di Darren Cahill, era quello di John McEnroe. “The Genius”, proprio lui, con cui Jannik ha avuto un simpatico siparietto al termine della sfida vinta in quattro set su Tristan Schoolkate agli Australian Open. Una voce vecchia, forse superata. Più probabile invece la terza soluzione: l’ingaggio di un altro tecnico top. Naturalmente libero su piazza. E non sono tanti. O forse potenzialmente potrebbero essere in tantissimi.

Caso Clostebol, il post condiviso dal coach di Jannik

In attesa di delineare il futuro del suo staff, è stato il tecnico di oggi – Darren Cahill – a fornire l’ennesimo supporto a Sinner. Stavolta sul fronte doping. Sul suo profilo X, infatti, il coach australiano ha postato un interessante intervento di Travis Tygart, boss dell’USADA, l’agenzia antidoping statunitense. Un parere autorevole e disinteressato, ma soprattutto un clamoroso assist a Jannik in vista del processo al TAS di Losanna, dopo il ricorso presentato dalla WADA per l’assoluzione di Sinner decisa in prima battuta dall’ITIA per il caso Clostebol.

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Il boss dell’USADA non ha dubbi: “Sinner innocente”

Che ha detto Tygart al Daily Maverick, testata sudafricana? “Se Sinner è dopato, cosa che non penso sia basata sui fatti che sono stati resi pubblici, allora la sentenza di non colpevolezza era perfettamente appropriata a questo caso. A differenza del caso dei 23 nuotatori cinesi, con Sinner sono state seguite le regole, è stata mantenuta trasparenza. Perché Sinner non è stato sospeso? Lo è stato. Ha fatto appello subito e l’hanno revocato, è previsto nelle regole. Confrontiamolo coi nuotatori cinesi: non hanno mai sospeso nemmeno provvisoriamente quegli atleti, come avrebbero dovuto. Ed è scandaloso”.

L’esperimento del laboratorio di Colonia scagiona Jannik

Tra USADA e WADA, in realtà, è in corso da tempo una “battaglia” di natura politica, ma ciò non toglie che le opinioni di Tygart possano essere considerate illuminanti. “I campioni di Sinner hanno mostrato meno di un nanogrammo di Clostebol, una quantità minima: circa 500 picogrammi”, ha sottolineato l’esperto. “C’è un esperimento condotto dal laboratorio di Colonia in cui hanno preso un farmaco, una lozione da banco, e se la sono spalmata sulle mani. Dopo aver fatto asciugare le mani, sono andati a stringere la mano a una persona. Poi hanno prelevato l’urina da quella persona: i risultati hanno mostrato che avevano un livello basso, circa 500 picogrammi di Clostebol“.

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